MEMENTO MORI - IL PROCURATORE GENERALE SCARPINATO STOPPA IL PM ANTIMAFIA NINO DI MATTEO SFILANDOGLI IL PROCESSO D’APPELLO AL GENERALE MORI - MA GLI ASSEGNA UN NUOVO FILONE DI INDAGINE CONTRO UOMINI DEI SERVIZI
Riccardo Arena per "La Stampa"
Il procuratore generale non lo «applica» e gli toglie il processo Mori in appello ma intanto il procuratore della Repubblica, nonostante una circolare di segno contrario del Csm, assegna al pm Nino Di Matteo un nuovo filone di indagine contro uomini dei Servizi, coinvolti nell’indagine sulla trattativa Stato-mafia.
Due decisioni opposte sul pm minacciato da Totò Riina, mentre la Procura iscrive tra gli indagati altri uomini dello Stato, oltre quelli già a giudizio assieme, fra gli altri, proprio a Riina, risentito per questo processo nei confronti del magistrato.
Proprio per questa sovraesposizione di Di Matteo, il pg Roberto Scarpinato ha deciso di non «applicarlo» al secondo grado contro il generale Mori. Scarpinato, che seguirà il dibattimento in aula, vuole però anche evitare il rischio che i giudici possano avere l’impressione di accanimenti e personalizzazioni e vuole anche tenere una linea processuale autonoma rispetto alla Procura.
Mentre il procuratore, Francesco Messineo, dopo avere escluso Di Matteo e Roberto Tartaglia dalla trattazione della nuova indagine, perché così sembrava aver stabilito una circolare del Csm, ha cambiato idea.