ambasciata russa russia a roma putin

QUELLO STRANO FIUME DI CASH DALL'AMBASCIATA RUSSA – L’INTELLIGENCE ITALIANA HA ACCESO UN FARO SUI 4 MILIONI DI EURO IN CONTANTI CHE I DIPLOMATICI RUSSI A ROMA HANNO PRELEVATO DA DUE CONTI CORRENTI INTESTATI ALL'AMBASCIATA IN 18 MESI, DA QUANDO PUTIN HA DICHIARATO GUERRA ALL'UCRAINA – L’ANOMALIA HA FATTO SUONARE TUTTI GLI ALERT DI BANCA D’ITALIA E IL CASO È FINITO AL COPASIR – IL SOSPETTO CHE IL DENARO SIA SERVITO PER PAGARE INFLUENCER E DISTORCERE L’INFORMAZIONE…

Estratto dell’articolo di Giuseppe Scarpa e Giuliano Foschini per www.repubblica.it

 

ambasciata russa a roma

C’è un fiume di denaro in contanti che l’Ambasciata russa a Roma muove da un anno e mezzo. Prelievi senza sosta che hanno destato l’interesse e i sospetti della nostra intelligence tanto che il Copasir è stato informato del caso. La nuova policy, in voga tra i diplomatici russi, ha inizio in un momento ben preciso: da quando Mosca ha dichiarato guerra a Kiev invadendo l’Ucraina.

 

Il volume dei soldi prelevati è notevole, si parla di una cifra che supera i 4 milioni di euro, in certi casi anche con richieste allo sportello intorno ai 100mila euro per volta. I diplomatici russi hanno prelevato da due conti correnti dell’ambasciata nella Capitale del nostro Paese. L’anomalia, perché di anomalia si tratta, ha fatto suonare tutti gli alert di Banca d’Italia, in particolare l’Ufficio di informazione finanziaria, meglio conosciuto come l’Uif. Ebbene, in poco più di 18 mesi, sono state inviate una ventina di segnalazioni per operazioni sospette, le famose Sos.

 

BANKITALIA 77

Ma per quale motivo l’ambasciata russa ha inaugurato questa nuova prassi? La risposta a questa domanda non è affatto semplice. […]

 

Di sicuro le sanzioni che hanno colpito Mosca in Occidente non giustificano questa nuova e singolare consuetudine, i conti correnti delle ambasciate non hanno subito limitazioni stringenti.

 

A voler valutare l’ipotesi meno gravosa si pensa che questi prelievi siano giustificati per pagare in contanti gli stessi dipendenti della principale e più importante sede diplomatica del Cremlino in Italia.

 

AMBASCIATA RUSSA A ROMA

Ma è un’opzione debole, l’ipotesi peggiore, e forse la più credibile, è che il denaro prelevato sia frutto di una più complessa strategia che si poggia sull’informazione: riceverne e veicolarla.

 

Quindi pagare in nero determinati soggetti senza lasciare traccia, i target in questo caso sarebbero le forze armate o altri settori vitali dello Stato che possono fornire, dietro pagamento, informazioni rilevanti, ad esempio su delle nuove armi.

 

walter biot

Il caso dell’ufficiale della Marina Walter Biot arrestato il 30 marzo del 2021 per spionaggio mentre passava una pennina con documenti top secret a un agente del Gru ne è un esempio. Ma, come si diceva prima, è possibile che il denaro venga impiegato anche per veicolare informazioni: pagare influencer, giornalisti o commentatori affinché sposino la causa del Cremlino in Italia condizionando così l'opinione pubblica.

ELISABETTA BELLONI ALFREDO MANTOVANO E GIORGIA MELONI IN AUDIZIONE AL COPASIR AMBASCIATA RUSSA A ROMA

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