pietro tidei fabio quartieri

“TI TAGLIO LE ZAMPE SE CE VAI” - COSÌ PIETRO TIDEI INVITAVA LA MOGLIE A NON ANDARE A UN INCONTRO ORGANIZZATO DAL "NEMICO" FABIO QUARTIERI, TITOLARE DEL RISTORANTE “L’ISOLA DEL PESCATORE” - IL SINDACO DEI VIDEO HARD PARLAVA DELL’IMPRENDITORE A LUI SGRADITO CON UN MARESCIALLO CHE LO RASSICURAVA: “LO PIEGHERÒ” - I GIUDIZI SPREZZANTI DI TIDEI SU UN ALTRO AVVERSARIO ("UNO ZINGARO") - IL CONSIGLIERE COMUNALE ROBERTO ANGELETTI E QUEL DOCUMENTO RINVENUTO NELLA CHIAVETTA CHE ASSOMIGLIA MOLTO A UN ESPOSTO SUI POSSIBILI REATI DEL SINDACO...

Giacomo Amadori e François de Tonquédec per “La Verità” - Estratti

 

PIERO TIDEI ABBRACCIA LA SUA AMICA DIRIGENTE SCOLASTICO

Chissà come hanno reagito i pm di Civitavecchia quando dentro alla chiavetta sequestrata al consigliere comunale di Santa Marinella, Roberto Angeletti, accusato di corruzione e di revenge porn, hanno trovato un documento che assomiglia molto a un esposto sui possibili reati del sindaco Pietro Tidei e dei suoi collaboratori. Reati che sarebbero emersi dalla visione dei filmati registrati dalla stessa Procura e consegnati all’indagato dopo regolare richiesta del suo avvocato.

 

Una bozza di denuncia che Roberto Angeletti e la sorella Bruna stavano preparando, a quanto risulta alla Verità, in attesa di inviarla alla Procura di Perugia, competente per i reati commessi dai magistrati laziali. «Dall’esame di questi progressivi, sono emerse molteplici responsabilità penali nei confronti di alcuni personaggi del Comune di Santa Marinella, tutti a vario titolo, inconfutabilmente responsabili di reati contro la pubblica amministrazione e altro».

 

(...)

 

PIETRO TIDEI

Intanto a Santa Marinella la tensione resta alta. Il sindaco Tidei ha annunciato di aver dato mandato di querelare una consigliera comunale d’opposizione per un’interrogazione poi ripresa dalla stampa locale. In essa Clelia Di Liello chiedeva al primo cittadino se corrispondesse al vero quanto da noi pubblicato.

 

Inoltre la Guardia di finanza ieri ha fatto visita agli uffici dell’Urbanistica e subito è scattato il tamtam che collegava l’ordine di esibizione di atti alla vicenda Tidei. In realtà il riferimento è a una denuncia di aprile del circolo di Santa Marinella dell’Associazione cittadini contro le mafie di Latina per supposti abusi edilizi in cui sarebbero finiti nel mirino alcuni tecnici comunali.

 

FABIO QUARTIERI DAVANTI AL SUO RISTORANTE - L ISOLA DEL PESCATORE

Ma intanto dai video della Procura emergono nuovi dialoghi molto interessanti e in particolare quelli del sindaco con un maresciallo. Il 16 marzo 2022, Tidei è nella sua stanza con Cristian Vitale, all’epoca comandante della Guardia costiera nella piccola cittadina. Vitale esordisce facendo riferimento a una lettera inviata all’ufficio tecnico del Comune su degli abusi edilizi riguardanti il ristorante L’isola del pescatore, di proprietà di Fabio Quartieri che quattro giorni dopo Tidei denuncerà ai carabinieri per un’ipotesi di corruzione.

 

«Parliamo dell’amico nostro» dice Vitale. Tidei risponde: «Quello dice che te ne vai, che è riuscito a mandarti via…». Il maresciallo scoppia a ridere: «Veramente non è così. Noi dobbiamo andare via dopo cinque anni, vado via a settembre». Poi spiega il motivo della visita: la demolizione di «tutte le opere abusive che ci sono dietro al ristorante», L’Isola del pescatore. Con un suggerimento esplicito, che in teoria riguarderebbe più gli uffici amministrativi che non il primo cittadino: «Ai sensi della 381 dovete fargli una sanzione di 20.000 euro».

pietro tidei 8

 

Tidei chiede se può avere il documento che gli ha portato il maresciallo, che risponde: «Ho fatto una copia». «Io lo piego, sindaco», rincara la dose Vitale e Tidei lo incita: «Eh, ma te devi move’, altrimenti qui sto da solo». Poi ripete il racconto che a dicembre aveva fatto al luogotenente Carmine Ricci: «Hanno offerto 30.000 euro a Fronti (Fabrizio, ex consigliere comunale, ndr) per mandarmi a casa».

 

Stavolta, però, forse perché alle prese con la gara per l’affidamento della spiaggia per la stagione estiva, aggiudicata da pochi giorni, tira in ballo come possibile corruttore Piergiorgio Crosti, imprenditore romano che negli anni precedenti aveva ottenuto la gestione dello stabilimento la Perla del Tirreno.

 

Il sindaco afferma: «Mo’ hanno vinto la spiaggia».

ROBERTO ANGELETTI

Probabilmente convinto che gli aggiudicatari, la Sophia srl di Catanzaro, siano vicini a Crosti, ma anche a Quartieri («Sì, lui e Crosti stanno insieme»). Poi sbotta: «Hanno vinto offrendo 360.000 euro, ma come cazzo se fa?». Per Vitale si tratterebbe di «una lavatrice», anche se in realtà la proposta della Sophia era superiore a quella dei concorrenti di appena 9.000 euro.

 

Il primo cittadino sprona Vitale ad agire: «Ma è possibile che qui la Procura non ci mette le mani? Questi so’ banditi». Il sottufficiale chiede chi abbia le carte della gara e il sindaco risponde: «Mencarelli», il dirigente comunale responsabile del bando. Vitale dice al sindaco che se chi ha vinto non paga il Comune, la spiaggia rimane libera, ma il primo cittadino terrorizzato all’idea risponde in modo colorito: «Eh, me cojoni! E io vado in dissesto un’altra volta. Se secondi erano arrivati quest’altri (la Beach management Srl, ndr), io la davo ai secondi».

 

Roberto Angeletti

Il sottufficiale confida a Tidei che anche «quelli dell’anno scorso (sempre la Beach, ndr) non è che erano puliti». Ma si tratta proprio di quelli che il sindaco sostiene apertamente. Per questo Tidei minimizza: «Quelli dell’anno scorso, bene o male hanno fatto un bel servizio […] hanno pagato tutto […] zozzoni pure loro, però…». Il dialogo si colora di razzismo, sui presunti (e, per quanto risulta alla Verità, inesistenti) rapporti di parentela di Crosti con un esponente della famiglia Casamonica.

 

Tidei dice: «Perché lui sarebbe il fratello della moglie di uno... ‘sto capellone! Proprio zingaro!». Vitale commenta a proposito della Beach management: «Lì pure ci stavano di mezzo gli zingari».

 

La conversazione torna sul ristorante L’isola del pescatore e sui relativi abusi: «Questo mi vuole mandare a casa, a Fronti i soldi glieli ha offerti lui, non so se l’hai capito?» dice il sindaco.

Vitale propone una soluzione: «Il 31 marzo, siccome ci sta l’emergenza Covid, i dehor…». Tidei lo interrompe: «Quello lo deve butta’ via». Il sottufficiale prosegue a illustrare la sua strategia: «Quindi io il 10 aprile, nel caso in cui c’è ancora, gli faccio il sequestro». «Sì, bravo», annuisce il sindaco, che incalza: «Però faglielo, non me fa… tu dici, dici, però ancora sta lì».

pietro tidei 9

 

Vitale risponde facendo il nome di un pm, poi aggiunge: «Io ho chiesto quattro volte, per iscritto, il sequestro di tutto». Tidei commenta: «E lui non lo fa». Vitale: «Forse adesso si riapre il caso. Io sto lavorando sindaco, sto lavorando». Tidei: «Questo ce se ‘ncula a tutti». Vitale si incupisce: «Io sono proprio solo…». Tidei attacca: «Siamo a livello di mafia, di delinquenza organizzata». Vitale: «Sì, sta impazzendo (Quartieri, ndr) perché non ha più il controllo. Lui ha sempre avuto il controllo, e fa credere agli altri di avere il controllo, ma non ce l’ha. Ha trovato a lei e a me. Il connubio perfetto. Quello non ha mai preso un verbale in vita sua. Io ho fatto sette verbali da più di mille euro l’uno e l’ho denunciato già tre volte».

 

Poi continua: «Io adesso prendo tutti i verbali che ho fatto a Quartieri e scrivo di tutti quelli che non risultano pagati. Scrivo alla Polizia locale e chiedo se sono state emesse le ordinanze di ingiunzione. Facciamo questa cosa». Tidei ha un’idea: «Sequestra subito quella baracca lì davanti, sequestrala». Vitale: «Assolutamente». «Il problema è che io ci devo andare sempre un po’ cauto, perché sennò pensano che io gli faccio persecuzione». Tidei: «Persecuzione, quello se c’ha un abuso…». Vitale: «Io quest’estate gli ho sequestrato 300 lettini». Tidei racconta che Quartieri avrebbe cercato un contatto tramite «una signora di Civitavecchia», invitandola a pranzo e chiedendole di portare anche la moglie del primo cittadino.

ROBERTO ANGELETTI

 

Ma Tidei si vanta di avere sventato la trappola, convincendo la consorte a desistere con un’argomentazione efficace: «Te taglio le zampe se ce vai». Alla signora, a quanto ci risulta, le mani sono rimaste attaccate al corpo.

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