“ALTRO CHE PERSEGUITATO, ERA GELOSO DI ME” - LA STORIA DELLO STALKING AL CAPO DI GABINETTO DELLA FARNESINA ETTORE SEQUI È SEMPRE PIÙ SUCCOSA! – VALENTINA PIZZALE SI DIFENDE: “VOLEVA CHE TORNASSI DA LUI. PER IL MIO COMPLEANNO MI HA MANDATO FIORI, UN’ALTRA VOLTA MI È VENUTO A TROVARE IN ALBERGO” - LA RAI SI SMARCA: “NON HA UN RAPPORTO DI LAVORO STABILE. ERA CLAQUER E NON SCENEGGIATRICE” - LE MAIL AL MINISTERO PER SCREDITARLO E L’INIZIO DELLA RELAZIONE: “CI SIAMO CONOSCIUTI SUI SOCIAL, MI HA CONTATTATO LUI, E DA LÌ…”
Fulvio Fiano per il “Corriere della Sera”
Non è apparsa credibile Valentina Pizzale quando nel suo interrogatorio di garanzia ha provato a ricondurre l' accusa di stalking ai danni dell' ambasciatore Ettore Francesco Sequi in una normale dinamica di litigi di coppia. Il gip Wilma Passamonti le chiede spiegazioni su uno dei messaggi inviati: «Vengo li e butto giù l' ambasciata!». E la 41enne: «Ettore mi aveva fatto arrabbiare».
Su questa linea, anche le mail spedite alla Farnesina per screditare il neo capo di Gabinetto del ministro Di Maio, anche la minaccia di rendere nota la loro breve relazione nella cerchia più privata del diplomatico e i messaggi vocali di insulti e minacce: «Bastardo, ti rovino! Mi hai illuso, sei una m...» sarebbero null' altro che la conferma della relazione ancora in corso.
Geraci, Di Maio, Sequi - Presentazione della Via della Seta
Tanto più che lui, giura la donna, «Non mi ha mai detto con chiarezza di voler troncare: nè a voce nelle telefonate, né nei messaggi». E l' avvocato Daniele Ingarrica ha già depositato a illustrare questa versione una memoria di 30 pagine dalle quale, tra screenshot di chat e tabulati di chiamate, si evincerebbe che Sequi ha tenuto in piedi la relazione ben oltre il 2017.
«Altro che perseguitato, lui era geloso di me», ha sostenuto la donna. A riprova di questo ci sarebbe la prenotazione di un treno per tornare a Roma da Milano, dove lei si trovava con dei colleghi: «Me l' ha inviata Ettore sul telefono, voleva che tornassi da lui». E ancora: «Per il mio compleanno mi ha mandato fiori, un' altra volta mi è venuto a trovare in albergo», ha aggiunto la donna, che sui social si accredita come sceneggiatrice Rai. Sul punto, la tv di stato precisa però che la Pizzale «non è titolare di un rapporto di lavoro stabile con l' azienda». In passato ha avuto collaborazioni «saltuarie e limitate al ruolo di claquer e non di sceneggiatrice» e «dal gennaio 2019 non ha più alcun tipo di collaborazione.
«Ci siamo conosciuti sui social, mi ha contattato lui, e da lì è nato tutto», ha detto lei.
In quel periodo l' ambasciatore è già in Cina e anche per questo la relazione gli appare senza futuro. E poi i caratteri e gli interessi sono incompatibili. Un' evidenza che lei non accetta. Continua a inseguirlo virtualmente, lo pressa telefonicamente, si impone da lontano nella sua vita. Sequi, 63 anni, prova per quanto possibile a non alimentare il rancore della donna.
Lascia squillare il telefono, risponde con frasi neutre ai messaggi più aggressivi, lascia cadere le provocazioni. A marzo di quest' anno, dice la donna, il diplomatico le avrebbe offerto dei soldi, poche migliaia di euro. «Gli ho detto che ero in un periodo di difficoltà e lui si è offerto di aiutarmi». Un episodio che, se confermato, potrebbe in realtà essere il segno dell' opposto significato che vittima e stalker davano al gesto. Tanto che circostanze, orari, ricatti finiscono nella prima denuncia presentata da Sequi ai carabinieri del comando Provinciale, che hanno condotto le indagini con i pm Daniela Cento e Maria Monteleone.
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«Sì, litigavamo e abbiamo usato anche parole forti e insulti - concede lei - Ma sono stata io a bloccarlo sui social quando ho scoperto che mi aveva denunciato». L' esposto, però, pur traducendosi in una formale diffida a piede libero, non dissuade la donna.
Anzi, il ritorno in Italia e l' incarico di Sequi alla Farnesina fornisce altra benzina alla sua ossessione. Pretende un incontro, esige una ripartenza della loro storia, si fa esplicita nella sua minaccia di rovinargli la carriera. Agli atti ci sono anche le mail inviate al ministero degli Esteri, reperendo sul sito gli indirizzi ufficiali, per delegittimarlo. Da qui l' integrazione alla denuncia e l' arresto.
La partita diventa ora processuale. Il 16 ottobre la stalker sarebbe dovuta comparire davanti a un giudice per essere nel caso rinviata a processo. Ma non si è fermata in tempo e nella decisione potrebbero confluire anche i domiciliari disposti tre giorni fa.