
LA STORIA SEGRETA DI "MONOPOLI"- IL GIOCO DA TAVOLO, CHE QUEST'ANNO COMPIE 90 ANNI, FU CREATO DA ELIZABETH MAGIE, UNA SEGUACE DELL'ECONOMISTA HENRY GEORGE, PER INSEGNARE LA TEORIA DELL'IMPOSTA UNICA SUI TERRENI E LE DISEGUAGLIANZE SALARIALI A CAUSA DEI GRANDI MONOPOLI - SOLO CHE NEL 1935 IL GIOCO VENNE ACQUISTATO DALLA "PARKER BROTHERS", CHE LO TRASFORMÒ DA "MANIFESTO RIVOLUZIONARIO" IN UN ELOGIO DEL CAPITALISMO - "MONOPOLI" DIVENNE TALMENTE POPOLARE CHE, DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE, VENIVA USATO DAGLI 007 BRITANNICI PER AIUTARE I PRIGIONIERI DI GUERRA A FUGGIRE DALLE PRIGIONI NAZISTE…
Estratto dell'articolo di Damiano D’Agostino per “Domani”
[…] Monopoly è un gioco spietato. Mica per niente è il più amato e odiato per le serate in famiglia, tanto da spingere qualcuno a bandirlo definitivamente per evitare discussioni. Un sondaggio di OnePoll dice proprio questo: il 44 per cento dei giocatori intervistati ha vietato il gioco alle sue serate.
[…] Una storia lunga novant’anni (forse qualcosa in più), che nasce dalle ceneri di un movimento politico anti-monopolista per arrivare con il significato opposto nelle case di un miliardo di giocatori in 114 paesi, diventando un fenomeno culturale tanto forte da influenzare anche le sorti della seconda grande guerra.
In quel periodo, i servizi segreti britannici dell’MI9 avevano dato una strana istruzione ai soldati di alcuni reparti dell’aeronautica: controllare sempre la scatola del Monopoly. […] Qualche anno prima, come conseguenza della convenzione di Ginevra, la Germania nazista aveva concesso alla croce rossa un accordo per far arrivare pacchi ai prigionieri di guerra. A loro potevano essere recapitati beni primari e svaghi, scrive l’Atlantic.
L’MI9 era pronto a cogliere la palla al balzo, con l’obiettivo di fare entrare in quei kit anche oggetti che potessero aiutare i soldati nella fuga dalle prigioni naziste. […] I servizi avevano la necessità di stampare una mappa della Germania su un materiale come la seta, con l’obiettivo di renderla resistente a nascondigli (es. gli scarponi) e alle intemperie. Solo una società aveva sviluppato una tecnologia simile in quegli anni, la John Waddington Ltd. Per pura coincidenza, era anche la casa editrice di Monopoly nel Regno Unito. Così nel pacco per i prigionieri si poteva trovare anche una copia del gioco, con gli attrezzi per fuggire nascosti sotto la plancia, tra le banconote finte e in mezzo alle pedine. […]
IL GIOCO DEI LATIFONDISTI
La prima edizione è entrata in produzione il 19 marzo 1935 per volere della Parker Brothers, poi acquisita da Hasbro. Più tardi è approdata nei negozi italiani con l’iconico adattamento della Editrice Giochi, che ha cambiato i nomi delle vie ispirandosi alla toponomastica di Milano. Nonostante il suo grande successo, però, non è chiaro a tutti i giocatori che Monopoly potrebbe essere tranquillamente ribattezzato come “Capitalismo: The Game”. […]
Monopoly però nasceva con tutt’altro intento. La genesi è infatti un gioco da tavolo intitolato The Landlord’s Game, cioè il gioco dei latifondisti ideato dall’autrice e imprenditrice Elizabeth Magie nel 1904. Gli Stati Uniti in quel momento stavano entrando prepotentemente nell’epoca industriale, con la diffusione del petrolio, delle acciaierie e delle ferrovie. […] E in quel contesto di ricchezza crescente crebbero anche i sindacati, perché le paghe erano basse, e i nuovi ricchi industriali stavano diventando sempre più ricchi.
il landlord s game di elizaberh magie
Intanto, a bordo di un mercantile, il giovane Henry George rimase inorridito dalle condizioni di lavoro dei marinai. E senza alcun background economico, mosso solo dal desiderio di capire il mondo, arrivò a scrivere Progresso e povertà, un libro manifesto pubblicato nel 1879 con cui – sostanzialmente – denunciava le iniquità del capitalismo moderno. La sua tesi era molto semplice: la proprietà privata sul terreno crea disuguaglianze, e crea la base anche per lo sfruttamento del lavoro. La sua proposta? Una tassa unica sui terreni, un affitto che si doveva pagare allo stato per poter usufruire di un terreno di proprietà naturale di tutti.
Così nacque il gioco di Magie, dalla fascinazione per la “single tax”: «Lo scopo non è solo quello di intrattenere i giocatori, ma di illustrare loro come nell’attuale sistema di proprietà terriera, il proprietario ha un vantaggio rispetto ad altre imprese. E anche come un’imposta unica scoraggerebbe la speculazione fondiaria», si legge nel brevetto del gioco, poi acquistato dalla Parker Brothers e affidato alle mani dell’autore Charles Darrow per la commercializzazione.
la prima versione di monopoli creata da elizabeth magie 2
Comunque, le teorie di George – tra fine Ottocento e inizio Novecento – ebbero un discreto successo. E l’establishment dell’epoca lo etichettò presto come un pericolosissimo comunista. Ma, ecco, non era propriamente così. Il Georgismo ipotizzava quella sui terreni come unica tassa, tutte le altre (sul capitale e sul lavoro) dovevano essere eliminate. Proprio per queste ragioni l’idea è stata ripresa successivamente e inglobata a forme di libertarismo di destra. Tuttavia, dopo la morte di George, il movimento ha cominciato a perdere rapidamente popolarità, fino all’oblio.
la versione di monopoli dei parker brothers
Ora rimane una domanda: viste le premesse ideologiche, perché Monopoly sembra suggerire tutto il contrario? Semplice, manca un pezzo. «Nel passaggio da Magie alla Parker sono state modificate alcune cose. Ad esempio, la seconda parte del gioco, intitolata Prosperity, è stata eliminata. Parliamo di un intero impianto di regole che inserisce la riforma della single tax, mostrandone il funzionamento», racconta a Domani l’autrice di giochi da tavolo Marta Ciaccasassi. […]
«Una persona che è in vantaggio economico – continua Ciaccasassi - per via delle regole tende a rimanerlo. È un sistema che può essere letto in modo critico, certo, ma non avendo noi una vera cultura del gioco viene difficile cogliere queste sottigliezze. Purtroppo il gioco, ancora oggi, è relegato ad attività da bambini, non si pensa al giocare come a un bisogno primario delle persone. E quindi non si prende in considerazione l’idea che possano avere anche temi adulti». […]
la versione ribrevettata di landlords game
elizabeth magie 2
monopoly
elizabeth magie 1
elizabeth magie 3
la prima versione di monopoli creata da elizabeth magie 1