manoel silva rodrigues bolsonaro

POLVERINA DO BRAZIL - UN SERGENTE DELL’AERONAUTICA, CHE ERA NEL GRUPPO CHE ACCOMPAGNAVA IL PRESIDENTE BRASILIANO BOLSONARO AL G20 IN GIAPPONE, E’ STATO BECCATO CON 39 CHILI DI COCAINA IN VALIGIA - L’AEREO MILITARE SUL QUALE AVEVA CARICATO LA DROGA NON ERA LO STESSO DI BOLSONARO, AVEVA FUNZIONI DI APPOGGIO. MA È POSSIBILE CHE AL RITORNO DA OSAKA L’UFFICIALE VIAGGIASSE CON IL PRESIDENTE…

Rocco Cotroneo per www.corriere.it

 

jair bolsonaro

Trentanove chili di cocaina su un aereo militare brasiliano mettono in imbarazzo il governo di Jair Bolsonaro. Li ha scovati la polizia spagnola durante uno scalo a Siviglia nel bagaglio di un sergente dell’aeronautica; e quel che è peggio, il militare faceva parte del gruppo di logistica che stava accompagnando Bolsonaro al G20 in Giappone.

 

Il governo brasiliano ha ovviamente preso le distanze da Manoel Silva Rodrigues, 38 anni, una lunga serie di viaggi ufficiali (anche con gli ex Dilma Rousseff e Michel Temer) come ufficiale di appoggio, una sorta di stewart delle comitive presidenziali. Il militare è detenuto a Siviglia e Bolsonaro ha garantito alle autorità spagnole la massima collaborazione. «Anche se non ha relazioni con la mia equipe, l’episodio è inaccettabile. Sarà punito severamente, non possiamo tollerare tanta mancanza di rispetto al nostro Paese», ha scritto il presidente.

 

Manoel Silva Rodrigues

Quanto Rodrigues «non faccia parte» della carovana è discutibile. L’aereo militare sul quale aveva caricato la coca non era lo stesso di Bolsonaro, aveva funzioni di appoggio, ma è possibile che al ritorno dal G20 l’ufficiale viaggiasse con il presidente. Quel che però sorprende è la quasi certezza di farla franca: il sergente non ha nemmeno nascosto la droga tra i vestiti o in doppi fondi, ma semplicemente infilato in un trolley molto capiente 37 flaconi da poco più di un chilo di polvere bianca. Non riteneva insomma possibile che il suo bagaglio passasse attraverso controlli durante lo scalo spagnolo, e soprattutto lo ha imbarcato in Brasile senza alcuna difficoltà.

 

Non è una novità in Sudamerica, regione dalla quale parte il 100% della cocaina verso il resto del mondo, che si usino aerei militari al di sopra di ogni sospetto per carichi di droga. Tanto che il coinvolgimento di alti ufficiali nel narcotraffico, per esempio in Venezuela, è ormai una certezza. In Brasile il precedente è del 1999, quando una partita venne intercettata su un aereo militare durante uno scalo alle isole Canarie.

 

Manoel Silva Rodrigues

l vice di Bolsonaro, il generale Hamilton Mourão, ha ammesso che «anche le forze armate non sono immuni a questo flagello», pur insistendo che il caso appena scoperto è da attribuirsi a una iniziativa individuale. «Si tratta di uno spallone della droga, di alto livello», dice. Ma il sospetto sull’esistenza di una rete organizzata rimane, ed è difficile sapere quante volte Rodrigues, o qualche altro membro di comitive ufficiali, l’abbiano invece fatta franca. La quantità (39 chili, per un valore di mercato di vari milioni di euro) è davvero abnorme per un carico in un bagaglio aereo.

 

Manoel Silva Rodrigues

Nel variegato governo Bolsonaro, poi, non manca mai la posizione fuori dalle righe. Il ministro dell’Educazione Abraham Weintraub ha postato su Twitter la seguente battuta: «In passato gli aerei presidenziali hanno trasportato droga in quantità persino maggiore. Qualcuno sa quanto pesano Lula o Dilma?». «Droga» in portoghese significa anche schifezza.

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