UN ALTRO SUCCESSO DELLA BREXIT: LA STORICA ROYAL MAIL È PRONTA A PASSARE NELLE MANI DI UNO STRANIERO – L’OPERATORE POSTALE BRITANNICO, DA TEMPO IN DIFFICOLTÀ FINANZIARIA, HA ACCETTATO L’OFFERTA DA 4,2 MILIARDI DI EURO FATTA DAL MILIARDARIO CECO DANIEL KRETINSKY – IN TEORIA RISHI SUNAK POTREBBE OPPORSI ALL’ACCORDO DI ACQUISIZIONE DA PARTE DI UNO STRANIERO, MA NON LO FARÀ. L’UNICO CHE HA APERTO BOCCA, CHIEDENDO GARANZIE PER I LAVORATORI, È STATO KEIR STARMER, LEADER DEI LABURISTI FAVORITO ALLE PROSSIME ELEZIONI…
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(ANSA) - Royal Mail, lo storico operatore postale britannico con oltre 500 anni di storia alle spalle, è pronto a passare nelle mani di un acquirente straniero dopo aver accettato l'offerta da 3,6 miliardi di sterline (4,2 miliardi di euro) fatta dal miliardario ceco Daniel Kretinsky, a capo di EP Corporate Group. Il consiglio di amministrazione di International Distributions Services (Ids), società madre di Royal Mail da tempo in difficoltà, ha definito l'offerta del gruppo EP da 370 pence per azione "giusta e ragionevole".
L'acquisizione di Ids, che comprende oltre a Royal Mail anche il corriere Gls e impiega complessivamente più di 150.000 persone, verrà ora sottoposta agli azionisti. Intanto il titolo della società sulla borsa di Londra è aumentato di oltre il 3% in mattinata.
Come si legge sui media del Regno Unito il governo conservatore di Rishi Sunak teoricamente potrebbe opporsi all'accordo in base al National Security and Investment Act, che regolamenta le acquisizioni di attività nazionali considerate strategiche da parte di gruppi stranieri.
daniel kretinsky e la royal mail 1
In merito comunque si era già espresso il cancelliere dello Scacchiere Jeremy Hunt, secondo cui l'esecutivo non intendeva opporsi in linea di principio. Preoccupazioni erano state espresse dall'opposizione laburista di Keir Starmer, grande favorito in vista delle elezioni politiche del 4 luglio, che pur accogliendo positivamente l'interesse per Royal Mail aveva sollecitato "garanzie" da Kretinsky sui livelli occupazionali e sull'intenzione di mantenere nel Regno la gestione del servizio e di non trasferire attivita' all'estero.
Fondate a Londra nel lontano 1516, le Poste Reali britanniche, orgoglio e punto di riferimento dell'isola per molti secoli, cessarono di essere un monopolio per essere esposte alla concorrenza a partire dal 2006: sullo sfondo di un'ultima fase di privatizzazioni di servizi pubblici varate sotto i governi del New Labour, dopo le ondate della stagione Tory thatcheriana.
Nel 2011 fu poi completata la privatizzazione del 90% delle sue azioni, culminata con la quotazione alla borsa di Londra nel 2013, all'epoca dell'esecutivo di coalizione fra conservatori e liberaldemocratici guidato da David Cameron: processo sfociato tuttavia in una situazione d'instabilita' endemica.