bandiera blu

UN TUFFO DOVE L’ACQUA È PIÙ BLU - CI SONO PIÙ BANDIERE BLU A SVENTOLARE SULLE COSTE ITALIANE: LE SPIAGGE AL TOP SONO 416, NOVE IN PIÙ RISPETTO ALL’ANNO SCORSO - SUL PODIO SI CONFERMA LA LIGURIA, CON 32 LOCALITÀ, SEGUITA DA CAMPANIA E TOSCANA – MA RICORDATEVI CHE PER POTER PIANTARE LA BANDIERINA NON SERVE AVERE SOLO L’ACQUA CRISTALLINA…

Carlotta Lombardo per il “Corriere della Sera”

 

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Ci sono più Bandiere blu, quest' anno, a sventolare sulle coste italiane tagliando il traguardo della 35ª edizione dell'ambito premio assegnato dall'Ong Foundation for Environmental Education, simbolo della sostenibilità ambientale. Ora sulle spiagge italiane ci sono 416 vessilli, nove in più rispetto all'anno scorso («corrispondono a circa il 10% dei lidi premiati a livello mondiale», sottolinea Fee, aggiungendo che le Bandiere sui laghi scendono invece a 16, con due uscite).

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E tra i Comuni giudicati virtuosi nella gestione del territorio ben 201 località rivierasche italiane (dalle 195 del 2020) assieme a 81 porti turistici (l'anno scorso erano 75) potranno fregiarsi della Bandiera Blu 2021. Il riconoscimento premia infatti non solo un mare risultato «eccellente» negli ultimi quattro anni ma anche la gestione ambientale in termini di efficienza della depurazione delle acque reflue e della rete fognaria, raccolta differenziata, vaste aree pedonali, piste ciclabili, arredo urbano curato, aree verdi.

 

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Fra i 32 criteri di valutazione per questo «sigillo di qualità» assegnato da una Giuria nazionale di cui fanno parte anche i ministeri della Transizione ecologica, delle Politiche agricole e del Turismo, ci sono anche strutture alberghiere, servizi d'utilità pubblica sanitaria, informazioni turistiche, segnaletica aggiornata, educazione ambientale. Sul podio si conferma la Liguria, che con 32 località premiate mantiene saldamente la prima posizione nella classifica delle bandiere blu in Italia.

 

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«Per il dodicesimo anno consecutivo siamo al primo posto. Un risultato importante - commenta il governatore della Regione Giovanni Toti - soprattutto alla vigilia dell'estate che, dopo mesi di chiusure, dovrà essere la stagione della rinascita». Sale al secondo posto la Campania con 19 Bandiere, una in più rispetto all'anno scorso (è Camerota, perla del Cilento), e Agropoli che si conferma in classifica per la ventiduesima volta consecutiva.

 

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La regione sorpassa e fa scivolare così al terzo posto la Toscana (a parimerito con la Puglia) che ottiene 17 vessilli blu, perdendo però Montignoso (nel 2020 la località si era aggiudicato la sua prima Bandiera Blu della storia), Pietrasanta-Tonfano (Lucca) e Monte Argentario (Grosseto). «Il criterio preselettivo per entrare in classifica è avere il 40% della differenziata - spiega Gian Luca Gozzo, assessore dal 2019 al governo del territorio e all'ambiente di Monte Argentario -. Percentuale che non abbiamo raggiunto nemmeno l'anno scorso, ma grazie a una richiesta di dispensa da questo criterio eravamo passati.

 

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 Quest' anno è andata male. Sarà uno sprone per fare meglio in futuro». Nelle Marche le Bandiere sono invece 16 (new entry Altidona), la Calabria va a quota 15, la Sardegna riconferma le sue 14 località (entra Aglientu ed esce Teulada) e l'Abruzzo sale a 13 con tre nuovi ingressi: Francavilla al Mare, Martinsicuro e Pescara. «Quando, 2 anni fa indicai la Bandiera blu a Pescara come obiettivo da raggiungere ci credettero in pochi - racconta il sindaco Carlo Masci -. Ricordavano l'esperienza drammatica dell'inquinamento del mare degli anni precedenti. Questa conquista è il frutto di un lavoro costante sulla sostenibilità ambientale».

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Mai come quest' anno i vessilli blu sventoleranno nel rispetto dell'ambiente. Duecento e uno bandiere che sono anche il simbolo della rinascita del Paese e, come sottolinea il presidente Fee Italia Claudio Mazza, «un propulsore per la ripresa del turismo italiano» messo in ginocchio dalla pandemia.

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