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COME SFUGGIRE ALL’OCCHIO IMPLACABILE DI “TRUCAM”? IL NUOVO INCUBO DEGLI AUTOMOBILISTI È UNA TELECAMERA IN GRADO DI RILEVARE SEI INFRAZIONI IN UNA VOLTA, COMPRESA LA GUIDA CON TELEFONO O SENZA CINTURE – LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI: "ALCUNE SANZIONI POSSONO ESSERE ACCERTATE SOLO DAGLI AGENTI"

TRUCAM TRUCAM

Alessia Pedrielli per “la Verità”

 

Rileva la velocità, la distanza di sicurezza e fotografa l' abitacolo con una tale precisione, da poter dire con chiarezza se chi è all' interno ha le cinture allacciate o, mentre guida, sta utilizzando il cellulare. Si chiama Trucam, è made in Usa e in Italia ne sono state già vendute alcune centinaia di pezzi.

 

Chi lo ha in dotazione giura che si tratta del più integerrimo sceriffo della strada, pronto a rilevare sei infrazioni in una volta sola, con una precisione a prova di ricorsi. I punti critici, però, quelli che faranno accapigliare avvocati e giudici di pace sono sempre gli stessi: violazione della privacy e presenza obbligatoria dell' accertatore.

 

L' evoluzione del più noto telelaser nasce qualche tempo fa a Denver. A brevettarlo è la Laser tecnology, leader mondiale e produttore esclusivo delle più avanzate tecnologie di misurazione strumentale su strada. Importatore per l' Italia è invece la Eltraff, azienda di Concorrezzo (in provincia di Monza Brianza), che ad oggi ha commercializzato circa 500 pezzi lungo tutto lo stivale, con un costo variabile dai 14.000 ai 18.000 euro a seconda della raffinatezza del modello.

 

«Prendi un telelaser, con il suo (poco) peso, aggiungi una telecamera, una memoria praticamente infinita, un software facile da usare e un monitor touchscreen dedicato. Mescola il tutto in una valigetta a tenuta stagna antiurto. Cosa ottieni?

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Telelaser Trucam, il misuratore di velocità, con documentazione filmata e fotografica ad alta definizione, più piccolo e leggero oggi esistente sul mercato mondiale», si legge sul sito della Eltraff.

 

Sostanzialmente Trucam funziona come il suo predecessore, ossia immortala le auto di passaggio rilevandone la velocità. Grazie alla sofisticata tecnologia che lo contraddistingue, però, i chilometri orari sono misurati in movimento, lungo il percorso, cosa che dovrebbe rendere più difficile per gli automobilisti spericolati contestare la rilevazione.

 

Trucam inoltre distingue i mezzi pesanti dalle automobili, applicando a ogni categoria il limite giusto e riesce a rilevare la distanza fra i veicoli stessi, funziona fino a 1,5 chilometri di distanza anche di notte e in situazioni meteo compromesse, come in presenza di nebbia, pioggia o la neve. Inoltre i filmati che lo strumento garantisce sono ultradefiniti: 480 x 360 pixel per i video, 1920 x 1440 pixel per le foto, con una risoluzione maggiore del full hd. Capace quindi di mostrare in modo nitido la presenza delle cinture di sicurezza non allacciate o l' uso del cellulare durante la guida.

 

Impossibile sfuggire dall' occhio implacabile, dunque? Dipende.

Le questioni che restano aperte sono due. Innanzitutto la privacy. Se in passato il problema erano le fotografie spedite a casa insieme al bollettino delle sanzioni, dalle improvvide amministrazioni costrette poi a risarcire gli automobilisti indisciplinati per violazione della privacy, oggi la questione è più delicata. «Più uno strumento è invasivo più pone il problema della conservazione e della sicurezza dei dati raccolti», spiega Pietro Moretti, dell' associazione dei consumatori Aduc.

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«Le amministrazioni e gli enti che utilizzano Trucam, insieme al giusto lavoro di prevenzione che si apprestano a fare con questo strumento, devono anche garantire che i filmati raccolti dalla telecamera che immortalano l' interno dell' abitacolo siano al sicuro e accessibili solo ed esclusivamente per la finalità per cui sono stati prodotti. È ovvio che, dove questa certezza venisse a mancare, si aprirebbero spazi importanti per i ricorsi». Oltre alla privacy, poi c' è la tipologia di violazioni che Trucam può effettivamente sanzionare.

 

Come prevede il Codice della strada, in Italia, un rilevatore fisso senza l' agente presente può essere utilizzato esclusivamente in alcuni casi. La situazione assicurativa e la revisione dell' auto, come dimostra la diffusione del recente sistema Targa system sono accertabili da remoto attraverso documentazione fotografica e così anche il superamento dei limiti di velocità. Al contrario, invece, cinture allacciate e guida con il telefonino sono violazioni che possono essere sanzionate soltanto direttamente dall' agente accertatore.

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«Il materiale fotografico e video che riguarda questo tipo di comportamenti scorretti», precisa il legale di Aduc, «può essere in realtà utilizzato soltanto a supporto di quanto dichiarato dall' accertatore, che peraltro ha l' obbligo di fermare immediatamente l' auto ed elevare la sanzione in presenza di tali comportamenti». Se così non fosse, «si potrebbe per esempio multare un automobilista perché guidava senza cinture utilizzando la fotografia scattata da un Fotored, cosa inammissibile», aggiunge il legale.

 

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A conti fatti, ipotizzando qualche scenario concreto, si capisce come anche i video del nuovo sceriffo saranno a breve oggetto di ricorsi: «Se un automobilista procede agli 80 all' ora, superando di 10 chilometri orari i limiti di velocità consentiti, come può un accertatore vedere con la macchina in movimento a quella velocità che il guidatore è al telefono? E se non può averlo visto direttamente e non può fermarlo in sicurezza, certamente non potrà basarsi sull' immagine rilevata, come prova per la violazione».

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