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“BATWOMAN? NO, SONO UNA PIPISTRELLARA” - PARLA LA RICERCATRICE ALESSANDRA TOMASSINI: “BATMAN MILLANTATORE: ODIAVA I PIPISTRELLI, LI USAVA SOLO PER SPAVENTARE I NEMICI, IO, INVECE, LI SALVO E LI PROTEGGO. IN ITALIA LA PRIMA PERSONA CHE HA FATTO UNA LEGGE PER TUTELARLI È STATO MUSSOLINI"

ALESSANDRA TOMASSINI 2ALESSANDRA TOMASSINI 2

Simona Bertuzzi per “Libero Quotidiano”

 

Cesserà la paura?
«Non sarò io a fargliela passare».

Dunque che faremo?
«Un viaggio esplorativo».

E si parte da "c' era una volta un pipistrello"?
«Si parte da Batman. Che era un millantatore».

Invece lei?
«Una Pipistrellara».

Non male come definizione. E la differenza qual è?
«Che Batman usava i pipistrelli per spaventare i nemici. Io li salvo e li accudisco».
 

Una scelta curiosa.
«Una vita nel mirino».

Perché Alessandra?
«Perché vivo sospesa tra i ricercatori e gli animalisti. Ho fatto un lungo lavoro di dottorato e indagine sui pipistrelli cercando di capire come vivono. Nello stesso tempo ho l' animo di una gattara, se salvo un pipistrello sono felice».

E la ricerca non lo ammette?
«Aiutare un singolo esemplare non fa la differenza, in effetti non cambia l' equilibrio di una popolazione e non fa compiere passi in più alla ricerca.
Ma salva una vita e io ne sono felice».
La scienza è severa.
«La scienza avrebbe bisogno di un po' di istinto in più perché la vita è poco codificabile».

Lei chi è scusi?
«Una prof di matematica, innamorata dello studio e dei pipistrelli».

ALESSANDRA TOMASSINIALESSANDRA TOMASSINI

Ma poi chi sono i pipistrelli. Corpicini alati lunghi poco più di 5 centimetri che percorrono secoli e plasmano leggende. Sei grammi di innocenza che la storia ha stropicciato e trasformato a suo piacere rendendoli diavoli terrificanti o vampiri implacabili. Li getta nei sogni e li trasforma in incubi. Alessandra li raccoglie e li ama, ma per salvarli deve salvare l' uomo da paure ancestrali.

 

La conosco in un giorno d' estate, nel centro dell' associazione da lei fondata Tutela dei pipistrelli di Roma, e la trovo indaffarata e sorridente a pulire teche e allattare cuccioli. Con il pistrellino vivo in una mano e quello finto stampato sulla maglietta, mi introduce passo a passo nella sua vita sospesa. E all' improvviso si dischiude un universo dove lo spauracchio di generazioni si tramuta di un esserino docile e calmo.

 

Dove i maschi amano le femmine e fanno sesso per piacere, e le femmine scelgono se partorire o restare single. Dove ci sono adolescenti che vanno in giro per tetti a cercare la solitudine. E adulti che se il vicino di casa non mangia gli portano loro qualcosa per sfamarsi. E se la vita incalza, azzerano il battito e aspettano che la bufera passi.

Siamo un paese per pipistrelli?
«In Italia ci sono 35 specie di pipistrello, come animale è secondo solo ai roditori».
 

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Così mi spaventa.
«Sono ovunque, ci sono gli antropofili che vivono a stretto contatto con l' uomo, gli albolimbati, i nani e i savi che vivono nelle città. Ogni specie ha esigenze ecologiche diverse, ci sono pipistrelli che cacciano sotto i lampioni, altri che rifuggono la luce perché hanno il timore di essere predati. Le specie più selettive vivono in posti vetusti, sotto la corteccia degli alberi».

Sono utili?
«Mangiano tonnellate di insetti dannosi per l' agricoltura. E non solo zanzare. In America ogni volta che c' è una strage di pipistrelli calcolano l' impatto economico sull' agricoltura».

L' Italia invece?
«Non ha concesso molto. Nonostante i dottorati e le convenzioni per tutelarli, non ci sono fondi per la ricerca. Io per esempio uso gran parte delle mie risorse personali. E se non ci fossero i privati… Per fortuna lavoriamo bene col centro recupero fauna selvatica della Lipu di Roma».

Periodo di stress?
«Ricevo 30 chiamate al giorno da tutta Italia da persone a volte terrorizzate perché trovano un pipistrello».

E alla paura come si risponde?
«Accogliendo il disagio e cercando di comprendere. Il più delle volte la gente li trova e non sa cosa fare».

E lei che consiglia?
«Di prendere un telo o dei guanti e metterli in una scatola chiusa senza buchi per essere certi che non fuggano. Non hanno aggressività pertanto non si corrono pericoli».

E se prende il panico?
«Mi è capitata una signora che aveva scoperto di avere dei pipistrelli in cascina e non voleva più mangiare perché era convinta che volassero sulla sua testa e stessero a spiarla».

Il caso più complicato?
«Quando mi sono imbattuta nella colonia del quartiere africano di Roma. La prima volta che mi chiamano trovo questo signore con la scopa in mano e il pavimento coperto da cadaveri. Una carneficina. Non ho neppure avuto la forza di guardare. Gli ho detto "se li tieni ogni giorno da parte, ti prometto che li porto via". Sono andata a prenderli per 8 anni consecutivi».

Perché tante chiamate adesso?
«Perché da metà giugno a metà luglio arrivano i piccoli. Abbiamo appena avuto un caso disperato di femmina morta di parto. Un piccolo è sopravvissuto, l' altro non ce l' ha fatta.
Molti cadono e la mamma va a riprenderli a notte fonda. È bellissimo osservare quelle mamme che si precipitano a salvare i piccoli mentre gli altri restano in cielo a far la guardia».

Sono intelligenti?
«Non le posso dire che ci sia una ricerca scientifica a riguardo ma è evidente che hanno un comportamento sociale molto forte. Una femmina riconosce i suoi piccoli in mezzo a centinaia di altri. Specie diverse vanno nello stesso posto a partorire e quando le mamme escono di notte a cercare cibo alcune restano di guardia. Sicuramente il fatto che un adulto sorvegli i cuccioli degli altri è un atto di protezione e organizzazione forte».

Perché fanno paura?
«L' uomo ha paura di quello che non conosce. Il pipistrello vive di notte e questo rende difficile studiarli».

E il mito di Dracula?
«È nato in Romania perché forse è una terra molto boschiva. In realtà nel mondo ci sono 1364 specie e solo tre si nutrono di sangue, delle tre specie però 2 succhiano il sangue dei rettili e degli uccelli e una solo il sangue di mammiferi ma sono per lo più ovini».

E si trova in Italia?
«Ma no , vive in Sudamerica e peraltro lecca il sangue dopo aver fatto un taglio sulla pelle con igli incisivi e non con i canini come vuole la leggenda».

Perché Batman millantava?
«Perché lui i pipistrelli li odiava. La conosce la storia? Da ragazzo si era trovato in una stanza buia piena di pipistrelli e aveva iniziato a temerli. Dunque si è inventato queste ali di pipistrello per spaventare i nemici».

Chi li ama a parte lei?
«Sono stati molto rivalutati. In Italia la prima persona che ha fatto una legge per tutelarli è stato Mussolini, sappiamo tutti quanto fosse poco sensibile ma quando ha fatto la bonifica pontina ha capito che serviva un animale che tenesse basso il numero degli insetti e allora ha firmato il primo provvedimento di tutela. Addirittura fecero delle bat-box».
 

pipistrello draculapipistrello draculapipistrelli morti in australiapipistrelli morti in australiacolonia di pipistrelli in indiacolonia di pipistrelli in india

Sono brutti, questo non li aiuta.
«Hanno la faccia degli orsi e dei cani, non sono brutti».
Da piccola mi dicevano che se fanno pipì sui capelli...
«Io me li metto in testa per tranquillizzare la gente. Quanto a dicerie e paure ancestrali, avevo un amico della facoltà di Roma che credeva che le ali fossero taglianti».

Quanto ci è voluto a scardinare certe convinzioni?
«Io ho iniziato nel 2000 e quando dicevo che mi occupavo di pipistrelli la gente faceva 2 passi indietro».
Ne ho trovato uno in casa. E l' ho lasciato stare. Non è stata bontà.
«Forse ha fatto bene perché ci sono giovani che vanno a cercare posti tranquilli dove riposare e stare soli».

Quando si riproducono?
«Maturano sessualmente già a settembre e la riproduzione va avanti fino a dicembre. Questo mi fa sospettare che non siano solo gli uomini a far sesso per piacere».

Anche i pipistrelli?
«Probabile. E poi le femmine mantengono lo sperma nel loro corpo e in primavera decidono se fare avvenire la fecondazione. A giugno abbiamo recuperato 2 o tre femmine non gravide, con questa primavera strana hanno deciso che non era il caso».

La gravidanza è una scelta?
«Scelgono di portare avanti la gravidanza in base alla temperatura e alle condizioni circostanti».

Quanto vive il pipistrello?
«Il record in natura è 41 anni».
 

pipistrellipipistrelli

Piccoli e tanto longevi.
«Hanno la capacità di abbassare il metabolismo e questo li aiuta. Quante volte vedendo un pipistrello immobile ha pensato che fosse morto? In realtà appena possono diventano torbidi e abbassano la frequenza cardiaca e gli atti respiratori».

Si piange per un pipistrello?
«A me è successo spesso».
Ma così la criticheranno.
«Gliel' ho detto, vivo in un limbo tutto mio».

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