francesca ceotto camalli

SCIOLGO LE TRECCE E I CAMALLI - FRANCESCA CEOTTO È LA PRIMA VICECONSOLE DELLA COMPAGNIA UNICA: MAI UNA DONNA ERA SALITA TANTO IN ALTO NELLA MILLENARIA STORIA DEI CAMALLI DI GENOVA, GLI SCARICATORI DEL PORTO - "È UN MONDO MASCHILE, MA NON MASCHILISTA. SONO ENTRATA PER SORTEGGIO AGLI INIZI DEGLI ANNI DUEMILA. MA ORA CREDO DI ESSERE STATA SCELTA PER MERITI, NON PER GENERE. VI PREGO, NON METTIAMOLA SULLE QUOTE ROSA"

Estratto dall'articolo di Massimo Minella per "la Repubblica"

 

francesca ceotto prima viceconsole dei camalli 4

«Questo è un mondo maschile, ma non maschilista». Francesca Ceotto ha vissuto ieri il suo primo consiglio da viceconsole della Compagnia Unica. Mai una donna era salita tanto in alto nella millenaria storia dei camalli di Genova, gli scaricatori del porto che affondano le loro radici nei mitici “Caravana”, forza fisica impressionante per mettersi sulle spalle ogni tipo di merce.

 

francesca ceotto prima viceconsole dei camalli 3

Oggi le cose sono cambiate e così il lavoro. Ma non la Compagnia Unica che è ancora e quasi esclusivamente una forza maschile. Mille soci e solo quattro donne fra cui lei, Francesca, figlia di un socio, entrata per sorteggio a poco più di vent’anni con incarichi amministrativi nella segreteria dell’allora console Paride Batini e ora scelta per il ruolo di numero due.

 

francesca ceotto prima viceconsole dei camalli 1

Come è possibile che una donna entri in Compagnia per sorteggio?

«All’inizio degli anni Duemila la Compagnia decise, per far fronte a carenze di organico amministrativo, di fare proprio un sorteggio riservato a figlie di soci. C’era qualche polemica sul fatto che potessero entrare solo figli maschi di soci e così si decise una soluzione analoga per le donne. Sono entrata e da allora non ho più giocato al lotto, è stata la mia fortuna, ho conosciuto persone che mi hanno fatto crescere e formato».

 

francesca ceotto prima viceconsole dei camalli 2

Soddisfatta di essere la prima donna a diventare la numero due dei camalli?

«Io sono nel consiglio dal 2015, credo di essere stata scelta per meriti, non per genere. Vi prego, non mettiamola sulle quote rosa. Sono contenta di poter dare il mio contributo e le mie competenze a questa realtà che è chiamata a confrontarsi con un mondo marittimo in evoluzione. Ma i soci non hanno scelto me, hanno scelto la squadra. E la nostra è fatta di gente preparata, che conosce bene il lavoro, a cominciare dal console Benvenuti e dal vice Ledda. Da tutti ho imparato qualcosa».

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