LA TANGENTOPOLI AL PESTO APPESTA TOTI: SULL’EX GOVERNATORE L’OMBRA DI UN’ALTRA MAZZETTA DA 90MILA EURO. TOTI È ACCUSATO CON IL SUO EX BRACCIO DESTRO COZZANI DI AVER FAVORITO L’AZIENDA DI LUIGI ALBERTO AMICO, CHE OPERA NELLA RIPARAZIONE DI YACHT, IN CAMBIO DI FINANZIAMENTI - ORA E' PROBABILE UNA NUOVA CONFISCA CON UDIENZA A METÀ OTTOBRE - LA PENA PER L’EX PRESIDENTE DELLA LIGURIA RISCHIA DI AUMENTARE E LUI E’ PRONTO A PATTEGGIARE ANCHE QUESTA ACCUSA…
Marco Fagandini, Tommaso Fregatti, Matteo Indice per la Stampa - Estratti
Sul patteggiamento di Giovanni Toti piomba l’incognita di un’altra tangente, che potrebbe fargli aumentare la pena, e della possibile confisca di ulteriori 90 mila euro. La vicenda riguarda i sospetti pagamenti – in cambio di favori - ricevuti dall’imprenditore portuale Luigi Alberto Amico, numero uno di Amico & Co, azienda leader nella riparazione di yacht.
Per la Guardia di finanza e la Procura si è compiuta una corruzione, poiché ai finanziamenti dell’impresario hanno corrisposto il rinnovo d’una concessione e provvedimenti o interventi favorevoli a quell’azienda.
Il caso, di cui erano filtrati alcuni elementi nei giorni successivi all’arresto di Toti (7 maggio) rientrava nel cosiddetto filone bis dell’indagine, quello escluso dal processo con rito immediato che doveva iniziare il 5 novembre.
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A questo punto è altamente probabile che all’ex presidente della Regione Liguria venga formalizzato un nuovo addebito nel giorno dell’udienza per il patteggiamento proposto in precedenza (le varie parti si ritroveranno davanti al giudice ogni probabilità a metà ottobre).
Cosa potrebbe accadere? L’ex governatore, in base a quanto si è appreso nelle ultime ore, è pronto a patteggiare anche quest’accusa di corruzione.
MATTEO COZZANI - GIOVANNI TOTI giovanni toti matteo cozzani Matteo Cozzani giovanni toti