antibes

LIBERTE' E EGALITE' MA IL LETTINO LO VOJO PER ME - LE STAR DELLA COSTA AZZURRA PROTESTANO CONTRO UN DECRETO DEL GOVERNO FRANCESE CHE VUOLE RENDERE LIBERE LE SPIAGGE - A JUAN LES PINS RISCHIANO DI SPARIRE STABILIMENTI VIP FREQUENTATI DA BONO, MADONNA, MICK JAGGER - PANINO CON LA FRITATTA SOTTO L'OMBRELLONE PURE PER LORO?

Andrea Fassone per la Stampa

 

ANTIBES JUAN LES PINSANTIBES JUAN LES PINS

La Francia vuole il mare libero e i vip della Costa Azzurra si mobilitano per fermare le ruspe che minacciano i loro stabilimenti preferiti. Tra le star c' è Robert De Niro, affezionato cliente del Tetou di Golfe Juan, e Jean- Paul Belmondo, che passa le vacanze al Moorea Nui Plage di Juan les Pins. I due attori guidano una schiera di volti noti in allarme: «Artisti internazionali che cercano la spiaggia defilata - dice Frederic Dijan, titolare del Moorea, buen retiro che ricorda le Hawaii - e che dall' oggi al domani rischiano di ritrovarsi fianco a fianco con chi si porta i panini nel frigo.

 

ANTIBES JUAN LES PINS 2ANTIBES JUAN LES PINS 2

Questa era la spiaggia di Pavarotti ed è quella di Charles Aznavour e Dave Stewart degli Eurythmics. È venuto a trovarci Bono degli U2 e hanno suonato da noi Elton John e Madonna, Mick Jagger coi Rolling Stones». Il Moorea di "Fred" Dijan rischia di sparire a settembre insieme ad altre 21 spiagge sul lungomare di Juan les Pins: tutto per via di un colpo di spugna chiamato «décret plages», approvato dal governo francese nel 2006, era Chirac. Lo scopo è quello di liberare gli arenili dal cemento e dall' occupazione perenne di ristoranti, lettini e ombrelloni (le cabine, qui, sono passate di moda). Un aut aut della Francia parigina, egualitaria e ambientalista, che ogni tanto rimette tutti in riga senza andarci troppo per il sottile.

Mick Jagger e Schwarznegger ad Antibes Mick Jagger e Schwarznegger ad Antibes

 

Il decreto spiagge ha superato gli effetti della direttiva Bolkestein, spauracchio dei colleghi italiani. In confronto al Belpaese delle 30 mila attività balneari e dei canoni irrisori, in Francia sembra di essere su Marte: al termine delle attuali concessioni i rinnovi non sono più automatici e gli affidamenti restano limitati a 12 anni. I Comuni hanno diritto di prelazione, i canoni aumentano e gli spazi si riducono. Le strutture fisse sono demolite per fare posto a capanne rimovibili. «Prefabbricati senz' anima», si è scandalizzato "Bob" De Niro, che ha preso carta e penna e perorato la causa del suo amato Tetou, ristorante-spiaggia a due passi da Cannes, e quella di tutte le spiagge private della «Côte» a rischio d' estinzione.

 

APP LIFTING MICK JAGGER APP LIFTING MICK JAGGER

Ma la Francia per ora non vuole tornare indietro: entro il 2020 lo Stato deve tornare in pieno possesso dell' 80% delle spiagge naturali e del 50% di quelle artificiali. A Juan les Pins ce n' è di entrambi i tipi e la partita rischia di dividere gli stessi balneari, che però provano a fare fronte unico puntando sulla specificità della Costa Azzurra. Ed è proprio nella più italiana delle stazioni balneari francesi, se non altro per le schiere di ombrelloni privati, che è scoppiata la rivolta: i titolari degli stabilimenti di Juan les Pins non hanno partecipato al nuovo bando preferendo la via del braccio di ferro.

 

DE NIRODE NIRO

Bernard Matarasso, nato in Corsica da padre cuneese, è titolare del Bretagne Beach e presidente dell' associazione locale dei balneari: «Un' aberrazione per l' economia e un dramma per i nostri impieghi» dice sciorinando un italiano perfetto. La sua è l' ultima spiaggia del litorale sabbioso di Juan les Pins, con una clientela di famiglie. Paga, come tutti, 22 euro di canone a metro quadro e l' 1,2% di prelievo sul fatturato, destinati a raddoppiare. I prezzi sono adeguati: se gli altri fanno sborsare anche 30 euro al giorno per un lettino, lui si «accontenta» di 13 con ombrellone. I servizi sono extra: una bottiglia d' acqua sulle spiagge di Juan les Pins va dai 4 ai 10 euro, ma è servita sotto l' ombrellone da camerieri che non sudano.

 

Bono a St. TropezBono a St. Tropez

Lavora alla grande anche Alain Palamiti, titolare della spiaggia Les Pirates davanti alla pineta dove suonano i grandi del «Jazz à Juan». Ma il futuro del suo stabilimento è incerto: «Questa parte di spiaggia è naturale. Qui il tasso di occupazione è dell' 86% ed entro il 2020 dovremo tornare al 20. Confido in un ripensamento. Ma se il decreto non sarà sospeso, sulle nostre spiagge si abbatterà uno tsunami».

PAVAROTTIPAVAROTTI

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