rissa in senato dopo la cancellazione del decreto sicurezza by salvini

CORNA, SPINTONI E UNA SPALLA LUSSATA: IL PARLAMENTO PEGGIO DI UN RING DI ARTI MARZIALI MISTE - SCATTA LA RISSA IN SENATO DOPO LA CANCELLAZIONE DEL DECRETO SICUREZZA BY SALVINI - I LEGHISTI CONTRI I GRILLINI: “SIETE SENZA VERGOGNA” - SALVINI ACCENDE LA MICCIA: “GLI UNICI A FESTEGGIARE OGGI CON QUESTO DECRETO SONO GLI SCAFISTI E I TRAFFICANTI DI UOMINI, A LORO STATE FACENDO UN REGALO”

 

Amedeo La Mattina per “la Stampa”

 

RISSA IN SENATO DOPO LA CANCELLAZIONE DEL DECRETO SICUREZZA BY SALVINI

In un'Aula trasformata dalla Lega in un ring, il Senato vota la fiducia al testo che modifica il decreto sicurezza sull'immigrazione che nel 2019 Matteo Salvini aveva ottenuto con i voti dei 5 Stelle. Stop alle multe salate per le Ong che soccorrono in mare i migranti, per loro maggiore accoglienza e integrazione. Il testo, che da ieri è legge, è il frutto di un accordo trovato la scorsa estate al Viminale con l'attiva mediazione del ministro dell'Interno Lamorgese tra i 5S, più riottosi ai cambiamenti, e Pd, Leu e Iv favorevoli a modifiche più profonde. «Abbiamo archiviato la stagione delle chiacchiere e della propaganda», esulta il segretario del Pd Nicola Zingaretti.

 

RISSA IN SENATO DOPO LA CANCELLAZIONE DEL DECRETO SICUREZZA BY SALVINI

Ad innescare la bagarre è l'accusa leghista agli ex alleati di governo di avere cambiato opinione («siete senza vergogna») e le parole durissime del leader del Carroccio. Striscioni, cartelli, fischietti, urla, corna, spintoni e il senatore De Poli finito in infermeria con una spalla lussata. «Squadristi, squadristi», gridano i senatori dai banchi della sinistra. Il vicepresidente di turno, il leghista Roberto Calderoli, chiede l'intervento dei senatori questori per riportare l'ordine in Aula.

 

RISSA IN SENATO DOPO LA CANCELLAZIONE DEL DECRETO SICUREZZA BY SALVINI

«La legittima esternazione di un dissenso, oltre un certo punto stona», ammonisce Calderoli, e a condividere il suo dissenso per i comportamenti esagitati del suo stesso partito sono anche i senatori di FI e FdI, senza però esprimerlo pubblicamente. Dietro le quinte invece i senatori azzurri tentano di evitare che si arrivi allo scontro perfino fisico. Ci prova la capogruppo Bernini parlando con alcuni colleghi della Lega, ma il tentativo fallisce quando arriva a Palazzo Madama Salvini che prende la parola e carica a pallettoni.

 

RISSA IN SENATO DOPO LA CANCELLAZIONE DEL DECRETO SICUREZZA BY SALVINI

«Gli unici a festeggiare oggi con questo decreto sono gli scafisti e i trafficanti di uomini, a loro state facendo un regalo», sostiene, annunciando un referendum per cancellare «questa pagina vergognosa della storia italiana». L'ex ministro dell'Interno, che durante il primo governo Conte aveva scalato una montagna di consensi fino ad arrivare al 34% delle Europee proprio grazie anche al decreto sicurezza, allarga le sue accuse alle misure anti-Covid introdotte da palazzo Chigi.

 

«Capisco che ve ne strafottete della vita degli italiani, per voi lo stipendio è garantito, per i baristi alla fine del mese no. Pd e Movimento 5 Stelle siete vergognosi e indegni, pensate agli immigrati clandestini e non ai tanti italiani che sono in enorme difficoltà». E annuncia la sua disobbedienza alle misure del governo: il 24 e il 25 dicembre porterà «coperte, scarpe e un pasto caldo» ai senzatetto. «Nessun decreto al mondo può impedirmelo». Punta l'indice sui ministri che non decidono su cosa potranno fare per Natale gli italiani. «Litigate sulla pelle degli italiani. Tirate fuori le palle».

RISSA IN SENATO DOPO LA CANCELLAZIONE DEL DECRETO SICUREZZA BY SALVINI

Ultimi Dagoreport

mario draghi praga

DAGOREPORT - MA DRAGHI, COSA SI ASPETTAVA COL SUO DISCORSO AL SENATO, DA PARTITI CHE AVEVANO GIA' AFFOSSATO IL SUO GOVERNO E LA SUA AMBIZIONE QUIRINALIZIA? E SE È ANDATO VIA SBATTENDO LA PORTA, STIZZITO (“VEDO CHE GUARDATE L’OROLOGIO, PER CUI VI RINGRAZIO”) - EPPURE LE SUE PAROLE CONTENEVANO UNA PROPOSTA IMPORTANTE: FINANZIARE IL RIARMO CON EUROBOND - DIETRO IL NO A URSULA, CHE GLI AVEVA PROPOSTO DI COORDINARE IL PIANO REARM EU, PRIMA PASSO A UNA FUTURA DIFESA EUROPEA, CI SONO DUE MOTIVI... -VIDEO

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...