LA STATUA DELLA LIBERTA’ ERA MUSULMANA! CONCEPITA DA UNO SCULTORE FRANCESE COME FARO PER LO STRETTO DI SUEZ, RAPPRESENTAVA UNA CONTADINA EGIZIANA CON LA TORCIA IN MANO MA IL VICERE’ NON GRADI' IL MONUMENTO DUE VOLTE PIU’ ALTO DELLA SFINGE
Yanan Wang per “Washington Post
Gli attuali dibattiti sulla sistemazione dei profughi siriani hanno portato ad invocare ripetutamente le parole scolpite sulla Statua della Libertà, il sonetto del 1880 scritto dalla poetessa Emma Lazarus, ispirato agli ebrei che lasciavano l’Europa per New York, e che recita: «Datemi i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite desiderose di respirare liberi, i rifiuti miserabili delle vostre spiagge affollate. Mandatemi loro, i senzatetto, gli scossi dalle tempeste a me. E io solleverò la mia fiaccola accanto alla porta dorata».
travolta con statua della libertaStatua della liberta a New York costruzione della statua della liberta
Il simbolo nazionale dell’accoglienza fu concepito dallo scultore francese Frédéric Auguste Bartholdi per un progetto completamente diverso: un faro che doveva svettare all’ingresso del Canale di Suez. Nel libro “Power, Faith and Fantasy” lo storico Michael B. Oren spiega che lo scultore intendeva rappresentare una contadina egiziana, con il mano la torcia della libertà, due volte più alta della Sfinge e messa a guardia delle acque. Il suo nome doveva essere Egypt o Progress, Egitto o Progresso. Insomma, con tutta probabilità si trattava di una donna di fede musulmana.
Per oltre due anni Bartholdi disegnò bozzetti per convincere Isma’il Pasha, l’allora viceré d’Egitto, a finanziare il suo progetto. Ma il viceré andò in bancarotta nel 1871 e mai avrebbe sostenuto la costruzione di un monumento che superasse la Sfinge. Bartholdi quindi se ne andò in America e qui, approdando al molo, ebbe l’idea di riposizionare la sua maestosa visione, dandole nuovo significato. Dal 1886 Lady Liberty è la prima cosa che milioni di immigrati vedono, insieme alla speranza di una vita migliore e alla possibilità della libertà.