“ELLY SCHLEIN E L’ARMOCROMISTA A 300 EURO L’ORA? ESISTE UNA EVIDENTE QUESTIONE DI OPPORTUNITÀ” - PERSINO “LA STAMPA”, VICINA AI SINISTR-ELLY, ATTACCA LA SEGRETARIA DEL PD PER L’INTERVISTA A “VOGUE”: “È LECITO CHIEDERSI CHI SIANO LE PERSONE CHE INTENDE RAPPRESENTARE. SE QUELLE PERSONE SONO I PIÙ FRAGILI, COLORO CHE RESTANO INDIETRO, ALLORA L'USCITA DI SCHLEIN SEGNA UNA DISCONNESSIONE CON QUEL POPOLO. SE L'INDICAZIONE È PORTARE IL PD FUORI DALLE ZTL, LA SCELTA COMUNICATIVA VA NELLA DIREZIONE OPPOSTA. E LA TESTATA, UNA DELLE PIÙ PRESTIGIOSE AL MONDO, E’ PIÙ ATTENTA AL LUSSO CHE AL PRECARIATO…”
Estratto dell’articolo di Maria Rosa Tomasello per “la Stampa”
[…] Elly Schlein ha affidato la sua prima intervista per la carta stampata a Vogue Italia, ha pronunciato la parola "armocromista", ed è diventato anche il giorno del primo passo falso della nuova segretaria del Pd […] una giovane leader politica in ascesa si affida ai consigli di una personal shopper per migliorare la propria immagine. Legittimo, forse addirittura necessario in un'epoca di sovraesposizione mediatica.
La rivelazione potrebbe essere archiviata nella categoria "colore" se la consulente, Enrica Chiacchio […] non chiarisse che il suo lavoro […] è (giustamente) retribuito, e che le sue tariffe non sono esattamente low cost, 140 euro all'ora più Iva, cifra che sale a 300 per lo shopping. […]
una scelta che sembra contrastare con le dichiarazioni della segretaria: «La grande avversaria dovrebbe essere la diseguaglianza» sottolinea a Vogue. Ma se è vero che è sulle decisioni politiche che Schlein dovrà essere giudicata, e non certo per il suo trench, è vero anche che esiste una evidente questione di opportunità.
Se l'obiettivo è «riuscire a entrare in connessione con le persone che vogliamo rappresentare», è lecito chiedersi chi siano le persone che il Pd di Elly intende rappresentare. Se quelle persone sono i più fragili, coloro che restano indietro, i giovani che chiedono un lavoro dignitoso, le donne che rivendicano parità di salario, allora l'uscita di Schlein segna una disconnessione con quel popolo.
Se l'indicazione è portare il Pd fuori dalle Ztl, sembra difficile che possa essere fatto con una scelta comunicativa che va nella direzione opposta e offre pericolosamente il fianco a critici e avversari, a partire dalla scelta della testata, una delle più prestigiose riviste di moda del mondo, per vocazione più attenta al lusso che al precariato.
Certo, è un incidente di percorso che in passato ha segnato altri leader della sinistra, da Massimo D'Alema, che fu preso di mira per le scarpe firmate e per la barca a vela, a Fausto Bertinotti, a cui si rimproverò il maglione in cachemire: come a dire che il rapporto tra sinistra e ricchezza è sempre stato un nodo dolente […] Il tema, ancora una volta non è il pauperismo, né a una giovane donna emblema della modernità si richiede di incarnare il rigore postbellico.
[…] Se il successo di Schlein è determinato dalla novità che incarna e dalla complessità che rappresenta, la scelta che oggi a molti appare un autogol potrebbe essere frutto di una strategia più ampia che facciamo tuttavia fatica a intuire. Ma se anche così fosse, resta la perplessità per ciò che appare. Semplicemente […] è una questione di stile.