![olio onale](/img/patch/11-2015/olio-onale-732332_600_q50.webp)
SCIVOLARE SULL’OLIO – INCHIESTA DEL SOLITO GUARINIELLO SU SETTE MARCHE DI EXTRAVERGINE: AVREBBERO MESSO IN COMMERCIO OLIO SOLO VERGINE, CON UN GUADAGNO INGIUSTO DEL 30% – LE PRIME DENUNCE DA UN BLOGGER USA E DA UN MENSILE DEI CONSUMATORI
Marco Bardesono per il “Corriere della Sera”
L'accusa è di frode in commercio e gli indagati sono i rappresentanti legali di sette tra le più note e tradizionali etichette di oli commestibili: Carapelli, Santa Sabina, Bertolli gentile, Coricelli, Sasso, Primadonna (confezionato per la Lidl) e Antica Badia (per Eurospin), oli prodotti in Toscana, Abruzzo e Liguria.
Dai risultati delle analisi a campione, affidate ai carabinieri del Nas dal procuratore aggiunto di Torino Raffaele Guariniello, l' extravergine di oliva indicato sulle etichette, sarebbe solo olio «vergine», meno pregiato e, soprattutto, meno costoso per i produttori, ma non per i consumatori che spenderebbero, invece, il 30% in più.
il new york times e l adulterazione dell olio extravergine italiano
Dopo la segnalazione da parte di un periodico specializzato in alimenti, il magistrato ha inviato i carabinieri a prelevare alcune bottiglie nei supermercati torinesi. Il contenuto è stato analizzato e le conclusioni sono risultate identiche a quelle effettuate dal laboratorio chimico dell' Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (uno dei pochi in Italia certificato e accreditato anche in sede di revisione e che opera in regime assoluto di conformità europea) per conto del mensile dei consumatori Il Test.
I campioni sono stati sottoposti tanto all' esame organolettico del panel test (colore, dimensione, forma, sapore, odore e tessitura), quanto all' esame chimico (composti e acidità) per verificare il rispetto dei parametri normativi.
Sette oli su 20 sono stati bocciati all' esame organolettico, in quanto non conformi ai parametri richiesti e, considerato che per legge un extravergine non può presentare attribuzioni negative, sono stati declassati a semplici vergini. Le verifiche del laboratorio delle Dogane risalgono allo scorso mese di maggio, così come la segnalazione di Il Test alla procura di Torino.
Nel frattempo l' associazione dei consumatori «Konsumer» aveva presentato sette esposti per pratiche commerciali scorrette all' Antitrust nei confronti delle aziende i cui oli extravergini sono stati declassati dalle analisi delle Dogane.
Spiega Fabrizio Premuti, presidente di «Konsumer»: «Avevamo presentato un esposto per ogni singola etichetta scartata dal panel test e risultata non rispondente ai criteri organolettici previsti dalla legge per gli oli extravergine e ora ci riserviamo azioni collettive nei confronti dei produttori».
In realtà, prima ancora di Il Test , dubbi sull' autenticità di alcuni extravergine, erano stati espressi dal giornalista e blogger americano Tom Mueller nel libro «Extraverginità».
Mueller, che dal 2007 vive in Liguria, ha indagato sulle frodi di uno dei prodotti più noti del made in Italy e al suo lavoro si sarebbe ispirato il New York Times per realizzare 15 tavole grafiche intitolate «Il suicidio dell' extravergine».
Nel volume, pubblicato da Edt con la prefazione di Milena Gabanelli, analizzando le frodi sul vino sull' olio, il blogger scrive: «Gli effetti del vino su di noi sono chiari e repentini, mentre l' olio lavora sul corpo per vie nascoste, lente, e indugia nelle cellule e nella mente come i miti. Il vino è l' allegro Dioniso; l' olio è Atena, solenne, saggia e irriconoscibile. Il vino incarna la vita che vorremmo, ma l' olio rappresenta la vita così com' è: fruttata, pungente e con una sfumatura d' amarezza complessa - la triade sfuggente dell' extravergine».
Cauta la reazione dei produttori che per ora manifestano, «fiducia nel lavoro dei magistrati», mentre il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, sottolinea quanto sia «importante fare chiarezza per tutelare i consumatori e migliaia di aziende oneste. Da mesi, infatti, abbiamo rafforzato i controlli, soprattutto in considerazione della scorsa annata olearia, che è stata tra le più complicate degli ultimi anni. Nel 2014, il nostro Ispettorato repressione frodi ha portato avanti oltre 6mila controlli sul comparto, con sequestri per 10 milioni di euro».
In procura a Torino sulla vicenda si è aperto un caso tra lo stesso Guariniello e il capo dell' ufficio, Armando Spataro che - come aveva già fatto su un fascicolo riguardante Volkswagen - ha chiesto in visione «il procedimento per valutare l' opportunità di co-assegnazione (a se stesso), di accertare le modalità di diffusione dell'informazione e di verificare - scrive il magistrato in un comunicato - la competenza territoriale in ordine alle ipotesi di reato».