bus incidente mestre

“C’ERANO DEI BAMBINI CHE NON RIUSCIVAMO A LIBERARE DALLE LAMIERE, C’ERA IL FUOCO, C'ERANO LE URLA DISPERATE DEI FERITI” – LA SCENA APOCALITTICA DOPO L’INCIDENTE DEL BUS A MESTRE (VENEZIA) RACCONTATA DAI TESTIMONI – I DUE EROI NIGERIANI, TRA I PRIMI AD ARRIVARE SUL LUOGO DELLA TRAGEDIA: “UNA MAMMA GRIDAVA PER LA FIGLIA, SIAMO RIUSCITI A TIRARE LA PICCOLA FUORI DAL ROGO” – I VIGILI DEL FUOCO: “L’ESTRAZIONE DELLE PERSONE È STATA COMPLICATA. LE BATTERIE DEL PULLMAN ELETTRICO HANNO PRESO FUOCO CON L'IMPATTO" – VIDEO

 

Mauro Evangelisti per il Messaggero-Estratti

 

bus incidente mestre

«Una scena apocalittica». Lo ripete, scuotendo la testa, il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. «C'erano dei bambini» dice, sconvolto, chi tra i soccorritori è intervenuto vicino alla stazione ferroviaria di Mestre dove ieri sera l'autobus è caduto dal cavalcavia Vempa. E ancora: «C'era il fuoco, non riuscivamo a liberarli dalle lamiere, c'erano le urla disperate dei feriti». All'interno turisti stranieri, trovati i passaporti ucraini e tedeschi. Visto dall'alto il mezzo pesante, dopo il volo di quindici-venti metri, è una carcassa da cui esce il fumo, traccia del rogo appena spento. I vigili del fuoco provano a farsi largo tra le lamiere. Il sindaco Brugnaro: «Un'immane tragedia. Ho disposto da subito il lutto cittadino».

 

bus incidente mestre

Dice un testimone: «Stavo tornando a casa dal lavoro, ero alla guida della mia Tipo sotto il cavalcavia. Ho visto precipitare il bus. Ho chiamato immediatamente i soccorsi, una scena terribile».

 

Subito dopo la tragedia, uno dei primi vigili del fuoco intervenuti dice, ormai senza più fiato: «Ci sono tanti morti, troppi. Difficile spiegare cosa stiamo vedendo».

Mentre parla, attorno a lui ci sono cinquanta ambulanze, le forze dell'ordine presidiano l'area, è l'immagine di una grande tragedia. Un altro soccorritore: «Il pullman si è ribaltato su se stesso, è difficile estrarre i corpi, entrare all'interno, liberare i sopravvissuti». «Sul bus c'erano anche bambini» non riesce a darsi pace un altro soccorritore, illuminato dalle luci delle sirene delle ambulanze.

 

Il bilancio verso sera è di 21 vittime, ci sono molti feriti negli ospedali.

 

(…)

bus incidente mestre

Racconta Paolo Rosi, direttore 118 Regione Veneto, poco prima delle 23: «Il bus è ancora ribaltato e soprattutto rovente per le fiamme. In queste condizioni è difficile operare. Non possiamo fare altro. A vedere la scena viene un malore, il bus è precipitato uscendo di strada su un rettilineo. Ne ho viste tante nella mia vita professionale ma questa scena è davvero impressionante, è uno strazio».

 

Chi riprende fiato tra i soccorritori, in un angolo, sostituito dai colleghi, è in lacrime, affranto, stremato. Il bus precipitando dall'alto ha tranciato i cavi elettrici della linea ferroviaria, anche i treni si fermano. Sui social circolano i video, le foto e le testimonianze. Un esempio: «È appena caduto un bus da un ponte, mamma mia, è un disastro, guarda che roba». Le urla disperate sono di una donna che subito dopo l'incidente del pullman ha ripreso con il suo smartphone le immagini di quanto avveniva. «Fate presto, fate presto» urlano dall'alto.

 

 

GLI EROI AFRICANI, I PRIMI AD ARRIVARE «UNA MAMMA GRIDAVA PER LA FIGLIA, SIAMO RIUSCITI A TIRARLA FUORI DAL ROGO»

Davide Tamiello per il Messaggero

 

 

bus incidente mestre i due eroi nigeriani

«Le mie scarpe, dove sono le mie scarpe?» La tragedia di Mestre ha il suo eroe scalzo. Si chiama Godstime Erheneden, ha 30 anni ed è nigeriano. Lui e il suo collega e compagno di stanza, il 27enne gambiano Boubacar Tourè, ieri sera si sono lanciati tra i rottami in fiamme dell'autobus precipitato dal cavalcavia. Entrambi sono lavoratori della Fincantieri in trasferta: il primo vive in Italia da sette anni, il secondo da una decina e dopo aver lavorato a lungo ad Ancona, a luglio, è stato trasferito a Venezia. La loro era una serata di riposo, quando quel boato devastante ha squarciato la loro quiete.

 

«Ho sentito un rumore forte - racconta Godstime - mi sono affacciato alla finestra e ho visto le fiamme. Da lì sono riuscito a capire che si trattava di un autobus. Buba, il mio amico, stava cucinando la cena, gli ho detto "guarda che è caduto un autobus". E senza pensarci siamo scesi in strada». La palazzina in cui risiedono è a due passi da via della Pila. «Quando siamo arrivati - raccontano - abbiamo visto subito l'autista, era morto. Mi sono caricato sulle spalle una donna, poi ho portato fuori un uomo».

 

bus incidente mestre

A quel punto però Godstime si è ributtato tra le fiamme. «La donna gridava "mia figlia, mia figlia"e mi sono lanciato. Ho visto questa bambina, avrà avuto due anni. Ho un bimbo di un anno e dieci mesi, poteva essere lui erano grandi uguali. È stato tremendo, non so se sia sopravvissuta. Io credo fosse viva, ma quando sono arrivati i soccorsi ci hanno allontanati». Boubacar, invece, è diventato padre da appena tre giorni.

 

bus precipita a mestre 10

«Ho tirato fuori tre o quattro persone, non ricordo bene ancora. E un cane. Vedi qui? Le mie mani e i miei vestiti sono ancora ricoperti di sangue. Ho provato anche a spegnere il fuoco, ma non ce l'ho fatta». «Non riesco a credere a quello che ho visto - aggiunge Godstime - tutti quei corpi, tutti quei morti. Non so dirvi quanto fossero, erano tanti. E poi le urla, i pianti».

 

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