jessica drake trump

PUO' TRUMP GIRARE LE SPALLE ALL’INDUSTRIA DEL PORNO, LUI CHE HA POSATO PER 'PLAYBOY'? - NEL GIORNO DELLA SUA ELEZIONE I SITI PORNUHB E REDTUBE HANNO PERSO FINO AL 23% DI VISITATORI - PRODUTTORI, REGISTI E ATTORI HARD AVVERTONO: CON LA SUA AMMINISTRAZIONE SI RISCHIANO LEGGI PIÙ RESTRITTIVE

 

Jessica Drake 1Jessica Drake 1

 Luca Zanini per il Corriere della Sera

 

L’uomo che posava con le conigliette di PlayBoy, l’imprenditore che è stato accusato di molestie sessuali dalla pornostar Jessica Drake («mi palpeggiò e mi offrì 10 mila dollari per andare a letto con lui», ha detto l’attrice di film per adulti), potrebbe trasformarsi in un nemico acerrimo per l’industria del porno negli Stati Uniti.

 

Può sembrare una contraddizione in termini, ma questo è quanto temono molti esponenti del porno system intervistati dall’edizione inglese di Vice.com: il presidente-eletto Donald Trump minaccia il business dei video a luci rosse. Tanto per cominciare, scrive The Wrap, subito dopo la sua elezione i più importanti siti di porno online, RedTube e Pornhub, hanno registrato un improvviso calo di visitatori, perdendo il 5 % nel primo pomeriggio del giorno dei risultati e fino al 23% nelle ore succesive.

Jessica Drake 2Jessica Drake 2

 

L’ALLARME DELLA SCRITTRICE HARD

 

Proprio lui che aveva perfino fatto la comparsa in un video di Playboy (interpretava se stesso) in campagna elettorale ha mostrato così scarso rispetto per le donne e una fastidiosa propensione alle pesanti e indesiderate avances, assicura Vice, preoccupa le star del porno , «tanto quanto mette in allarme gli immigrati che temono di essere deportati».

 

Mentre molte donne esprimono ansia all’idea che possa essere considerato normale «afferrare una di loro per il sesso» («Grabbed by the pussy» è l’espressione che Trump usò in un famoso fuorionda) — dato che è un atteggiamento sfoganato dal prossimo inquilino della Casa Bianca —, le protagoniste e i protagonisti dei film a luci rosse si preoccupano di «una presidenza Trump che potrebbe avere davvero conseguenze drammatiche», sostiene la pornostar e scrittrice hard Tasha Reign.

 

OBAMA E LA TASK FORCE ANTI OSCENITÀ DI BUSH

 

TRUMP PLAYBOYTRUMP PLAYBOY

I prossimi quattro anni potrebbero diventare critici per il settore dei film e video per adulti: «Con Trump e Mike Pence potrebbe passare qualsiasi legge (dal momento che hanno la maggioranza sia alla Camera sia al Senato)», dice Reing e intende legge restrittiva, vista la nota propensione delle amministrazioni repubblicane a punire l’industria del porno. Invece Obama aveva chiuso nel 2011 la Task force di contrasto dell’Oscenità messa in piedi da George Bush. La mossa del procuratore generale Eric Holder era stata accolta da dure critiche da parte di membri del Congresso conservatori e il senatore Orrin Hatch aveva scritto che «le illegali oscenità per adulti (ndr. i porno) contribuiscono alla violenza contro le donne, danneggiano i bambini e favoriscono lo sfruttamento sessuale».

 

le ragazze del bunny ranchle ragazze del bunny ranch

I CENSORI MIKE PENCE E RUDOLPH GIULIANI

 

Oggi i moralisti della nuova «Vera America» di Trump tornano ad alzare la voce: «Quel che chiediamo a Trump — spiega Donna Rice Hughes, presidente e portavoce della onlus Enough Is Enough (EIE), maggiore associazione anti-porno degli States — è che nomini un Procuratore generale in grado di rafforzare e far rispettare tutte le leggi contro il business del sesso». E se lo scorso luglio The Donald aveva promesso «un giro di vite sul porno», gli oltranzisti della guerra al sesso online possono contare sul sicuro appoggio delvice presidente: Motherboard ricorda l’impegno legislativo anti porno dell’evangelista Mike Pence al Congresso, come anche la crociata di Rudy Giuliani per chiudere i teatri a luci rosse a Times Square a New York.

 

UN FILM SARÀ CONSIDERATO SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE

jayden jaymes da pornostar a imprenditricejayden jaymes da pornostar a imprenditrice

 

Ma in generale non c’è un solo componente del transition team di Trump — sottolinea Michael Stabile, direttore delle comunicazioni della Free Speech Coalition, associazione di industriali del porno —possa essere considerato meno di un nemico per questo settore. La loro prima mossa, prevede Stabile, sarà cambiare la legislazione vigente per assimilare l’intrattenimento per adulti allo sfruttamento della prostituzione.

 

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