SCHETTINO FA LO SCHETTINO: “TUTTA COLPA DEL TIMONIERE INDONESIANO” (AUDIO) - LA PROCURA RIGETTA I PATTEGGIAMENTI DEGLI ALTRI 5
1. VIDEO/AUDIO - SCHETTINO IN TRIBUNALE: "SE I TIMONI FOSSERO STATI POSIZIONATI, NON CI SAREBBE STATO LO SCHIAFFO"
http://video.ilsole24ore.com/TMNews/2013/20130923_video_15165834/00014453-concordia-schettino-accusa-il-timoniere-non-and-a-sinistra.php
2. SCHETTINO: "TUTTA COLPA DEL TIMONIERE"
Laura Montanari per "La Repubblica"
Senza alzarsi dalla sedia e senza farsi inquadrare dalle telecamere. Una voce e basta. Parole a raffica con tono nervoso, preoccupato. Francesco Schettino è intervenuto per la prima volta in aula, al teatro Moderno di Grosseto, durante il processo in cui è unico imputato per il naufragio della Concordia.
Ha accusato il timoniere indonesiano Jacob Rusli Bin di aver sbagliato a eseguire il suo ordine nei minuti immediatamente precedenti l'impatto con le rocce: «Se non ci fosse stato quell'errore di posizionamento dei timoni non ci sarebbe stato lo schiaffo». Chiama così la collisione.
La nave, secondo Schettino, avrebbe rallentato e si sarebbe posizionata parallela alle Scole. Di parere opposto i periti che hanno sottolineato come l'errore del timoniere sia stato ininfluente per le sorti di Concordia: avrebbe ritardato la manovra (poi corretta) di soli 13 secondi ed era ormai troppo avanti nella rotta sbagliata.
Ma non è stato questo il solo colpo di scena. Da Firenze è arrivata la notizia che la procura generale ha impugnato i cinque patteggiamenti che fino a questo momento rappresentavano la sola sentenza di condanna sul naufragio e che riguardavano gli ufficiali di bordo Ciro Ambrosio e Silvia Coronica, il timoniere Rusli, Roberto Ferrarini, capo dell'unità di crisi di Costa, e Manrico Giampedroni, direttore dell'hotel di bordo.
Toccherà adesso alla Cassazione decidere se accogliere o meno il ricorso. La procura generale non è convinta che sia stato giusto concedere ai cinque le attenuanti generiche per la gravità dei reati contestati (le condanne al massimo sono di due anni e 10 mesi). La partita qui è appena cominciata.
Oggi l'udienza riprenderà e mentre a Grosseto proseguiranno le ricostruzioni dei minuti fatali di Concordia - il mancato funzionamento del generatore di emergenza e delle pompe - all'isola del Giglio, intorno al relitto si lavorerà per mettere la parola fine al recupero dei corpi. Ci sono ancora due dispersi su un totale di 32 vittime: la cinquantenne siciliana Maria Grazia Trecarichi e il cameriere indiano Russel Rebello.
Cercheranno i loro resti i sub (di carabinieri, vigili del fuoco, polizia, guardia di finanza e marina) che si immergeranno prima intorno e poi dentro lo scafo. Quello scafo su cui la difesa di Schettino ha chiesto di salire con i propri esperti per raccogliere informazioni sulle strumentazioni: «Finora abbiamo perizie con i dati ricavati dalle strisce elettroniche» ha detto l'avvocato Francesco Pepe.
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