finti abbracci

FATE ATTENZIONE A CHI VI ABBRACCIA – UNA BANDA DI ROM HA DERUBATO (ALMENO) 102 PERSONE IN VENETO CON LA TECNICA DEI “FINTI ABBRACCI”: CHIEDEVANO INFORMAZIONI AI PASSANTI E POI LI RINGRAZIAVANO STRINGENDOLI E BACIANDOLI. MA C’ERA IL TRUCCO: SFILAVANO ROLEX, COLLANE E BRACCIALI SENZA CHE LE VITTIME SE NE ACCORGESSERO – CI HANNO TIRATO SU 2 MILIONI IN DUE ANNI, E SI SONO COMPRATE VILLE HOLLYWOODIANE IN ROMANIA – NOVE ARRESTI

Eleonora Biral per il “Corriere del Veneto”

 

UNO DEI COLPI DELLA BANDA DEI FINTI ABBRACCI

È il 5 ottobre 2018: un uomo sta facendo benzina al distributore di San Giovanni Lupatoto, nel Veronese, quando gli si avvicina una donna che gli chiede un' informazione. Poi, per ringraziarlo, gli stringe la mano e insiste per abbracciarlo e baciarlo sulle guance e se ne va. Passano un paio di minuti prima che lui si accorga che dal suo polso è sparito il Rolex da 40 mila euro che indossava, ma di quella donna ormai non c' è più traccia. È salita a bordo di una macchina guidata da un complice e solo nei mesi successivi i carabinieri scopriranno che fa parte di un gruppo di ladri che commette furti e rapine in tutta Europa.

 

Sono 102 i colpi accertati dai militari del nucleo investigativo di Venezia che, guidati dal maggiore Emanuele Leuzzi, insieme all' Europol, hanno chiuso il cerchio su una banda di cittadini romeni di etnia rom che ha derubato centinaia di persone, per lo più anziane, in tutta Europa con la «tecnica dell' abbraccio».

 

UNA DELLE VILLE IN ROMANIA DELLA BANDA DEI FINTI ABBRACCI

Collane, bracciali e Rolex che sono stati rivenduti probabilmente in Turchia e i cui proventi, circa tre milioni in meno di due anni, sono stati reinvestiti nella realizzazione di ville hollywoodiane in Romania e spesi in stili di vita all' insegna del lusso, come festeggiamenti con bottiglie di champagne ricoperte di orologi costosi.

 

Nelle ultime settimane i carabinieri hanno eseguito nove delle dieci misure cautelari emesse dal gip Barbara Lancieri: sette persone di cui una diciassettenne (che ha già patteggiato due anni e tre mesi) sono finite in carcere (una è latitante), una ai domiciliari e una ha l' obbligo di dimora. Hanno tra i 18 e i 25 anni: Ramona Dumitru, Ion Stefan, Loredana Stefan, Simona Cristea, Levers Dumitru, Monica Stan, Angelica Stefan e Rebeca Vaduva.

 

campo rom

Ma gli indagati nell' ambito dell' inchiesta guidata dai pm Andrea Petroni e Antonia Sartori sono 42, sei dei quali facevano da prestanome e avevano intestate 1.665 auto del valore di dieci milioni che venivano usate per spostarsi tra centro e nord Italia, Spagna, Inghilterra e Germania e che sono state sequestrate.

 

«L' indagine è partita ad aprile 2017 dalla stazione di Stra, che ha ricostruito i primi colpi - spiega il comandante provinciale dei carabinieri, Claudio Lunardo -. Le vittime sono anziani o persone con problemi di deambulazione, incapaci di difendersi e questo è da vigliacchi». Le basi per i ladri erano motel o b&b, che con il tempo e con i controlli sono diventati appartamenti presi in affitto nel Veronese, una zona strategica per gli spostamenti verso l' Europa. Gli indagati si spostavano a gruppi di dieci con tre auto che spesso cambiavano per non dare nell' occhio e tra gli oltre cento colpi messi a segno, una sessantina sono nel Veneziano: la riviera del Brenta, Jesolo, Portogruaro, Chioggia.

 

ROLEX

In un' occasione due di loro sono entrati in azione in una gioielleria alla Nave De Vero.

Uno dei due ha chiesto alla commessa un gioiello in vetrina e con l' altra mano ha rubato un orologio mentre il complice prelevava altri preziosi. Ma la loro specialità erano i furti e le rapine con la «tecnica dell' abbraccio», un metodo che hanno «brevettato» e utilizzato in tutta Europa.

«C' è stato uno scambio di informazioni, anche attraverso un vertice internazionale lo scorso gennaio - spiega Pascal Lhotellier, maggiore della Gendarmerie -. Questi sono gruppi che si muovono con estrema facilità e per questo difficili da monitorare». Adesso gli investigatori stanno sviluppando il filone della ricettazione, per tracciare il percorso dei gioielli rubati. Secondo una prima ipotesi, finirebbero in Romania e poi in Turchia, dove vengono rivenduti.

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