MEGLIO DELLA “BANDA DEGLI ONESTI” – TRENTASEI MILIONI DI EURO FALSI TROVATI DALLA GUARDIA DI FINANZA A POMIGLIANO, È UNO DEI PIÙ GRANDI SEQUESTRI DI SOLDI CONTRAFFATTI DEGLI ULTIMI ANNI IN ITALIA – LE BANCONOTE, PRONTE PER ESSERE IMMESSE SUL MERCATO, SONO STATE TROVATE DALLA FINANZA IN UNA STAMPERIA CLANDESTINA – IL SUCCESSO DELLA “SCUOLA NAPOLETANA” CON IL SUO “BRAND” RICONOSCIUTO IN TUTTO IL MONDO…
Antonio Emanuele Piedimonte per "la Stampa"
Trentasei milioni di euro falsi, uno dei più ingenti sequestri di soldi contraffati degli ultimi anni in Italia. Le banconote - pronte per essere immesse sul mercato - sono state trovate ieri in una stamperia clandestina a Pomigliano d' Arco, nel Napoletano, dopo complesse indagini di Finanza e Procura.
Nel corso del blitz, a cui hanno preso parte i "baschi verdi", sono stati arrestati, dopo un tentativo di fuga, due falsari di 36 e 37 anni. «Un sequestro di assoluto rilievo e un risultato importante, che peraltro conferma Napoli e la Campania come fulcro della falsificazione monetaria a livello europeo», spiega il colonnello Alessandro Langella, capo delle operazioni del Nucleo speciale di polizia valutaria.
Il brand L' ufficiale ricorda il ruolo della "scuola napoletana": «L' altissimo livello ha fatto nascere un brand riconosciuto in tutto il mondo, è il cosiddetto "Napoli group", un marchio che definisce uno standard, una tipologia e un metodo. Alcuni falsari, dalle Americhe e dall' Afric, sono venuti a imparare qui il mestiere».
Una vocazione storica: se si esclude il mercato delle false reliquie nel Medioevo, la tradizione più recente riconduce alla contraffazione della banconota introdotta dagli alleati nel Dopoguerra (le "am-lire", in corso sino al 1950). Sessant' anni dopo, nel 2012, il "New York Times" ha messo in prima pagina il primato napoletano (oltre 400mila banconote false distribuite in tutta Europa): «La regione italiana famosa per il sole, la mozzarella e il crimine organizzato sembra avere un' abilità particolare in questa attività».
Il blitz conferma il trend ribadito ancora qualche mese fa dal procuratore Francesco Greco: quasi l' 80% degli euro falsi in circolazione nel mondo provengono dal Napoletano. Anche perché a differenza degli improbabili Totò e Peppino ne "La banda degli onesti" (1956), i falsari odierni hanno le più avanzate tecnologie e sfruttano i vantaggi della Rete: lo smercio internazionale passa attraverso la pubblicazione di annunci nel deep-web. E per i pagamenti si propone l' uso di moneta virtuale tipo bitcoin appoggiandosi a società con sede a Malta.
GUARDIA DI FINANZAGUARDIA DI FINANZA
Altro che il "Rullo, rullo, quasi rullo" che il principe della risata ripeteva al tipografo Lo Turco per tranquillizzarlo.