skate - dago lectio

SHAKE THE SKATE! L'IMMAGINE DELLA LIBERTÀ E' UNA TAVOLA DI LEGNO CON 4 ROTELLE DI PLASTICA - MENTRE ROMA OSPITA, FINO AL 3 LUGLIO, LE GARE DI QUALIFICAZIONE PER I MONDIALI DI SKATEBOARD, NEW ENTRY TRA LE SPECIALITÀ OLIMPICHE, IN VISTA DEI GIOCHI DI PARIGI NEL 2024 (OGGI ALLE 18.30 LECTIO DI DAGO A COLLE OPPIO), IN IRAN ALCUNE RAGAZZE RISCHIANO UNA MULTA O LA CONDANNA ALLA FUSTIGAZIONE PER AVER GAREGGIATO A UNA GARA DI SKATE SENZA VELO - VIDEO

 

Mattia Feltri per “La Stampa”

Ragazze senza hijab 4

Non è sorprendente che non so quante ragazze iraniane siano state fermate, identificate, e rischino una multa, o anche la condanna alla fustigazione, per avere partecipato a una gara di skateboard con alcuni coetanei, e di aver gareggiato senza velo, coi capelli sciolti o raccolti in una coda.

 

Tantomeno è sorprendente che il governatore della regione di Shiraz, la città dove s' è organizzata la gara, la giudichi una manifestazione premeditata contro le norme sociali, religiose e nazionali.

 

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Non mi sorprende che le ragazze e i ragazzi iraniani vogliano stare insieme, divertirsi, ridere, e in particolare le ragazze desiderino liberarsi i capelli, senza per questo sospettare che la società, la religione e la nazione se ne possano sentire offese. Un pochino mi stupisce una così spensierata accettazione del rischio, e mi stupisce lo facciano in nome dello skateboard.

 

Un po' mi stupisce il nome dell'iniziativa, Go Skateboarding Day, in quella lingua di Grande Satana, come le autorità chiamano gli Stati Uniti, e mi stupisce che gli skate siano diventati una moda da quando, nel 2009, nel centro di Teheran ha aperto un piccolo negozio - Tsixty Skateshop - dove sono venduti a prezzi accessibili.

 

 

Skate - Dago lectio

Mi stupisce, ma non dovrebbe, tutto questo insieme di ragazze e di ragazzi, di tavole con le rotelle, di allegria, di capelli sgravati, di inglese sciorinato con gusto, come tutti i ragazzi del mondo che lo imparano su Netflix e su Instagram, e si scrivono da un continente all'altro: non dovrebbe stupirmi che un'immagine così occidentale, così futile e occidentale, continui a essere, nonostante tutto, l'immagine della libertà.

 

 

 

ROMA CAPUT SKATEBOARD: A COLLE OPPIO LA TAPPA DEL MONDIALE SOGNANDO PARIGI 2024

Maria Egizia Fiaschetti per www.corriere.it

 

streetskateboardingrome foto mezzelani gmt 397

Roma caput skateboard. La Capitale ospita, fino al 3 luglio, le gare di qualificazione per i Mondiali della disciplina - new entry tra le specialità olimpiche - in vista dei Giochi di Parigi nel 2024. Oltre 250 atleti provenienti da tutto il mondo daranno prova delle proprie abilità nelle esibizioni acrobatiche e spettacolari in equilibrio sulla tavola nell’impianto di Colle Oppio: un’ambientazione suggestiva - con il Colosseo sullo sfondo - per i virtuosi dei trick.

streetskateboardingrome foto mezzelani gmt 380

 

La manifestazione è stata presentata martedì mattina, con la partecipazione dei vertici degli organismi sportivi nazionali e del Campidoglio. L’assessore comunale al Turismo e Grandi eventi, Alessandro Onorato, ha sottolineato l’importanza di aver inserito Roma nel circuito che - anche grazie alla visibilità sui canali social e alla viralizzazione dei contenuti - contribuirà a diffondere un’immagine moderna e inclusiva della città: «Con il sindaco Gualtieri avevamo promesso la riqualificazione di quest’area, che è una delle cartoline più importanti di Roma.

 

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Grazie alla forte partnership con Sport e Salute, la Soprintendenza statale e la Sovrintendenza capitolina siamo riusciti a recuperare un’area tristemente abbandonata da anni che, finito l’evento, diventerà un nuovo playground con due campi sportivi polifunzionali e una pista di atletica di libera fruizione per i residenti e le scuole del quartiere». Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha sottolineato il valore dello skateboard sotto il profilo dell’inclusione : «Uno sport che implica un percorso sociale e culturale, siamo orgogliosi che si parta da qui per Parigi».

 

All’iniziativa è intervenuta anche la giovane Asia Lanzi, unica skater azzurra presente a Tokyo. Vito Cozzoli, presidente di Sport e Salute, ha invece annunciato un progetto per la diffusione dello skateboard, molto amato dai ragazzi, nelle scuole. Linea condivisa dal dg, Diego Nepi Molineris: «I Mondiali di skate nel cuore di Roma sono la metafora del nostro impegno perché rappresentano uno sport che è cresciuto nelle vie, nelle piazze e nei parchi delle grandi città, proprio dove lavoriamo per rinnovare l’affresco della pratica sportiva del Paese».

 

 

nepi cozzoli foto mezzelani gmt

Sebbene Roma possa apparire distante, non solo sotto il profilo architettonico ma anche del genius loci dalle piscine a secco nella torrida California del ‘75 dove esordì la mitologia crew dei Lords of Dogtwon, lo street skate praticato nello spazio urbano vanta una lunga e gloriosa tradizione. “Palestre” preferite dagli appassionati della tavola a rotelle Galleria Borghese, il Foro Italico, lo spazio di fronte al bar Palombini all’Eur...

 

E ancora: la piazza di fronte all’Oratorio dei filippini in corso Vittorio Emanuele, la rampa del Gianicolo (per i più spericolati), un garage (realtà tra le più underground) a Trastevere e finanche l’Isola Tiberina dove ogni anno si organizza il Brick city contest, competizione amatoriale (in palio il sampietrino d’oro) che richiama centinaia di appassionati.

 

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Tra gli animatori più vivaci della scena fin dagli anni Ottanta Papik Rossi, fondatore del brand Trustever e ispiratore socratico della crew “I garzoni”. Uno sport sui generis, lo skateboard, individuale ma che si svolge in gruppo nel continuo confronto con gli altri, scandito dallo scambio di esperienze (incluse le “ferite sul campo”) tra sport e furor adolescenziale. Per Rossi tutto iniziò da bambino nella rampa costruita nel garage di casa, a Trastevere, dai fratelli Alex e Sebastien Bilodeau, trasferitisi dalla Francia a Roma. E fa pensare a un cerchio che si chiude il fatto che oggi la nostra città sia una delle tappe del circuito mondiale che culminerà nelle Olimpiadi del 2024 nella Ville Lumière.

 

 

 

 

 

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MATTIA FELTRI

 

 

 

 

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Ragazze senza hijab

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