parvin tadjik beppe grillo

"QUELLA MATTINA NON HO SENTITO NULLA, CIRO E I SUOI AMICI ERANO TRANQUILLI" - LA TESTIMONIANZA DI PARVIN TADJIK, MOGLIE DI BEPPE GRILLO, AI MAGISTRATI: "MI SONO ALZATA ALLE 9 E DEVO DIRE CHE NON HO SENTITO O VISTO NULLA DI ANOMALO" - E CITA COME TESTIMONI UN'AMICA, LA COLF CHE "FACEVA LE PULIZIE ANCHE NELLA CASA IN USO AI RAGAZZI" E IL GIARDINIERE CHE "QUELLA MATTINA LAVORAVA NEI GIARDINI ANTISTANTI LE ABITAZIONI" - "QUEL GIORNO CON I RAGAZZI ABBIAMO REGISTRATO UN VIDEO INVIATO ALLE ALTRE TRE MAMME"

BEPPE GRILLO E PARVIN TADJIK

Tommaso Fregatti per "la Stampa"

 

«Non abbiamo visto e sentito nulla di anomalo. Io, la mia colf che tutte le mattine faceva le pulizie e rassettava anche la dependance dei ragazzi ma neppure il giardiniere e la mia amica Cristina che, dopo un periodo di vacanza trascorso insieme a me, si era alzata presto per partire dalla Sardegna».

 

Parvin Tadjik, 63 anni, moglie di Beppe Grillo, comico e leader del M5S, è per la difesa uno dei testimoni chiave per scagionare il figlio Ciro e gli amici Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, accusati dalla Procura di Tempio Pausania di violenza sessuale nei confronti di due studentesse, la mattina del 17 luglio 2019. La moglie del comico genovese, infatti, proprio in quel periodo si trovava in vacanza nella sua casa in Sardegna e si trovava a pochi metri dalla dependance dove è avvenuta la violenza.

CIRO GRILLO

 

Il 19 ottobre del 2019, due mesi dopo i fatti, sentita a verbale dal procuratore di Tempio Pausania Gregorio Capasso e dal pm Laura Andrea Bassani, ricostruisce le ore del presunto stupro e quelle successive. Svelando, per la prima volta, come la presunta violenza non sia avvenuta nell'appartamento di proprietà di Beppe Grillo quanto piuttosto in una dependance messa a disposizione da un'amica. Dependance che si trova a fianco dell'abitazione dove dormiva Parvin.

 

PARVIN TADJIK BEPPE GRILLO

«Non avendo spazi a sufficienza per ospitare anche gli amici di mio figlio - dice la Tadjik a verbale - e comunque volendo mantenere la mia privacy ho chiesto a una mia amica con cui ci scambiavano favori di poter dare in uso la sua abitazione ai ragazzi per il periodo di vacanza. L'immobile di nostra proprietà si trova al civico 36 mentre quello della mia amica al 37. Le due abitazioni sono vicinissime e adiacenti. E in realtà sono divise solo da un patio».

CIRO GRILLO - LA VILLETTA DI CALA DI VOLPE DOVE SI SAREBBE CONSUMATO LO STUPRO

 

Tadjik evidenzia ai carabinieri come l'immobile sia di proprietà della Gestimar «facente capo a suo marito Giuseppe (Beppe ndr) Grillo» (si tratta di una società immobiliare titolare di diversi immobili tra Valle d'Aosta, Sardegna e Liguria di cui il comico ha il 99 per cento delle quote ma viene di fatto amministrata dal fratello) e spiega che in quei giorni era stata sempre stata molto attenta alla sicurezza dei ragazzi.

 

LE TAPPE DELLA NOTTATA DEL PRESUNTO STUPRO DI GRUPPO

«Per motivi di tranquillità mia - precisa in Procura - avevo chiesto durante la vacanza ai ragazzi di tenere le finestre aperte della sala anche di notte, così come facevo io, in modo da essere sempre comunque in contatto con loro, fermo restando che le zanzariere restano chiuse». Dunque la mattina del 17 luglio quando Silvia venne violentata (secondo la ricostruzione dei magistrati) prima da Corsiglia e poi da Ciro, Capitta e Lauria, a pochi metri di distanza dormivano tre persone che non si sarebbero accorte di nulla.

 

«Mi sono svegliata presto - aggiunge la moglie di Grillo - perché ho sentito la mia amica partire passando dalla porta finestra ma non mi sono alzata. L'ho fatto alle 9 quando ho fatto colazione nel patio adiacente la casa e devo dire che non ho sentito o visto nulla di anomalo». Cita come testimoni delle sue dichiarazioni oltre all'amica anche la colf Rosa Marilù che «faceva le pulizia tutti i giorni anche nelle casa in uso ai ragazzi» e il giardiniere Massimo che «quella mattina lavorava nei giardini antistanti le abitazioni».

FRANCESCO CORSIGLIA

 

Ai magistrati poi Tadjik ricostruisce le ore successive allo stupro. Raccontando di una situazione di serenità all'interno della casa. «I ragazzi erano tutti tranquilli - dice - e non mi è stata fatta alcuna confidenza specifica sulla serata. Se non che avevano conosciuto due ragazze che si erano fermate da loro perché non se la sentivano di rientrare a Porto Pollo e che avevano fatto una spaghettata insieme.

 

Anzi, proprio quel giorno con i ragazzi abbiamo registrato un video sul mio telefono che abbiamo inviato a tutte le altre tre mamme. Ci conosciamo tra noi da tanto tempo e con i loro genitori abbiamo anche una chat su Whatsapp dove ci teniamo in contatto e in cui ho postato il video dei ragazzi».

 

PARVIN TADJIK MOGLIE DI BEPPE GRILLO POST

Parvin racconta di essersi alterata poco prima del video con suo figlio e gli amici perché arrivati in ritardo a pranzo. «Mangiavamo insieme tutti i giorni alle 14 ma quel giorno sono arrivati alle 15 - prosegue - per questo ho chiesto spiegazioni. Ricordo perfettamente che sia mio figlio Ciro che Francesco mi dissero di aver fatto tardi per aver accompagnato le due ragazze ad Arzachena».

 

La moglie di Grillo parla anche dei giorni e le ore precedenti la notte di follia. E cioè l'arrivo del figlio Ciro in Sardegna l'11 luglio «cinque giorni dopo di me». E il fatto che il 12 luglio «festeggiasse il suo compleanno».

 

ciro grillo

Ma anche come si fidasse dei ragazzi che erano con lui. E cioè Vittorio, Edoardo e Francesco che Ciro «conosceva sin dall'asilo». «Pranzavamo e cenavamo insieme - conclude - poi loro uscivano per conto loro e avevano i loro spazi autonomi.

Quella sera ho accompagnato io con la mia macchina i quattro ragazzi in discoteca al Billionaire perché volevo evitare che tornassero in auto. Preferivo prendessero il veicolo di giorno».

FRANCESCO CORSIGLIAEDOARDO CAPITTAil figlio di grilloVITTORIO LAURIA

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