CHE TU SIA PER ME IL COLTELLO - A MILANO UN 29ENNE HA PUGNALATO LA COMPAGNA AL COLLO E POI È SCAPPATO COL FIGLIO DI UN ANNO - LEI È GRAVISSIMA, A SOCCORRERLA È STATO IL PADRE - COME MOVENTE C’È SOLO UN “BANALE LITIGIO”: NESSUN PROBLEMA APPARENTE DI LAVORO O DI ABUSO DI DROGHE - I CARABINIERI DI CASSANO D'ADDA CERCANO INDIZI NEL TELEFONINO E NEL PC DELL’UOMO...
Andrea Galli per il ''Corriere della Sera''
Fosse stato per lui, la compagna sarebbe morta. Assassinata. Alle 8.30 di ieri l'ha colpita al collo con un violentissimo, preciso fendente, poi ha vestito il loro figlioletto di un anno e mezzo, lo ha posizionato sulla macchina e se n'è andato guidando lentamente nelle strade innevate, mentre in cucina la ragazza continuava a perdere abbondante sangue senza più riuscire a invocare aiuto.
Il padre della 24enne, che abita nella stessa casa, ha visto quella vettura allontanarsi. Soprattutto, poco prima, aveva sentito delle urla. È entrato nell'abitazione, ha subito scorto il corpo e chiamato i soccorsi. Per lunghe ore la ragazza, italiana come il convivente, di cinque anni maggiore, ha rischiato di morire. Datate metà pomeriggio le prime notizie di timidi segnali di miglioramento, pur al netto di un quadro clinico assai grave.
Lui, il compagno, dopo frenetiche telefonate a parenti e amici, si stava rifugiando dal fratello, che vive a Cassina de' Pecchi, nella zona a Est di Milano come la località della scena del crimine, Vaprio d'Adda, coprendo in un'ora, proprio in considerazione del maltempo e del caotico traffico, i quindici chilometri scarsi che separano i due paesi.
Ai carabinieri che l'hanno fermato e arrestato per tentato omicidio - stava scendendo dalla macchina - non ha opposto resistenza. Il bambino era in ottime condizioni, il padre non gli ha fatto del male. Sempre ai carabinieri, nel trasferimento in caserma e in quello successivo in carcere, non ha voluto spiegare niente. Niente eccetto, come movente, un «banale litigio».
Gli investigatori hanno proceduto e procedono ragionando sugli elementi in possesso. Non pare vi fosse un'insofferenza del 29enne per la situazione abitativa, avendo preso in affitto una porzione dell'abitazione dei genitori di lei: del resto la coppia aveva individuato una soluzione immobiliare indipendente ed erano in corso i preparativi per il trasloco, con comune soddisfazione.
Prima di ieri, sempre a detta dei genitori della ragazza, raggiunta da un coltello arraffato nel cassetto della cucina, se c'erano state discussioni non erano mai deflagrate. Il profilo penale dell'aggressore è una pagina bianca: i carabinieri ripetono che non risultano precedenti di sorta. Una presunta esistenza in pace col mondo.
L'ipotesi di un abuso per esempio di droghe che l'avrebbero alterato risulta priva di fondamento, alla pari di problemi di natura economica, considerato il regolare lavoro, dipendente di un supermercato, e l'assenza di situazioni debitorie derivanti da insospettabili vizi.
Una verifica in serata non ha generato novità, nella misura in cui, nell'evidente attesa di ascoltare la ragazza, ma ovviamente quando non si sa, di nuovo non sono emersi frammenti indicativi di un passato che potesse lasciar supporre una degenerazione.
Quali fossero le reali intenzioni della fuga da Vaprio d'Adda verso Cassina de' Pecchi, non pare un interrogativo aperto. Già mentre partiva, il 29enne voleva raggiungere il fratello, e durante la strada non avrebbe cambiato idea individuando alternative diverse.
Detto delle numerose telefonate alla cerchia di conoscenti mentre era al volante, l'aggressore ha evitato di avvisare le forze dell'ordine o i soccorritori, quasi che avesse rimosso il critico stato della compagna. Forse pensava di averla assassinata e stava andando dalla persona con la quale è solito confidarsi, cioè il fratello.
La coppia si sarebbe svegliata come ogni giorno spostandosi in cucina per la colazione. Fino a quando si è originato il litigio, dapprima gli insulti, con il piccolo che piangeva nel passeggino, quindi la coltellata. Non è escluso che soltanto loro due siano a conoscenza di segreti reconditi, che comunque non hanno in precedenza innescato violenze, quantomeno a sentire, ancora una volta, i genitori.
Il monitoraggio delle violenze subite dalle donne non ha registrato segnalazioni nelle scorse settimane dalla 24enne. I carabinieri di Cassano d'Adda stanno cercando indizi nel telefonino e nel pc del compagno, monitorato a vista in prigione nel timore di gesti estremi.