donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

TRUMP PREPARA UNA PACE A MISURA DI PUTIN – LA RIVELAZIONE DEL “WASHINGTON POST” SUL PIANO DEL TYCOON PER METTERE FINE ALLA GUERRA IN UCRAINA (LASCIARE CRIMEA E DONBASS ALLA RUSSIA E FAR ENTRARE KIEV NELLA NATO) SPACCA I REPUBBLICANI. C’È CHI NON VUOLE FARE CONCESSIONI A “MAD VLAD”. MA UNA BUONA FETTA DEL PARTITO È FAVOREVOLE A COSTRINGERE ZELENSKY A TRATTARE, BLOCCANDO DEL TUTTO GLI AIUTI A KIEV – E IL PRESIDENTE UCRAINO TORNA A CHIEDERE MUNIZIONI E SISTEMI ANTI-AEREI…

Estratto dell’articolo di Andrea Marinelli e Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

 

vladimir putin donald trump

Donald Trump ha un suo piano per mettere fine alla guerra: costringere Kiev a rinunciare alla Crimea e al Donbass. Un’idea che potrebbe portare avanti se fosse eletto presidente. A sostenerlo è il Washington Post, secondo il quale il candidato avrebbe confidato le sue intenzioni in discussioni private con i collaboratori.

 

La tesi di The Donald

L’analisi di Trump è semplice: a suo giudizio Russia e Ucraina cercano una via d’uscita ma hanno bisogno di una soluzione che salvi la faccia. E, sempre a suo giudizio, gli Stati Uniti dovrebbero forzare la mano spingendo Volodymyr Zelensky a negoziare, utilizzando anche lo stop agli aiuti militari come ulteriore mezzo di pressione: del resto ha già costretto la Camera a fermare l’approvazione di un nuovo pacchetto di aiuti da 60 miliardi di dollari destinato a Kiev.

Volodymyr Zelensky e Donald Trump alla Casa Bianca

 

Secondo l’ex presidente, inoltre, la popolazione in parte dell’Ucraina non avrebbe problemi a finire sotto il controllo russo. Lo scenario prospettato è in linea con quanto affermato più volte in pubblico da Trump, convinto di poter chiudere il conflitto «in 24 ore», anche prima di entrare in carica.

 

La visione dell’ex presidente ha il supporto di un’ala del partito ma è osteggiata da chi, nei ranghi repubblicani, non vuole fare concessioni a Vladimir Putin. Tra questi c’è il senatore della South Carolina Lindsey Graham, che ha espresso la sua contrarietà a soluzioni in favore degli aggressori, che premierebbero — e condonerebbero — l’invasione decisa dal nuovo zar russo.

 

[…]

DONALD TRUMP VLADIMIR PUTIN

 

Le rivelazioni del quotidiano sono state smentite da Jason Miller, consigliere ultraconservatore di Trump che le ha definite «fake news inventate di sana pianta»: l’ex presidente — sostiene Miller — «è l’unico che parla di fermare il massacro, mentre Biden parla soltanto di andare avanti».

 

Le difficoltà al fronte

vladimir putin donald trump

Il piano raccontato dal Post si intreccia con il dibattito elettorale e con le difficoltà degli ucraini al fronte. Nelle ultime ore, per l’ennesima volta, Zelensky ha lanciato l’allarme sulla mancanza di munizioni, di sistemi anti aerei, di equipaggiamenti. Una carenza che rende difficile la difesa contro la spinta degli invasori.

 

La manovra russa pare inoltre destinata ad aumentare nelle prossime settimane: tra maggio e giugno, ha avvertito il capo dell’intelligence Kyrylo Budanov, l’Armata lancerà una nuova offensiva con l’intento di conquistare un altro territorio in zone a ovest di Bakhmut e in direzione di Pokrovsk (a quaranta chilometri a nord di Avdiivka). […]

 

I tre problemi di Kiev

Volodymyr Zelensky a Davos

Gli ucraini hanno indicato di nuovo tre problemi, seri. Il primo: servono altri soldati, la media di quelli impegnati è sui 40 anni. Il secondo: i raid russi condotti con le bombe plananti creano danni enormi, spazzano via ogni cosa malgrado non siano troppo precise; è un martellamento continuo, attuato con migliaia di ordigni lanciati da caccia. Il terzo: le scorte dell’artiglieria sono insufficienti, i reparti devono selezionare la risposta e questo favorisce gli occupanti. […]

 

 

 

Articoli correlati

SI MATERIALIZZA IL TRACOLLO DELL'UCRAINA - I SOLDATI DI ZELENSKY NON HANNO PIU' MISSILI...

 

 

Ultimi Dagoreport

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT – AIUTO! TRUMP CONTINUA A FREGARSENE DI INCONTRARE GIORGIA MELONI - ANCORA ROSICANTE PER LE VISITE DI MACRON E STARMER A WASHINGTON, LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SI ILLUDE, UNA VOLTA FACCIA A FACCIA, DI POTER CONDIZIONARE LE SCELTE DI TRUMP SUI DAZI ALL'EUROPA (CHE, SE APPLICATI, FAREBBERO SALTARE IN ARIA L'ECONOMIA ITALIANA E IL CONSENSO AL GOVERNO) - LA DUCETTA NON HA ANCORA CAPITO CHE IL TYCOON PARLA SOLO IL LINGUAGGIO DELLA FORZA: SE HAI CARTE DA GIOCARE, TI ASCOLTA, ALTRIMENTI SUBISCI E OBBEDISCI. QUINDI: ANCHE SE VOLASSE ALLA CASA BIANCA, RITORNEREBBE A CASA CON UN PUGNO DI MOSCHE...