thomas matthew crooks attentato donald trump

THOMAS MATTHEW CROOKS, L'ATTENTATORE DI TRUMP, ERA UN LUPO TRAVESTITO DA AGNELLO! TIMIDO, STUDIOSO, SENZA MOVENTI POLITICI, A SCUOLA VENIVA PRESO IN GIRO PER I VESTITI E PER IL SUO ODORE - NEGLI ULTIMI ANNI HA SOFFERTO DI DISTURBI. PER L'FBI "PIU' SAPPIAMO DI LUI E MENO CAPIAMO" - IL VENTENNE SI E' APPLICATO A LUNGO PER PIANIFICARE L'ATTACCO ED È STATO INCASELLATO NELLA CATEGORIA DEGLI SPARATORI “FIERI” DEL LORO EXPLOIT - IL PARAGONE È CON…

Guido Olimpio e Simone Sabattini per corriere.it - Estratti

 

il video in cui thomas matthew crooks parla del suo pene 1

Thomas Crooks era un lupo travestito da agnello. Sempre che i segugi dell’Fbi non trovino nel frattempo «orme» nascoste. Tracce sepolte in piattaforme digitali criptate, testi dove dà sfogo alle sue idee, un «manifesto».

 

Al momento non le hanno scovate e nessuna ha idea se esistano. Come ha dichiarato una fonte alla Cnn «più sappiamo di lui e meno capiamo». L’attentatore ha usato il suo ambiente per mimetizzarsi. Per ogni aspetto della sua esistenza abbiamo pareri contrastanti. A scuola era riservato, preferiva starsene da solo oppure frequentare una cerchia ristretta, tra episodi di bullismo e pochi amici. Alcuni ricordano che veniva preso in giro per i vestiti e per il suo odore. Ma lui sembrava tutto sommato tranquillo. L’unica punizione l’avrebbe avuta una volta a causa di una gomma masticata in classe.

 

il luogo dell attentato a donald trump 3

Parlava poco di politica: era registrato come elettore repubblicano ma avrebbe fatto una piccola donazione a una causa progressista il giorno dell'inaugurazione di Joe Biden. Un vecchio studente — invece — ha ricordato i suoi commenti sprezzanti verso i politici e lo riteneva capace di gesti estremi. Ha mascherato una malattia mentale? Lo psicologo della sua scuola superiore la esclude. Non la pensa così un conoscente per il quale negli ultimi anni ha sofferto di disturbi. Gli inquirenti hanno segnalato anche che ha cercato online notizie sulla depressione.

 

THOMAS MATTHEW CROOKS

La sua famiglia è un'altra incognita. Entrambi i genitori sono consulenti psicologici, il padre sarebbe disabile e la madre non vedente – come ha detto al Corriere due giorni dopo l'attacco (...)

 

Certamente era legato al padre, che aveva una dozzina di armi e lo portava a sparare al poligono. Secondo il Washington Post, il fucile AR-15 con cui il figlio ha sfiorato Donald Trump lo aveva comprato nel 2013, subito dopo il massacro di Sandy Hook in Connecticut (26 vittime tra cui 20 bambini) quando il dibattito su un eventuale divieto all'acquisto di quel tipo di armi aveva innescato un boom nelle vendite. Ma l'unico mass shooting su cui Crooks sembra avere fatto ricerche è quello del novembre 2021in Michigan, che ha fatto notizia per il fatto inedito che madre e padre dello sparatore Ethan Crumbley sono stati condannati a 10 anni per «omesso controllo» sulle armi. Crooks si è informato perché temeva conseguenze del suo gesto sui genitori?

THOMAS MATTHEW CROOKS E IL SUO FUCILE SEMIAUTOMATICO AR15

 

Sicuramente Thomas, rispetto ad altri stragisti, è diverso. Per l'Fbi i disturbi mentali e sociali riscontrati finora sono molto più ridotti. E ha studiato di più. Si trovava bene sui libri. Intelligente e secchione, bravo con i numeri, con una scarsa presenza online, «poteva parlare di matematica per ore ed era appassionato di intelligenza artificiale», ricorda ancora un suo compagno del Community college della contea di Allegheny, dove aveva studiato ingegneria.

 

THOMAS MATTHEW CROOKS

«A volte aveva un linguaggio da attore degli anni Trenta». A riprova di quanto alcuni non sospettassero nulla, un ragazzo con cui frequentava un circolo di lettori gli ha spedito un messaggio al cellulare poche ore dopo la strage, quando è cominciato a circolare il suo nome: «Non è folle? Pensano sia stato tu!».

 

Crooks aiutava i compagni a risolvere i problemi e di ispirava al personaggio dei fumetti Tony Stark, un inventore. E certamente si è applicato per preparare l’attacco. Due giubbetti antiproiettili, i corsi al poligono per addrizzare la mira (scarsa al punto che il club della scuola non lo aveva accettato), munizioni, ordigni esplosivi, la scaletta (non usata), il fucile del padre e l’arma del momento: il drone.

 

Un piccolo velivolo per condurre l’ultima ricognizione, in parallelo a quella sul campo, nell’area del comizio. Ha fatto davvero i «compiti». Infatti, c’è chi sostiene una tesi: il movente è l’azione stessa, un modo per dimostrare di essere «perfetto» nell’eseguire l’attacco. Il ventenne, in mancanza di altre note, è stato incasellato nella categoria degli sparatori «fieri» del loro exploit. Anche se poi ha mancato il bersaglio designato ed è stato ucciso. Il paragone è con Steven Paddock, autore del massacro di Las Vegas.

 

THOMAS MATTHEW CROOKS

Sono ancora gli osservatori esterni ad affermare che cercava «la finestra di opportunità» per dimostrarlo a chi lo considerava un perdente.

THOMAS MATTHEW CROOKSthomas matthew crooks il ventenne che ha sparato a trump 1donald trump dopo l'attentatoTHOMAS MATTHEW CROOKSthomas matthew crooks ottiene il diploma

 

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