LONDON THRILLING! LO SCANDALO PEDOFILIA FA TREMARE WESTMINSTER: NEI PROSSIMI GIORNI POTREBBE ESSERE RESO PUBBLICO IL RAPPORTO CHE CONTIENE 16 NOMI FRA PARLAMENTARI, FUNZIONARI DI POLIZIA, PRESIDI DI SCUOLE ED ESPONENTI DEL CLERO INVISCHIATI IN FESTINI A LUCI ROSSE!
Caterina Soffici per “il Fatto Quotidiano”
La lista dei nomi di pedofili che fa tremare la politica britannica potrebbe venire alla luce nei prossimi giorni. Si tratta del cosiddetto “Dickens Dossier”, che si dice sia conservato in un archivio classificato nella Biblioteca Bodleiana, all’Università di Oxford e che conterrebbe i nomi di 16 parlamentari, funzionari di polizia, presidi di scuole ed esponenti del clero. Secondo quanto riporta il quotidiano britannico The Independent, i file segreti potrebbero essere ora resi pubblici, nell’ambito dell’inchiesta governativa sullo scandalo dei pedofili.
Una bomba pronta a scoppiare sotto Westminster. Nel caso dell’altro grande scandalo, quello del conduttore televisivo e dj Jimmy Savile che ha abusato indisturbato per anni di centinaia di bambini, sono saltate teste di direttori alla Bbc, ma la politica è stata solo sfiorata da piccoli schizzi di fango. Questo potrebbe essere un vero terremoto, di cui nessuno è in grado di valutare l’entità. Si tratta di un dossier a cui si dà la caccia da trent’anni.
Una sorta di araba fenice (“che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa”), misteriosamente scomparso nel 1984. La lista dei sospetti pedofili a Westminster, tra cui ci sarebbero anche nomi di ex ministri, sarebbe stata consegnata all’allora ministro dell’Interno Lord Brittan da un parlamentare conservatore, Geoffrey Dickens. Dickens è morto nel 1995 e il dossier è scomparso.
Lord Brittan dice di averlo dato ai suoi funzionari del ministero. Di fatto non si è più trovato. Ma la ex baronessa del Partito laburista Barbara Castle ne aveva una copia e l’aveva data al direttore del Bury Messanger, il giornale locale delle sua circoscrizione elettorale, perché ne scrivesse. E qui il mistero si infittisce, perché il giornalista ha raccontato che i servizi segreti sono piombati nel suo ufficio e hanno sequestrato il dossier, minacciando di arrestarlo se non l’avesse consegnato.
Ricevimento in terrazza palazzo di Westminster - Houses of Parliament
Ora questa copia o un’altra, risbuca alla Biblioteca Bodleiana, dove è conservato l’archivio di Barbara Castle, coperta da segreto di stato. La Bodleiana, “The Bod”, come la chiamano gli studenti di Oxford è un luogo mitico, una delle biblioteche pubbliche più antiche del mondo, seicento anni di storia, dove viene conservata una copia di ogni opera pubblicata nel Regno Unito.
Nella vicenda c’è materiale per un thriller storico alla Umberto Eco con pennellate di spy story alla Dan Brown. Ma l’intrigo non finisce qui. La settimana scorsa si è dimessa senza un chiaro motivo Fiona Woolf, la responsabile della commissione d’inchiesta voluta da Cameron per indagare sul dossier scomparso (è il secondo capo che salta in un anno).
palazzo di Westminster - Houses of Parliament
Della lista ha parlato anche Peter McKelvie, ex dirigente di un’associazione per i diritti dell’infanzia, che ha indagato per 20 anni sulle relazioni pedofile di politici di spicco.
Grazie alle sue rivelazioni Scotland Yard aveva scoperto che in un pensionato di Londra, la Elm Guest House, parlamentari, politici e funzionari organizzavano festini a sfondo sessuale con la partecipazione di bambini. Una casa degli orrori sulla quale non si è ancora fatto chiarezza fino in fondo e che secondo la stampa britannica è strettamente collegata con il “Dickens Dossier”.