cia plastico

LA GUERRA SI FA ANCORA CON IL CARO VECCHIO PLASTICO – L'INTELLIGENCE AMERICANA SI AFFIDA SEMPRE PIÙ ALLA TECNOLOGIA MA ALLA FINE UTILIZZA I MODELLINI IN SCALA – UN METODO ANTICO, RIMASTO FONDAMENTALE PER CAPIRE COME AGIRE, DAL VIETNAM FINO ALL'UCCISIONE DI AL ZAWAHRI – LA CIA HA UN SUO LABORATORIO DI SPECIALISTI CHE DEVONO RIPRODURRE BERSAGLI, PALAZZI, AREE…

Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

 

scatola con il plastico della missione al zawahiri

L'intelligence usa la tecnologia avveniristica, si affida alla manualità di un modellista. Un insieme ben raccontato dalle operazioni anti-terrorismo, compresa la fine di Ayman al Zawahiri, ucciso a Kabul da un attacco Usa. Una foto diffusa dalla Casa Bianca ferma un momento: il direttore della Cia, William Burns, è seduto insieme ad altri funzionari al tavolo con Joe Biden. Nel mezzo una scatola in legno chiara.

 

Vista in un altro luogo poteva sembrare una cassetta da lavoro e invece quel contenitore racchiudeva un oggetto importante: la replica, in scala, della casa-rifugio del leader di al Qaeda. Viviamo l'era digitale, però il plastico vecchia maniera è efficace, ti porta «dentro». Il metodo è antico, usato dagli eserciti e dallo spionaggio.

 

plastico della prigione di Son Tay in Vietnam

La Cia ha un suo laboratorio di specialisti, uomini e donne che devono riprodurre bersagli, palazzi, aree. In un bando pubblico di reclutamento hanno indicato i requisiti: modelli per briefing riservati a dirigenti governativi su «questioni complesse»; addestramento di team; modellini tridimensionali di teatri difficili che possano essere compresi facilmente a prescindere dal background.

 

Così ne sono stati creati di famosi. Uno per aiutare i commandos che dovevano liberare dei prigionieri nel campo di Son Tay durante il conflitto in Vietnam. La National Geospatial Intelligence Agency, l'agenzia che gestisce i satelliti spia, ha invece realizzato il compound che ospitava Manuel Noriega, deposto nell'89 da un'azione statunitense a Panama, e la palazzina di Abbottabad dove si era nascosto Osama.

modellino della casa di Osama bin Laden a Abbottabad

 

Non meno celebre quello voluto dal generale Jim Mattis prima dell'invasione dell'Iraq. Gigantesco, ci si poteva camminate dentro, all'aperto, composto da 6 mila mattoncini Lego a rappresentare unità, snodi critici, postazioni.

 

All'Nga il compito è svolto dal 3D Model Shop che segue alcune fasi: mappatura dell'area con dati dei satelliti e da altre fonti; disegno al computer e analisi; stampa dei pezzi in 3D; composizione manuale del plastico.

 

I tecnici non sanno chi sia il target, tutto è top secret, possono solo provare a immaginare. A meno che una mattina guardando un Tg non riconoscano che la casa in miniatura che hanno costruito era quella del più grande ricercato sulla faccia della Terra.

plastico per scopi militari durante il secondo conflitto mondialemodellino del campo di prigionia di Son Tay in Vietnam

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…