pompei crollo muro

CROLLI POMPEI CON TUTTI I SINDACALISTI - UN TESTE ACCUSA I DIPENDENTI PIÙ SINDACALIZZATI DEL PARCO ARCHEOLOGICO: ‘OGNI VOLTA CHE C’È TENSIONE PER UNA VERTENZA, VIENE GIÙ UN PEZZO. PER ABBATTERE UN MURO BASTA UNA SPINTA…’ - LE GUERRE TRA CUSTODI IN SCIOPERO E CHI SI OPPONE ALLE CHIUSURE DEL SITO

 

Nino Materi per il Giornale

 

Nel pasticciaccio brutto dei «misteriosi» crolli delle domus pompeiane, spunta un testimone che al Mattino di Napoli rivela: «Succede sempre così. Quando c'è tensione sindacale, arriva un crollo, uno sfregio. Per abbattere un muro basta una spinta...».

POMPEI CROLLO MUROPOMPEI CROLLO MURO

 

Parole che sembrano dare ragione a chi sospetta un «ruolo attivo» dei dipendenti più sindacalizzati nei danneggiamenti delle antiche vestigia.

 

L'articolo che riporta la clamorosa dichiarazione è stato subito acquisito agli atti del «dossier scavi di Pompei» su cui indagano i carabinieri di Torre Annunziata. Sono loro infatti che hanno giurisdizione sul territorio del sito archeologico e che, nel corso degli anni, hanno sempre eseguito i rilievi relativi ai tanti «cedimenti strutturali» nella città che fu «pietrificata» dall'eruzione del Vesuvio.

 

La cronaca ci ricorda come la tempistica di alcuni di questi crolli risulti piuttosto sospetta. Il motivo? Quando una vertenza sindacale si fa particolarmente conflittuale, ecco che una parte di domus viene giù. Insomma, la conferma della tesi avanzata dal testimone anonimo scovato dal Mattino di Napoli.

POMPEI 1POMPEI 1

 

Un «giallo» tornato d'attualità in questi giorni, con il ripetersi della medesima dinamica: uno scontro violento tra i sindacati più oltranzisti e il soprintendente Massimo Osanna. Risultato: giovedì scorso una piccola parte di una domus si è sbriciolata.

 

Tutta colpa del fato o una insospettabile «manina» lo ha aiutato nell'opera distruttiva? Domanda legittima considerato che la domus sorge in un'area non videosorvegliata e il cui accesso è consentito solo al personale di vigilanza. Inoltre giovedì le condizioni atmosferiche (a Pompei era una bella giornata di sole) erano incompatibili con un crollo riconducibile a cause naturali quali pioggia, neve o vento.

 

POMPEI 2POMPEI 2

I più malevoli si spingono a ipotizzare che a provocare il danno possa essere stato un custode ipersindacalizzato, magari al fine di fare pressione sul soprintendente Osanna. Il quale però - come del resto tutti i sindacalisti e i lavoratori degli scavi di Pompei - definiscono tale come «pura calunnia».

 

Sarà anche così, ma i carabinieri di Torre Annunziata non trascurano nessuna pista. Senza contare che nell'ultima settimana hanno dovuto integrare il «dossier Pompei» con una serie di denunce e controdenunce a sfondo sindacale. Nel mirino delle sigle più oltranziste è finito il soprintendente Massimo Osanna, oggetto nel giro di 48 ore prima di un esposto-denuncia per un presunto «abuso d'ufficio» e poi di una querela per un'altrettanta presunta «diffamazione a mezzo stampa».

POMPEI CROLLIPOMPEI CROLLI

 

Ma perché tanta rabbia, da parte dei portavoce dei custodi, nei confronti del soprintendente? Tutto nasce da un'assemblea sindacale che, giorni fa, rischiava di bloccare il normale accesso dei turisti nell'area archeologica: un'eventualità impedita però dal piglio decisionista del professor Osanna il quale, utilizzando il personale in servizio e nel pieno rispetto delle leggi, ha permesso il normale ingresso dei visitatori. Obiettivo (raggiunto) del soprintendente: evitare l'ennesima figuraccia dei cancelli chiusi, con fuori centinaia di persone in attesa che l'assemblea sindacale terminasse.

 

POMPEI - I TURISTI FANNO I LORO BISOGNI TRA GLI SCAVI  POMPEI - I TURISTI FANNO I LORO BISOGNI TRA GLI SCAVI

Una scena tristissima già avvenuta in passato e che non ha certo concorso a dare una buona immagine degli scavi di Pompei in particolare e del nostro Paese in generale. Anche per questa ragione Osanna dal 2014 (anno del suo insediamento a Pompei) ogni volta che c'è la minaccia di una serrata scende in campo direttamente nella doppia veste di chi «ci mette la faccia» (magari chiedendo scusa ai turisti per i disagi) o per assicurare che quei famosi cancelli vengano aperti.

 

Una «strategia dell'efficienza» che però non piace ai sindacati più legati al vecchio andazzo del «qui si fa come diciamo noi, altrimenti blocchiamo tutto». Ecco allora che i rappresentanti «ultrà» dei custodi, dopo l'ennesima «levata di testa» di Osama, sono andati dai carabinieri presentando un esposto-denuncia accusando Osanna di abuso d'ufficio per aver «utilizzato del personale di sorveglianza in violazione degli accordi interni di categoria».

 

CROLLI POMPEI CROLLI POMPEI

Osanna ci resta male. Ma ci resta ancora più male il giorno dopo quando scopre che un pezzo di una domus in un'area non aperta al pubblico e accessibile solo ai custodi è venuto giù. Trattasi di uno di quei crolli misteriosi che i più maliziosi definiscono «pilotati» ogni volta che sindacati e soprintendente arrivano ai ferri corti. Cosa che a Pompei accade abbastanza di frequente. Come evidentemente sa bene il testimone anonimo rintracciato dal Mattino.

 

Il giorno successivo a questi eventi il professor Osanna rilascia al Mattino di Napoli una intervista dai toni molto duri (anche questa acquisita agli atti dai carabinieri). Uno dei passaggi più pesanti recita testualmente: «Hanno provato a ricattarmi. Due piccoli sindacati autonomi hanno provato a dirmi: o fai quello che ti diciamo noi, o ti chiudiamo gli scavi». Osanna non fa i nomi dei «due piccoli sindacati autonomi», ma i responsabili di due sigle autonome (Flp e Unsa) hanno deciso di querelarlo per «diffamazione a mezzo stampa». Che abbiano la coda di paglia?

 

 

CROLLI POMPEI CROLLI POMPEI

 

 

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni economia recessione

DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA DURISSIMA AL GOVERNO MELONI ARRIVERA' DOMANI, QUANDO L'ECONOMIA ITALIANA SARÀ FATTA A PEZZI DAI DAZI DI TRUMP? - QUALCUNO HA NOTIZIE DEL FAMOSO VIAGGIO DELLA DUCETTA A WASHINGTON PER FAR CAMBIARE IDEA AL TRUMPONE? SAPETE DOVE E' FINITA LA “MERAVIGLIOSA GIORGIA” (COPY TRUMP), "PONTE" TRA USA E UE? SI E' DOVUTA ACCONTENTARE DI ANDARE DA CALENDA! E GLI ELETTORI INIZIANO AD ACCORGERSI DEL BLUFF DA “CAMALEONTE” DELLA PREMIER: FRATELLI D’ITALIA È SCESO AL 26,6%, E IL GRADIMENTO PER LA STATISTA FROM GARBATELLA È CROLLATO AI MINIMI DAL 2022 – IL PNRR A RISCHIO E LA PREOCCUPAZIONE DEL MONDO ECONOMICO-FINANZIARIO ITALIANO...

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….