
ECCO COSA SUCCEDE A METTERE UN IMMOBILIARISTA A GESTIRE LA DIPLOMAZIA AMERICANA – L’INVIATO SPECIALE DI TRUMP, STEVE WITKOFF, INANELLA UNA GAFFE INTERNAZIONALE DOPO L’ALTRA. DA ULTIMO SI È MESSO LA MANO SUL CUORE APPENA HA VISTO PUTIN A SAN PIETROBURGO – TRA KIEV E LE CAPITALI EUROPEE SERPEGGIA DA TEMPO IL SOSPETTO CHE L’EX UOMO D’AFFARI ESPERTO DEL MERCATO IMMOBILIARE, PRECIPITATO NELLA POLITICA INTERNAZIONALE, NON SAPPIA DI COSA STA PARLANDO...
Watching Putin’s whore, Witkoff put his hand over his heart for this genocidal maniac and then follow behind him like a little puppy is the most sickening thing I’ve seen all week.
— Marlene Robertson (@marlene4719) April 11, 2025
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Estratto dell’articolo di Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera”
Steve Witkoff e Vladimir putin
Il sospetto che l’ex uomo d’affari esperto del mercato immobiliare americano precipitato nella politica internazionale non sapesse di cosa stesse parlando serpeggiava da tempo tra Kiev e le capitali europee.
Si era rafforzato durante i negoziati in Arabia Saudita con le delegazioni russa e ucraina a fine marzo, quando, davanti alle televisioni di tutto il mondo, non era stato in grado di ricordare i nomi delle quattro regioni ucraine parzialmente occupate dalle truppe russe dal 2022 (Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia).
Aveva fatto confusione tra la Crimea, già occupata nel 2014, e le altre prese più di recente. Poi un’altra gaffe aveva lasciato i suoi critici indecisi se fosse frutto di pura ignoranza, oppure avesse volutamente scelto di sposare in toto la propaganda del Cremlino.
Steve Witkoff con la mano sul cuore davanti a Vladimir putin
Parlando ancora delle zone occupate, aveva infatti sottolineato che la loro popolazione «ha a grande maggioranza espresso la volontà di assoggettarsi alla sovranità russa». Il riferimento era al referendum farlocco voluto da Putin nel settembre 2022 e imposto dai soldati russi con i mitra puntati contro civili inermi. Un referendum considerato illegale e condannato da larga parte della comunità internazionale.
Da allora il lavoro di Steve Witkoff è sempre più associato ai fallimenti dei tentativi di Donald Trump di essere il paciere del mondo. Scenario ucraino, Gaza, Iran in bilico: non c’è ad ora un risultato positivo. […]
Difficile dire quanto gravi siano le responsabilità dirette del 67enne Witkoff, originario del Bronx e compagno di partite sui campi da golf di Trump, quando entrambi si occupavano di affari immobiliari. Il presidente allora aveva apprezzato le sue qualità di negoziatore. Ma un conto è comprare con profitto un palazzo a Manhattan e un altro è trattare il cessate il fuoco tra Hamas e Israele, o parlare con quel giocatore di poker dei negoziati che è Putin.
A San Pietroburgo dicono che due giorni fa il presidente russo lo abbia costretto a otto ore di anticamera. Un dato comunque è certo: Witkoff nulla ha a che fare con le sottigliezze intellettuali di Henry Kissinger (l’uomo dell’apertura alla Cina nei primi anni Settanta e della pace tra Israele e Egitto nel 1979), o con le grandi visioni di George Kennan, l’inventore della teoria del «contenimento» […]
Ma Kissinger e Kennan erano il meglio della cultura del dipartimento di Stato Usa, fondata su conoscenza storica e pragmatismo del dialogo. Witkoff è invece il prodotto del semplicismo populista trumpiano, per cui un accordo diplomatico non dovrebbe essere più complesso di un contratto per l’acquisto di un immobile.
Resta però il problema che adesso i fallimenti stanno diventando preoccupanti. Gli accordi tra Israele e Hamas, che Trump aveva addirittura annunciato poche ore prima del suo insediamento alla Casa Bianca il 19 gennaio, sono finiti nella polvere delle bombe israeliane e dei nuovi morti a Gaza.
I negoziati sull’Iran restano penalizzati dalla scelta di Trump nel suo primo mandato di rompere unilateralmente gli accordi che bloccavano i programmi nucleari di Teheran. E la guerra tra Mosca e Kiev è più calda che mai.
BENJAMIN NETANYAHU - STEVE WITKOFF
steve witkoff.
STEVE WITKOFF INTERVISTATO DA TUCKER CARLSON