kristina tsimanouskaya

“COSÌ FINISCONO I SUICIDI. SEI UNA MOSCA IN UNA RAGNATELA, HAI FATTO UNA COSA STUPIDA” – LA TELEFONATA CHOC TRA KRISTINA TSIMANOUSKAYA, LA VELOCISTA BIELORUSSA IN FUGA DAL REGIME DI LUKASHENKO, E DUE DIRIGENTI DELLA FEDERAZIONE DI ATLETICA DEL PAESE: “TU OGGI TE NE TORNI A CASA, NON SCRIVI NIENTE DA NESSUNA PARTE, NON FAI DICHIARAZIONI. LO SAI CHE L'ALTERNATIVA È PEGGIO. SAI COSA SI DICE DELLE CANCRENE, NO? SE NON TAGLI MEZZA GAMBA POI MUORI…”

1 - IN SALVO A VARSAVIA (CON IL MARITO) LA VELOCISTA CHE VOLEVA SOLO CORRERE

Alessandra Muglia per il "Corriere della Sera"

 

LA BIELORUSSA Krystsina Tsimanouskaya

Provata, ma finalmente libera. Jeans, camicia e mascherina, Kristina Tsimanouskaya è arrivata a destinazione. Partita per il Giappone da atleta sconosciuta al mondo, è tornata ieri in Europa da dissidente riluttante, celebre in tutto il mondo suo malgrado. La velocista bielorussa che voleva solo correre si è ritrovata ai Giochi al centro di una crisi diplomatica inaspettata. Lontana dalla politica, mai avrebbe pensato di trasformarsi in un'icona della lotta alla repressione, lei che 24enne non ha mai conosciuto un presidente diverso da Lukashenko, al potere dal 1994. La sua storia dimostra che non occorre essere un'attivista per finire nel mirino del regime. Ieri sera alle 8 il suo volo è atterrato a Varsavia. Un viaggio ad alta tensione.

krystsina tsimanouskaya in aeroporto a tokyo

 

Avrebbe dovuto dirigersi da Tokyo direttamente in Polonia ma all'ultimo il programma è cambiato. Questione di sicurezza: su quell'aereo si erano già prenotati alcuni giornalisti. E soprattutto, il dirottamento a maggio del volo Ryanair per arrestare l'oppositore Roman Protasevich, ha imposto cautele in più. Un aereo Austrian Airlines l'ha portata dopo le 15 a Vienna; da qui in serata il trasbordo a Varsavia. Giornalisti tenuti a distanza, Kristina è apparsa «in buona forma ma stanca» a Magnus Brunner, il viceministro austriaco dell'Ambiente che l'ha incontrata.

 

i tweet del cio sul caso krystsina tsimanouskaya

«È preoccupata per la sua famiglia»: gli agenti del presidente-dittatore sono già andati a trovare i genitori. «È anche tesa per quello che l'aspetta». Una nuova vita, pur con il marito, un atleta anche lui che, fuggito a Kiev appena scoppiato il caso, ieri ha ottenuto il visto polacco. Resterà un'atleta: la Polonia, oltre al visto umanitario e all'asilo, le ha offerto la possibilità di continuare a correre. Non si aspettava che le sue rimostranze sportive al team di allenatori si trasformassero in un caso internazionale. «Non riesco a capacitarmi, non ho detto nulla riguardante la politica - ha detto martedì al New York Times - Ho solo manifestato il mio disaccordo con la decisione dello staff», quella di iscriverla all'ultimo alla staffetta 4x400 senza neanche avvisarla.

 

krystsina tsimanouskaya in aeroporto a tokyo 4

Dopo il suo post sono arrivate quelle che lei ha chiamato «pressioni», in realtà minacce a leggere la sua conversazione con due tecnici che cercavano di convincerla a tornare a casa. «Così finiscono i suicidi, cosa vuoi dimostrare?». E lei: «Niente, voglio solo correre». Kristina non aveva neanche firmato la lettera aperta dei mille atleti bielorussi per chiedere nuove elezioni: per questo in 35 sono stati espulsi dalla nazionale. Tra loro l'eptatleta Yana Maksimava e il marito decatleta Andrei Krauchanka, non convocati per i Giochi: dopo il rimpatrio di Tsimanouskaya hanno annunciato sui social che «resteremo in Germania, in Bielorussia non si rischia solo la libertà ma anche la vita». Tsimanouskaya, invece, aveva solo le Olimpiadi in testa. Una volta a Tokyo, quando per punirla l'hanno costretta a ritirarsi, sapeva che se fosse tornata a Minsk il suo futuro era spacciato. La sua fermezza l'ha salvata.

krystsina tsimanouskaya in aeroporto a tokyo

 

2 - «SEI STATA MOLTO STUPIDA, ADESSO TE NE TORNI A CASA COME LA MOSCA NELLA TELA PIÙ TI DIMENI, PEGGIO È»

Irene Soave per il "Corriere della Sera"

 

Il testo che segue è una parte della conversazione tra l'atleta bielorussa Kristina Tsimanouskaya, che ha appena criticato sui social i vertici della sua squadra, il vicedirettore della federazione di atletica leggera Artur Shumak e l'allenatore capo Yuri Moisevich. I due dirigenti stanno comunicando all'atleta che dovrà rientrare in Bielorussia. Una parte della conversazione, registrata clandestinamente, è stata diffusa poco dopo da un canale Telegram, @nic_and_mike, che pubblica informazioni «da dietro le quinte del potere»; l'atleta stessa, contattata dal canale in lingua russa Current Time, ne ha confermato l'autenticità. Dura 19 minuti.

 

Shumak: «Sono arrivate le seguenti istruzioni: tu oggi te ne torni a casa, non scrivi niente da nessuna parte, non fai dichiarazioni. Te la dico così come me l'hanno detta, parola per parola. Se vuoi di nuovo gareggiare per la Bielorussia, vai a casa o dai tuoi o dove ti pare. Più ti agiti... Hai presente una mosca nella ragnatela? Più si dimena, peggio è. Ecco, la vita è così. Facciamo cose stupide. Tu hai fatto una cosa stupida».

 

krystsina tsimanouskaya a tokyo 2020

Tsimanouskaya: «Non dovevate informarmi? [che avrebbe dovuto correre nella staffetta, ndr ]»

 

S: «Te lo rispiego. Qui tu rappresenti la Repubblica di Bielorussia. Non è tua la colpa se non ti hanno informata, però resti responsabile di quel che dici. Stai accusando gente qua e là nel paese senza sapere nemmeno perché e percome. Sai cosa potrebbe provocare la tua stupidità? Che ci sia chi perde il lavoro. Gente che ha famiglie. Con la tua stupidità potresti distruggere vite intere. [...] Oltretutto, sai benissimo che non potresti competere in questo stato emotivo».

 

T: «Ho vinto un'Universiade in questo stato emotivo».

krystsina tsimanouskaya a tokyo 5

 

S: «Non stavi così. Ora sei fuori controllo».

 

Moisevich: «E mi dispiace, ma non lascerai un buon ricordo di te se non ti calmi».

M: «Ora devo andare. Devi anche darmi 350 dollari di diaria che non avrai più. [ fa i conti ] Guarda, dammi 150 dollari. Se è troppo te li ridò».

 

T: «Per me non fanno alcuna differenza».

 

M: «Non è che siano soldi miei. Non capisci? Ho sessant' anni, non mi spaventa più nulla, ma se arriva uno di questi funzionari e dice "Eseguirò gli ordini"? Potrebbe farci una purga tale che non resterebbe più nulla della squadra. E tu resterai nella storia: diranno, tutto è iniziato con la Tsimanouskaya. Mi ascolti?»

Krystsina Tsimanouskaya

 

T: «Non penso che questa storia finirà bene per me».

 

M: «No. Hai sentito il ministro? Beh, poi mi ha parlato: è insubordinazione. [...] Mi ha detto: parlale tu... Se tu te ne vai le cose andranno avanti, ci saranno medaglie, tutto sarà dimenticato; se resti, contro la sua volontà, sarà un precedente che interferisce col futuro della squadra. Non puoi farlo per la squadra? [...] È così che vanno i suicidi, sai? Il diavolo spinge uno sul davanzale e gli dice: salta, dimostraci che lo sai fare. E sai cos' è la cosa peggiore? Che alla fine non avrai dimostrato niente a nessuno. E potevi vivere».

 

M: «Ora diremo al Comitato che ti sei fatta male, la risolviamo così, e tu te ne vai. Quando poi tutto si è calmato ti prometto che resterai nell'atletica leggera».

krystsina tsimanouskaya in aeroporto a tokyo 3

 

T: «Non ci credo».

 

M: «Beh, lo sai che l'alternativa è peggio. Sai cosa si dice delle cancrene, no? Se non tagli mezza gamba poi muori. Sei una ragazza sveglia. Sai che ho ragione. [...] Dai, piangi un altro po' e vado a dire che siamo d'accordo».

 

T (in lacrime): «Ma non siamo d'accordo».

krystsina tsimanouskaya in aeroporto a tokyo 2

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