charles bukowski

BUKOWSKI FOREVER – A TRENT’ANNI DALLA SUA MORTE, AVVENUTA IL 9 MARZO DEL 1994 A 73 ANNI, È PASSATO DA ESSERE CONSIDERATO "SCRITTORE MALEDETTO" E "VECCHIO SPORCACCIONE" A CLASSICO MODERNO - I SUOI RACCONTI: "HO UN DEBOLE PER LE DONNACCE CON LE CALZE MOLLI E IL TRUCCO SBAVATO" - "HO IMPARATO DI PIÙ DA UNA BATTONA CHE DA UN FILOSOFO"  - LE SUE DIFFICOLTA' PER ARRIVARE ALL’ORGASMO, LA SOLITUDINE E...

Estratto dell’articolo di Enrico Franceschini per “La Repubblica”

 

charles bukowski 1

L’altro giorno sono entrato in una libreria di Londra per comprare un libro di Charles Bukowski da regalare al boyfriend della figlia di mia moglie, un ragazzo inglese di 23 anni che ama molto la letteratura e a cui era già piaciuto Panino al prosciutto, un romanzo del “vecchio Buk”, come lo chiamiamo noi suoi aficionados, che gli avevo suggerito.

 

Di libri ho finito per prenderne due: Post office di Bukowski e Chiedi alla polvere di John Fante, uno scrittore che con Bukowski ha molto in comune, il cui romanzo in questione è preceduto da una fenomenale introduzione dello stesso Bukowski. Quando sono andato a pagare, la giovane cassiera mi ha detto: «Ah, le piace Bukowski? Io adoro le sue poesie».

charles bukowski 17

 

Ho risposto che, quasi mezzo secolo dopo averlo scoperto, non solo Bukowski mi piace ancora, a differenza di certi scrittori che si amano da giovani e assai meno in seguito, ma nella mia giovinezza trascorsi un indimenticabile pomeriggio a bere birra insieme a lui, nella sua casa di Los Angeles. […]

 

A trent’anni dalla sua scomparsa, il 9 marzo 1994, all’età di 73 anni, di Bukowski continuano a uscire anche libri: raccolte di poesie, corrispondenza privata, estratti sui più svariati argomenti, dallo scrivere all’amore, dalle corse dei cavalli ai gatti. Autore di mezza dozzina di romanzi, centinaia di racconti, migliaia di poesie, di Bukowski sono state pubblicate una sessantina di opere e non è ancora finita: la sua produzione inedita, talvolta sepolta in rivistine underground, è sterminata, i suoi titoli sono tradotti in decine di lingue (in italiano dalla mirabile penna di Simona Viciani per Feltrinelli e Tea) e non smettono di vendere, trovando sempre nuovo pubblico.

 

bukowski

Per uno che fino ai cinquant’anni non aveva venduto quasi niente, e perciò era costretto a fare tutti i mestieri, a vivere in stanze d’affitto, faticando ad arrivare alla fine del mese, una bella rivincita, se potesse vederla. Bisogna dire che un po’ se lo aspettava: lo aveva pronosticato a John Martin, editore della Black Sparrow Press, la piccola casa indipendente a cui mandava il suo materiale in cambio di un regolare assegno, all’inizio 100 dollari al mese, poi saliti fino a settemila. E bisogna anche dire che da quella esistenza vagabonda e miserabile trasse l’ispirazione per la maggior parte delle sue opere.

 

charles bukowski 16

Il passare del tempo ha trasformato Bukowski da “scrittore maledetto” e “vecchio sporcaccione” a classico moderno, da mettere sullo scaffale dei romanzieri che mescolano l’invenzione narrativa con la propria biografia, da Hemingway a Kerouac, da Henry Miller a Knut Hamsun, da Blaise Cendrars a Louis-Ferdinand Céline.

 

Un minimalista ante-litteram, il cui stile si riassume in un motto, «il genio potrebbe essere l’abilità di dire cose profonde in modo semplice»: chissà come rimarrebbe ad apprendere che questa e altre citazioni dei suoi libri oggi inondano i social media, i profili digitali dei suoi fan club e sono perfino ristampate su poster e tazze da caffè. Un poeta brutale e crudo, ma anche ironico e commovente. Il difensore dei falliti, degli ubriaconi, dei perdenti. Il nemico degli intellettuali da salotto.

 

«Don’t try», non sforzarti, lascia che l’ispirazione arrivi tra un sorso di birra, il fumo di sigaretta e la musica alla radio, fino al termine della notte: ecco la sua lezione, da meditare per tutti quegli autori che, in mancanza di vita vissuta, si scervellano sul proprio ombelico. È stato accusato di misoginia per come descrive il sesso, per frasi come «ho un debole per le donnacce con le calze molli e il trucco sbavato» oppure «ho imparato di più da una battona che da un filosofo», ma è raro trovare uno scrittore che parla con altrettanta franchezza dei propri fallimenti, di quando non riesce ad arrivare all’orgasmo, della solitudine, dell’amore privo di sdolcinata retorica. […]

charles bukowski 8charles bukowski 13tatuaggio con charles bukowskicharles bukowski 9charles bukowski 1BUKOWSKIcharles bukowski 15

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI, IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO, COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025...

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO