“NON VOGLIONO TORNARE IN ITALIA PERCHE’ HO PAURA DI NON TORNARE PIU’ A DUBAI” - A MARZO, PRIMA CHE IL GIUDICE FIRMASSE L’ORDINE DI CATTURA, GIANCARLO TULLIANI SI SFOGAVA AL TELEFONO CON IL PADRE - COSA SERVE PER L’ESTRADIZIONE? BASTEREBBE CHE IL TRATTATO DI COOPERAZIONE GIUDIZIARIA CON GLI EMIRATI VENISSE RATIFICATO ANCHE DALL’ITALIA…
C.L. per Libero Quotidiano
GIANCARLO ELISABETTA TULLIANI - LABOCCETTA - GIANFRANCO FINI
«Non voglio tornare in Italia perché ho paura di non poter più venire a Dubai, anche se l'avvocato mi ha detto di tornare». Parlà così Giancarlo Tulliani al telefono col padre Sergio, poco prima che il giudice firmasse l'ordine di cattura, a marzo scorso. Il cognato di Gianfranco Fini è in fuga già da dicembre 2016. Scappato negli Emirati Arabi due giorni dopo l' arresto del re delle slot machine, Francesco Corallo. Il padre, come si legge nell' ordinanza d' arresto (non eseguita), risponde di non «parlare al telefono».
GIANCARLO TULLIANI E FRANCESCA A DUBAI
I tabulati dicono che Giancarlo (in fuga) chiama ancora il padre e lo fa da: Malta, Ungheria, Romania, Estonia, Polonia, Olanda, Finlandia, Irlanda e Danimarca. E oggi continua a essere «irreperibile a Dubai». Con rischio (o possibilità) di estradizione? Nonostante la città araba sia conosciuta come «il paradiso dei latitanti italiani» che ha tenuto al sicuro manager, politici costruttori finiti nei guai con la giusitizia, presto potrebbe non essere più così. A febbraio 2016 gli Emirati hanno ratificato il trattato di cooperazione giudiziaria per poter estradare i cittadini che l'Italia rivuole in patria.
Anche se manca un tassello: la ratifica dell'accordo è stata sì presentata in Consiglio dei ministri per l'approvazione, ma ottenuto il placet dei dicasteri interessati (Giustizia, Interno ed Economia), il Ddl di ratifica è rimasto bloccato perché necessita di una «più accurata ponderazione».
GIANCARLO TULLIANI E FRANCESCA A DUBAI
Se i nostri politici ponderassero velocemente, forse Giancarlo Tulliani potrebbe tornare a Roma, spiegare la sua versione dei fatti e affrontare le conseguenze giudiziarie che gravano sulla sua persona. A cominciare dall' arresto ordinato dal giudice. Il cognato di Fini non sarebbe il solo a dover rientrare.
GIANCARLO TULLIANI A DUBAI DA CHI
Alla comitiva si aggiungerebbe l'ex parlamentare del Pdl, Amedeo Matacena (condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa e in "esilio" a Dubai dal 2013. Poi Samuele Landi, ex ceo di Eutelia, condannato in primo grado a 9 mesi per il crac della società, ma in affari in terra araba dal 2011. All' elenco si aggiungerebbe l' imprenditore milanese Alberico Antonio Giulio Cetti Serbelloni, arrestato ad Abu Dhabi, per una frode al fisco di un miliardo e rimesso in libertà con "l' ordine" di non lasciare gli Emirati Arabi.
GIANCARLO TULLIANI A DUBAI DA CHI
Giancarlo Tulliani dichiarato «irreperibile»? Stando al settimanale Chi, che lo ha paparazzato, si aggira per la città su una berlina. con autista di rigore. E qualche accorgimento: il pagamento col contante. Le carte di credito lascerebbero traccia delle spese e dei luoghi frequentati. Cosa inopportuna per un latitante. Così il cognato di Fini, "desaparecidos" per i magistrati italiani, tira fuori banconote sotto gli occhi dei testimoni. Negli uffici di cambio dei centri commerciali di Dubai e, ci mancherebbe, al ristorante.