franco frattini

“FRATTINI NON DISSE MAI CHE L’INCONTRO CON LUKASHENKO NEL 2009 SERVÌ A TIRARE FUORI 500 BAMBINI DAGLI ORFANOTROFI” - UNA STORICA COLLABORATRICE DELL’EX MINISTRO DEGLI ESTERI SCRIVE A DAGOSPIA: “CENTINAIA DI FAMIGLIE ITALIANE ERANO IN ATTESA DI UN'ADOZIONE IN BIELORUSSIA MA LO STOP AI RAPPORTI DIPLOMATICI AVEVA PORTATO AL BLOCCO DELLE ADOZIONI. TANTISSIMI BAMBINI ERANO FERMI, DA SEI ANNI, NEGLI ORFANOTROFI - LUKASCHENKO CHIEDEVA IN CAMBIO UN PUBBLICO RICONOSCIMENTO E ALLORA..."

Lettera a Dagospia di Caterina Ronchieri, a lungo collaboratrice di Franco Frattini

 

Riceviamo e pubblichiamo:

 

franco frattini

Il passaggio di Franco Frattini dalla Commissione europea alla Farnesina fu rapidissimo, come sempre succede quando si forma un nuovo Governo. Telefonò Berlusconi, che aveva appena vinto le elezioni: "Franco, sei ministro degli Esteri". Partimmo per Roma molto velocemente. Une delle prima telefonate che ricevette, appena insediato, fu da famiglie adottanti che avevano i bambini bloccati in Bielorussia. I bambini di Cernobyl. Mail bombing già il primo giorno: erano decine, noi non avevamo neanche i computer. Franco mi chiese se me ne potevo occupare.

 

LUKASHENKO E FRANCO FRATTINI

Scoprii che avevamo centinaia di famiglie in attesa di un'adozione in Bielorussia. Lo stop dei rapporti diplomatici tra Italia e Bielorussia aveva portato al blocco delle adozioni. Tantissimi bambini erano bloccati, da sei anni negli orfanotrofi bielorussi. Le famiglie erano disperate.

 

L’Italia ha rapporti molto profondi con questi ragazzi, che vengono nel nostro Paese, ospiti delle famiglie, da più di 30 anni. Si chiamano “soggiorni terapeutici”: bambii e ragazzi vengono mandati all’estero per liberarsi dalle radiazioni. I legami tra famiglie e bambini, perciò, erano strettissimi. Era necessario sbloccare quella situazione. 

 

SILVIO BERLUSCONI E LUKASHENKO

Un saggio ambasciatore, in camera caritatis, mi disse: "La ‘macchina dello Stato’ è contraria a riallacciare i rapporti con la Bielorussia. Non vi permetteranno un avvicinamento. Potremmo provare ad utilizzare la diplomazia vaticana". E così andò. Restò tutto riservatissimo fino all'ultimo. Le carte passavano dal mio tavolo a quello del ministro Frattini, e subito su una macchina di servizio in direzione Vaticano.

 

Lukaschenko chiedeva pubblico riconoscimento in cambio dello sblocco delle adozioni e fu invitato dal Santo Padre. Vide a pranzo, fuori agenda, il presidente Berlusconi ed il ministro Frattini. Berlusconi, con il sostegno di Gianni Letta, ci diede piena copertura. Fu crocifisso, il Cavaliere, per quell’incontro.

 

alexander lukashenko

Nessuno ha mai saputo che in quella occasione, Frattini e Berlusconi consegnarono a Lukashenko un elenco di nomi, una lista di bambini che dovevano partire al più presto possibile. Piccoli che avevano bisogno di cure mediche immediate. Andò tutto bene: la Bielorussia rispettò gli accordi e ripresero le adozioni. Abbiamo continuato così per due anni.

 

In quell’occasione fummo accusati di essere vicini al peggior dittatore d'Europa. Eppure, in quel periodo, abbiamo tirato fuori 500 ragazzini bielorussi dagli orfanotrofi. Franco Frattini non lo disse mai, in pubblico. Incassò, in silenzio, le accuse di essere filo-Lukashenko ma non indietreggiò.

 

berlusconi lukashenko

Aiutare quei bambini era un dovere dello Stato, e lui rappresentava lo Stato. E uno Stato che abbandona i piu' deboli, non vale niente. Negli anni successivi, Frattini non ha mai potuto spiegare quello che era davvero successo. Non se ne prese mai il merito. Ma non ha esitò a fare la cosa giusta.

 

LUKASHENKO HA INCONTRATO IL PAPA. CENA TRA IL PRESIDENTE BIELORUSSO E BERLUSCONI

Da https://www.affaritaliani.it/ - 27 aprile 2009

 

franco frattini

Nella serata di lunedì cena a Palazzo Chigi tra il presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko, e il premier Silvio Berlusconi, accompagnato dal ministro degli Esteri Franco Frattini. "Santità ci vedremo in terra bielorussa se Dio vuole". Con queste parole Alexander Lukashenko, presidente della Bielorussia, si è congedato da Benedetto XVI dopo 25 minuti di colloquio. Assente la moglie, il capo di stato - circostanza inconsueta - è stato accompagnato dal figlio Nikola di 5 anni che ha regalato al pontefice il suo abecedario affinché possa imparare il russo prima della visita.

 

franco frattini

Lukashenko gli ha donato invece un'icona Gesù realizzata con materiali tradizionali, come paglia e legno. In cambio ha ricevuto le medaglie del pontificato. Nonostante le polemiche che hanno preceduto l'incontro a causa del duro regime dittatoriale che Lukashenko ha imposto al suo paese, il Vaticano gli ha riservato tutti gli onori, a cominciare dal picchetto delle guardie svizzere e dai gentiluomini schierati per accoglierlo nel cortile di San Damaso.

 

Alla trasferta, favorita dalla Chiesa ortodossa russa, ha lavorato per molti mesi la diplomazia dell'Ordine di Malta, dove Lukashenko sarà ricevuto martedì dal Gran Maestro, Fra' Matthew Festing, con il quale firmerà un accoordo relativo ai servizi postali. Il presidente della Bielorussia definito da alcuni "l'ultimo dittatore comunista d'Europa", spera che proprio il suo Paese possa essere il teatro dell'incontro tra il Papa e il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill.

franco frattini

 

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…