1. STRANI A TRANI: LA PM DEL “BACIAPIEDI” LASCIA L'INCHIESTA. E DUE MAGISTRATI LA SEGUONO 2. LA VISPA SIMONA MERRA SI ASTERRÀ DALL'INCHIESTA SUL DISASTRO FERROVIARIO NELLE CAMPAGNE TRA ANDRIA E CORATO IN SEGUITO ALLE POLEMICHE SOLLEVATE DALLE FOTO CHE RITRAGGONO LA PM IN ATTEGGIAMENTI CONFIDENZIALI CON IL LEGALE DI UNO DEGLI INDAGATI 3. L'AVVOCATO LEONARDO DE CESARE RACCONTA IL FATTACCIO: "ERA L'ESTATE DEL 2013..."
Affettuosità tra il pm tranese Simona Merra e l'avvocato Leonardo Di Cesare
1. LA PM DEL “BACIAPIEDI” ABBANDONA L'INCHIESTA. E DUE COLLEGHI LA SEGUONO
Massimo Malpica per Il Giornale
L AVVOCATO CHE BACIA IL PIEDE DELLA PM
Terremoto nel pool che indaga sullo schianto tra treni in Puglia dello scorso 12 luglio. Ieri è arrivato il passo indietro del pm Simona Merra.
Il magistrato della Procura di Trani si asterrà dall' inchiesta sul disastro ferroviario nelle campagne tra Andria e Corato in seguito alle polemiche sollevate dalle foto che ritraggono la pm in atteggiamenti confidenziali con il legale di uno degli indagati, l' avvocato Leonardo De Cesare (difensore del capostazione di Andria, Vito Piccarreta).
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È stato il procuratore facente funzioni, Francesco Giannella, a comunicare la decisione, spiegando che «responsabilmente e per desiderio di riportare serenità attorno alla vicenda, la dottoressa Simona Merra, pur ribadendo la propria correttezza nella conduzione delle indagini, ha deciso di astenersi dall' ulteriore trattazione del procedimento per ragioni di opportunità».
Giannella ha poi voluto «rassicurare quanti soffrono le conseguenze della terribile vicenda che le indagini sono state fin qui condotte, e continueranno a essere condotte, nella più rigorosa imparzialità e trasparenza», e che ogni «iniziativa investigativa, atto e provvedimento del procedimento è stato e sarà adottato collegialmente dai magistrati contitolari dell' indagine».
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Che però, come si diceva, sono sempre di meno. Oltre alla Merra, che ha lasciato ieri, i venti di bufera provenienti dal Csm, dove sono piovuti esposti su diversi magistrati tranesi e su anomalie nei rapporti tra pm e avvocati, hanno portato all' astensione - per «motivi personali» di altre due toghe. A sfilarsi sono il vicario e coordinatore del pool, Luigi Scimé, e il pm Antonio Savasta. Quest' ultimo è al centro, tra l' altro, dell' esposto spedito a Palazzo dei Marescialli all' inizio di agosto dall' imprenditore barlettano Giuseppe Dimiccoli, proprio quello al quale era allegata l' istantanea del pm Merra con il legale del capostazione.
L' esposto cita anche il libro dell' ex gip tranese Roberto Oliveri del Castillo «Frammenti di storie semplici», che racconta episodi di malagiustizia con nomi di fantasia, ma i cui episodi sembrerebbero ricalcare fatti realmente avvenuti, e calzare a misura su alcuni dei magistrati in servizio nella piccola procura pugliese.
Insomma, la questione di opportunità sollevata dalla foto si risolve, di riffa o di raffa, con un drastico ridimensionamento del pool, sceso da sei magistrati a tre. Adesso le indagini sullo schianto tra i due convogli della Ferrotramviaria sono affidate a tre sostituti: Michele Ruggiero (che indagava sul filone dei finanziamenti destinati a migliorare i sistemi automatici di sicurezza sulla linea Corato-Andria e sul previsto ma mai realizzato raddoppio del binario), Marcello Catalano e Alessandro Pesce. L' attenzione, ora, torna sull' indagine che punta ai responsabili di un incidente che ha tolto la vita a 23 persone.
2. "ERA IL PEGNO DI UN GIOCO E IO ALLE FESTE DIVENTO UN MOLESTATORE SERIALE"
Gabriella De Matteis per La Repubblica
«La dottoressa ha lasciato l' inchiesta? Mi dispiace. Non credo sia giusto». Leonardo De Cesare, 45 anni, è appena tornato da Gallipoli. «Io sono molto sportivo. Stavo facendo surf. Poi mi hanno chiamato per dirmi quello che stava succedendo».
TRANI A GO-GO: Leonardo Di Cesare in aula
La foto di lei che fa finta di baciare il piede del pm Merra ha suscitato molte polemiche.
«Ho già spiegato il senso di quell' immagine. Io sono molto allegro, mi piace scherzare, sono un molestatore seriale in senso positivo si intende.
Era l' estate del 2013, ad una festa di compleanno. Avevo fatto qualche gavettone e un po' di acqua ha schizzato il vestito della dottoressa. Gli amici mi hanno detto che come penitenza avrei dovuto baciarle i piedi. Ecco tutto. Ma io sono fatto così: quando sono in compagnia sono goliardico. Avrei baciato anche i piedi a un procuratore, ma non per il suo ruolo. Chi mi conosce lo sa. Era un debito d' onore e io l' ho pagato e dopo tutte queste polemiche sto continuando a pagarlo».
Le famiglie delle vittime, però, hanno protestato.
«E di questo sicuramente mi dispiace perché qualcuno ha voluto dare una interpretazione maligna a quella foto. Con la dottoressa Merra, che io conosco, i rapporti sono sempre stati improntati alla massima correttezza professionale. Io difendo Vito Piccarreta, il capo stazione che, sin dall' inizio, ha deciso di collaborare alle indagini, di dire tutto quello che sa perché qui siamo di fronte ad un disastro costato la vita a 23 persone. Abbiamo appena depositato la richiesta di un nuovo interrogatorio perché Piccarreta vuole essere utile, in ogni modo».
TRANI A GO-GO: SIMONA MERRA E LEONARDO DI CESARE
Intanto, però, la dottoressa Merra ha lasciato l' incarico. Dopo la foto del finto bacio sono spuntate anche altre immagini.
«Guardi, io neanche me lo ricordavo quello scatto perché se vado a una festa è normale che si facciano delle fotografie, non ho nulla da nascondere. Il mio carattere è quello, non ho segreti».
La dottoressa Merra ha parlato di «una conoscenza limitata».
«Ma certo. Conosco la dottoressa, come conosco altri magistrati, anche perché io ho ricoperto l' incarico di vice procuratore onorario».
E le feste?
«Può capitare che ad una festa di compleanno incontri magistrati, giudici, o avvocati, ma non mi chieda chi perché, scherzando le dico, che faccio fatica anche a ricordare le ragazze con cui esco. Trani è un piccolo centro. Abbiamo studiato insieme al liceo, all' università di Bari, qualcuno ora fa il magistrato, anche fuori città, qualcun altro, invece, il legale. L' ambiente è quello. Che cosa dovremmo fare? Girarci dall' altra parte quando ci incontriamo per strada? Ma questo non significa che siccome un magistrato lo incontro ad una festa o è un mio amico, poi in Tribunale gli chiedo un favore o lui lo fa a me».
Ha letto il libro del giudice Del Castillo. Qualcuno dice che ci siano riferimenti non positivi all' ambiente giudiziario di Trani.
«No, ho di meglio da fare».
Il caso della foto, quindi, secondo lei, è stato ingigantito ?
«Certo. Sto ricevendo molte attestazioni di solidarietà in queste ore. Io intanto sto preparando le querele».
A chi?
«A chi ha voluto dare interpretazioni fuorvianti. Io non ho nessun interesse a uscire sui giornali. Con una battuta potrei dire che sono abituato ai cartelloni (l' avvocato è stato testimonial del brand Mascalzone Latino, ndr) ».