SELVAGGIA IMPANA E FRIGGE NICHI VENDOLA E IL SUO DIVISMO DA COPERTINA DA 'MAMMO': “IL PROBLEMA NON È CHE TOBIA ABBIA DUE PADRI, MA CHE AL MOMENTO NON NE ABBIA UNO DI BUON SENSO. UNO CHE CAPISCA QUANTO STRUMENTALE APPAIA QUESTA ESPOSIZIONE MEDIATICA
Selvaggia Lucarelli per il “Fatto quotidiano”
[…] il buon Nichi tiene a precisare che suo figlio Tobia, nato il 27 febbraio a Sacramento tramite maternità surrogata, non diventerà il testimonial di alcuna battaglia per i diritti civili. "Ed e io vogliamo solo vivere in pace, non permetteremo che il corpo di nostro figlio diventi una bandiera", ha dichiarato.
Ora, a parte il fatto che quella bandiera ottenuta sborsando decine di migliaia di euro in California ha un costo che poche coppie gay, pur desiderandola fortemente, possono permettersi (per cui tanto "bandiera" non è, visto che può sventolare solo sulle case borghesi di chi magari percepisce 5 mila euro di pensione al mese dopo 10 anni di contributi da governatore regionale), mi permetto di far notare a Vendola una cosetta: se proprio ci tiene a non investire suo figlio di un qualche ruolo che non ha scelto, la linea tenuta fino a oggi è leggermente fuori fuoco.
Da febbraio a oggi infatti continua il suo discreto, sussurrato racconto a puntate su giornali e riviste sulle imperdibili gesta del piccolo Tobia. […] E poi perché questo bambino, che non deve essere la bandiera di qualche battaglia, non sarà il megafono attraverso il quale il mondo gay rivendica i suoi diritti, ma di sicuro è il megafono attraverso il quale Nichi Vendola rivendica il diritto di esistere ancora. Di galleggiare. Di rimanere sulla scena.
VENDOLA CON IL COMPAGNO ED TESTA E IL FIGLIO TOBIA
Vorrei sapere, ad esempio, quale fosse l' impellente necessità del servizio posato per La Repubblica a Montreal, con abbraccio al piccolo incorporato e illuminato dalle luci giuste. Voglio dire, sono stati più discreti Gigi Buffon e Ilaria D' Amico, che da un anno rifiutano servizi posati col figlioletto.
Vorrei anche sapere il perché delle interviste (o delle appassionanti cronache "ispirate"), in cui veniamo messi al corrente del fatto che Nonna Anna copre spesso le orecchie a Tobia, che zia Rosaria lo svezza con la mela grattugiata, che il pupo pesa 8 chili (con tanto di "è un vero americano, chissà quanti hamburger mangerà!") […]
Ci mancano solo le cronache su ruttini, rigurgiti, aerofagia e composizione chimica dei residui sul Pampers, ma confidiamo nella discrezione di qualche cuginetto. [..] Ma il buon Vendola non risparmia neppure i dettagli sulla gestante che ha portato in grembo suo figlio per nove mesi. […]
Insomma, qui il problema non è che Tobia abbia due padri, ma che al momento non ne abbia uno di buon senso. Uno che capisca quanto triste e strumentale appaia questa esposizione mediatica di un bambino il cui unico diritto - insindacabile e valido tanto qui quanto in California - è quello di stare lontano dai riflettori. Non quello di accenderne uno sulla fronte di papà Nichi.