E SE BEZOS AVESSE COMPRATO MGM SOLO PER SPUTTANARE TRUMP? SECONDO IL COMICO STEPHEN COLBERT TRA I FILMATI IN PANCIA ALLA CASA CINEMATOGRAFICA CI SONO I FUORI ONDA RAZZISTI CHE L'EX PRESIDENTE SI E' FATTO SCAPPARE DURANTE IL REALITY "THE APPRENTICE" - "ALTRIMENTI PERCHE' AMAZON AVREBBE PAGATO QUASI IL DOPPIO DEL VALORE PER UNA SOCIETA' IN DIFFICOLTA'?"
Dagotraduzione da Mediaite.com
Amazon ha firmato un accordo per acquistare lo studio cinematografico Metro Goldwyn Mayer (MGM) e Stephen Colbert, comico e conduttore della famosa trasmissione tv “The Late Show”, ha avanzato alcune ipotesi sui reali motivi per cui Jeff Bezos ha accettato di pagare la cospicua somma di 8,45 miliardi di dollari per la società.
«Si tratta di una mossa miliardaria» ha detto Stephen Colbert. L’accordo, siglato mercoledì mattina, trasferisce ad Amazon la proprietà di oltre 4.000 film e 17.000 programmi tv. «Il vero valore finanziario alla base di quest’accordo è il tesoro di IP nel vasto catalogo che abbiamo intenzione di reimmaginare e sviluppare insieme al talentuoso team di MGM», ha detto Mike Hopkins, vicepresidente Amazon Studios. «È molto eccitante e offre così tante opportunità per uno storytelling di alta qualità».
Ma perché, si chiede Colbert, «uno degli uomini più ricchi al mondo dovrebbe pagare quasi il doppio del valore per uno studio cinematografico in difficoltà? «Beh, potrebbe essere perché Jeff Bezos ha una faida in corso con l'ex presidente Trump», ha detto Colbert. «Indovinate un po’? Tutti i fuori onda di The Apprentice sono di proprietà di MGM». Per anni ci sono state voci su alcuni fuori onda razzisti di Trump.
Colbert spera che Amazon possa così «pubblicare la cosa più razzista nel catalogo MGM oltre a “Via col vento”». Non è chiaro però se con l’acquisto del catalogo Amazon Studios avrà accesso ai nastri. Non solo. Nel 2018 inoltre la Abc aveva spiegato che potrebbero esserci restrizioni legali che impediscono a Mgm, proprietaria di tutti i filmati della società di produzione del programma, di pubblicare i fuori onda.
