STUPRATE DALL’ISIS, RIFIUTATE DALLA COMUNITÀ E DALLA FAMIGLIA, LE DONNE YAZIDI HANNO ORA LA POSSIBILITÀ DI ‘’RESTAURARE” LA PROPRIA VERGINITÀ - NON SEMPRE È POSSIBILE, VEDI IL CASO DI SABRINE, 14ENNE TENUTA NELLE GRINFIE DELL’IS PER CINQUE MESI: IL SUO IMENE NON SI PUÒ RIATTACCARE PERCHÉ È STATA STUPRATA TROPPE VOLTE
Jessicah Mendes per “ABC”
E’ più di un anno che i militanti dell’IS, in Iraq settentrionale, sequestrano donne Yazidi (circa 7000) e le trasformano in schiave sessuali. Qualcuna è scappata, tutte sono profondamente traumatizzate da stupri e abusi. Siccome hanno perso la verginità fuori dal matrimonio (il motivo non conta), la comunità non le riprende indietro. Anzi, una volta in famiglia, rischiano di essere uccise, per la vergogna.
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L’organizzazione non governativa “Wadi” ha deciso allora di sposare una controversa politica di restaurazione della verginità, mettendo a disposizione ginecologi che fanno imenoplastica, con i mezzi che hanno. Le donne hanno anche un supporto psicologico, molte non riescono nemmeno a parlare. Finora “Wadi” ne ha aiutate 660.
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Non sempre è possibile, vedi il caso di Sabrine, 14enne tenuta nelle grinfie dell’IS per cinque mesi: il suo imene non si può riattaccare perché è stata stuprata troppe volte. Non ricorda quante, sa solo che è stata venduta da jihadista a jihadista, passando per tante città irachene.
A gennaio è riuscita a scappare, da allora ha tentato il suicidio almeno una dozzina di volte. Si fermerà solo quando le ridaranno la verginità, ha detto, ma le sue condizioni fisiche non lo permettono. I suoi fratelli l’hanno ripudiata e non troverà mai un marito. Ms Cheman Rashid se ne sta occupando con la sua equipe di medici, ma non è abbastanza.