sondaggi giorgia meloni schlein sondaggio

SOGNO O SONDAGGIO? – LA LUNA DI MIELE TRA GLI ITALIANI E IL GOVERNO NON È ANCORA FINITA. RISPETTO A MARZO, IL GRADIMENTO PER L’OPERATO DELL’ESECUTIVO AUMENTA DI UN PUNTO (44%) E IL CONSENSO DI GIORGIA MELONI CRESCE DI DUE PUNTI (46%). SARA' PERCHE' L'OPPOSIZIONE È ANCORA DIVISA E LATITANTE? – FDI CALA AL 29%, IL PD SALE 20,7. FORZA ITALIA RAGGIUNGE LA LEGA ALL’8% E LA ROTTURA TRA RENZI E CALENDA FA SPROFONDARE IL “TERZO POLLO”…

Estratto dell’articolo di Nando Pagnoncelli per il “Corriere della Sera”

 

giorgia meloni

Da qualche settimana molti si chiedono se la luna di miele tra gli italiani e il governo sia terminata. A giudicare dal sondaggio odierno non si direbbe, dato che rispetto a marzo il gradimento per l’operato del governo fa segnare l’aumento di un punto (oggi il 44% si esprime positivamente sull’esecutivo) e quello della premier di due punti (46% di valutazioni positive) portando l’indice di gradimento (calcolato escludendo coloro che non si esprimono) rispettivamente a 51 e 53.

 

Analizzando l’andamento mensile dell’indice si osserva, al di là della lieve crescita odierna, una flessione di 4-5 punti rispetto ai mesi di novembre e dicembre, quando si registrarono i livelli di consenso più elevati. Si tratta di una flessione in linea o inferiore a quelle rilevate per la maggior parte dei governi che si sono succeduti alla guida del Paese dal 2006 in poi a sei mesi dall’insediamento.

 

[…]

SONDAGGIO IPSOS PER IL CORRIERE DELLA SERA - APRILE 2023

 

Come si spiega la tenuta del consenso a fronte di decisioni che hanno suscitato polemiche e tensioni tra maggioranza e opposizione e all’interno della maggioranza? Si possono avanzare diverse possibili risposte: la prima fa riferimento alle scelte di fondo del governo che hanno avuto un effetto di rassicurazione anche presso una parte dell’elettorato non di centrodestra: rapporti con l’Ue, atlantismo, posizione sul conflitto in Ucraina, tenuta dei conti pubblici.

 

prima conferenza stampa di elly schlein 7

La seconda tiene conto del quadro macroeconomico che ha visto scongiurare il rischio della recessione e ha fatto registrare un rallentamento dell’inflazione e la riduzione dei costi dell’energia; la terza possibile risposta fa riferimento alla relativa trasversalità dell’elettorato del centrodestra che determina reazioni di segno opposto ai singoli provvedimenti alcuni dei quali scontentano una parte del proprio elettorato ma ne accontentano un’altra ottenendo una sorta di «effetto compensativo», come pure avvenne con il governo gialloverde nella scorsa legislatura nonché nel primo anno del governo Renzi.

 

prima conferenza stampa di elly schlein 1

[…] Un’ultima ragione riguarda la mancanza di un’opposizione coesa che induce molte persone a fidarsi e «ad affidarsi» a chi guida il Paese.

 

A fronte di una tenuta del governo, si osservano alcune variazioni negli orientamenti di voto, a partire dalla flessione di FdI che, pur mantenendo stabilmente il primo posto con il 29%, risulta in calo di 1,3% rispetto a marzo, mentre le altre forze della coalizione risultano stabili (Lega 8%) o in lieve crescita: Forza Italia passa dal 7,2% all’8% appaiando la Lega e Noi moderati aumenta di 0,3%.

 

Nell’opposizione il Pd, che già dopo l’elezione di Elly Schlein alla segreteria aveva fatto registrare un aumento di due punti, nel sondaggio odierno incrementa di un altro 1,7%, attestandosi al 20,7% . A seguire il M5s stabile al terzo posto con il 16,5% (-0,3%), quindi il Terzo polo con il 5,2%, in calo di un punto a seguito delle «prove di divorzio».

 

MATTEO RENZI E CARLO CALENDA

[…] Infine, ritorna a aumentare, sia pure di poco (0,5%), l’area grigia dell’astensione che sale al 39,3%. Quanto a gradimento dei leader, Schlein si conferma al primo posto con un indice pari a 33 precedendo Giuseppe Conte (32) e Silvio Berlusconi che fa segnare un aumento di ben 4 punti, passando da 26 a 30, presumibilmente per le sue delicate condizioni di salute che hanno determinato reazioni di vicinanza da parte di molti. […]

MALEDETTO IL GIORNO CHE T'HO INCONTRATO - RENZI E CALENDA BY MACONDO giorgia meloni

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…