greta ramelli e vanessa marzullo

VANESSA E GRETA SONO STATE SPOSTATE ALMENO TRE VOLTE E CEDUTE ALLA FINE AI JIHADISTI - PER I SERVIZI SEGRETI LE DUE RAGAZZE STANNO BENE MA LA TRATTATIVA PER LIBERARLE RISCHIA DI ANDARE AVANTI PER SETTIMANE

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”

 

C’è una doppia partita che viene giocata ormai da settimane da chi cerca di ottenere la liberazione degli ostaggi nelle mani dell’Isis, lo Stato Islamico, ma anche di fronteggiare la minaccia terroristica contro l’Occidente. Perché da una parte si tenta di negoziare il rilascio dei prigionieri e dall’altra si rafforza l’impegno per fermare l’avanzata dei fondamentalisti armando la resistenza e quindi schierandosi al fianco dei peshmerga curdi.

 

Greta Ramelli (S) e Vanessa Marzullo Greta Ramelli (S) e Vanessa Marzullo

Una strategia evidentemente complicata che l’Italia ha deciso però di condividere pienamente e rispetto alla quale ha un ruolo di primo piano per riportare a casa Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, le due cooperanti catturate nella zona di Aleppo, in Siria, il primo agosto scorso.


Le notizie ottenute dalla diplomazia e dall’intelligence assicurano che le ragazze stanno bene. Secondo le informazioni raccolte attraverso le fonti locali sarebbero state spostate almeno tre volte, cedute a gruppi diversi fino ad arrivare nelle mani dei jihadisti. Merce preziosa in un momento di estrema drammaticità dopo la decapitazione del giornalista statunitense James Foley e la minaccia di riservare lo stesso destino a Steven Joel Sotloff, corrispondente di Time , scomparso in Siria nel 2013.

Greta Ramelli (S) e Vanessa Marzullo Greta Ramelli (S) e Vanessa Marzullo


Nessuno nega che la trattativa portata avanti dall’Italia sia adesso entrata in una fase difficilissima che rischia di protrarsi per settimane. E sulla quale è opportuno mantenere il massimo riserbo proprio per evitare di far salire ulteriormente il prezzo della contropartita e di alimentare i prevedibli depistaggi.

 

Soprattutto per impedire che le indiscrezioni anche su dettagli apparentemente minimi e insignificanti possano vanificare quanto fatto sino ad ora per attivare la rete informativa sul campo. Anche tenendo conto che l’apice di massima esposizione del nostro Paese è stato raggiunto due giorni fa, quando il Parlamento ha dato il via libera all’invio delle armi ai curdi e il premier Matteo Renzi è volato in Iraq per assicurare l’impegno contro i terroristi.

Vanessa Marzullo  Vanessa Marzullo


Sono passi necessari, imposti dal ruolo di presidenza dell’Unione Europea e dagli accordi stretti con gli alleati, primo fra tutti gli Stati Uniti, e con i partner europei che hanno già assicurato di voler stare in prima linea. Mosse di una tattica più complessa studiata nella consapevolezza che i rischi generati dai fondamentalisti sono quanto mai concreti e certamente non riguardano soltanto l’area mediorientale.


Appena un mese fa era stato Marco Minniti, sottosegretario alla Presidenza con delega ai servizi segreti, ad evidenziare «il pericolo derivante dai jihadisti e in particolare dai cosiddetti “Foreign Fighters” per il correlato rischio di reducismo». E aveva aggiunto: «Stiamo assistendo alla partenza dall’Europa di volontari, spesso indottrinati sul Web, per i teatri di jihad così da “unirsi alla causa”.

Vanessa Marzullo Vanessa Marzullo

 

Gli elementi di preoccupazione sono legati alla possibilità che questi soggetti, dopo essere entrati in contatto sul campo con gruppi qaedisti e aver acquisito specifiche capacità offensive, decidano di tornare in Occidente, Italia compresa, per attuare attacchi o creare filiere radicali».


Una minaccia esterna che potrebbe dunque avere conseguenze anche interne. Proprio in queste ore c’è chi legge come un segnale preciso di intimidazione la scelta di far parlare in inglese il boia di Foley, accreditando così l’ipotesi che possa trattarsi di un cittadino britannico convertito all’Islam. Non a caso si moltiplicano le prese di posizione di ministri ed esponenti delle istituzioni sulla necessità di fare fronte comune contro l’avanzata dei fondamentalisti in Iraq.

 

E si ricorda come il nostro Paese possa diventare vetrina per il terrorismo con Expo 2015 che da marzo prossimo porrà l’Italia al centro dell’attenzione internazionale. In questo quadro si stanno muovendo gli 007 che negoziano la vita dei sequestrati e in particolare delle due giovani cooperanti. Un’attività svolta in collaborazione con i servizi di intelligence degli altri Stati coinvolti, che storicamente hanno una posizione di forza in Medio Oriente come i francesi, i belgi e gli olandesi.

Greta Ramelli (S) e Vanessa Marzullo Greta Ramelli (S) e Vanessa Marzullo


La gestione dei rapimenti dell’inviato de La Stampa Domenico Quirico e dei reporter di Rai News avvenuti in Siria lo scorso anno hanno consentito all’Italia di attivare fonti che possono rivelarsi utili anche adesso, sia pur tenendo conto che negli ultimi mesi la situazione è diventata molto più complicata e l’Isis ha rafforzato in maniera determinante la propria presenza sul territorio. I canali sono comunque aperti e su quelli si batte per salvare Greta e Vanessa.

 

Ultimi Dagoreport

francesco lollobrigida

DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE GUERRE NON CI SAREBBERO STATE DI FRONTE A CENE BEN ORGANIZZATE?”. E TRA UNA CAZZATA E UNA GAFFE, FERMAVA PURE I TRENI - DOPO DUE ANNI DI LOLLISMO SENZA LIMITISMO, QUESTA ESTATE, UNA VOLTA SEGATO DALLA MOGLIE, LA SORELLA D’ITALIA ARIANNA MELONI, È SCOMPARSA LA NOSTRA RUBRICA PREFERITA: “LA SAI L'ULTIMA DI LOLLOBRIGIDA?”. ZAC!, IL SILENZIO È SCESO COME GHIGLIOTTINA SUL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA (PER MANCANZA DI PROVE). DALLA “BANDA DEI QUATTRO” DI PALAZZO CHIGI (LE DUE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI), ERA PARTITO L’ORDINE DI CUCIRGLI L’EFFERVESCENTE BOCCUCCIA (STESSO TRATTAMENTO ALL’ALTRA “PECORA NERA”, ANDREA GIAMBRUNO). A QUESTO PUNTO, NON ESSENDO ANCORA NATO UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEL REIETTO, L’EX STALLONE DI SUBIACO SI E’ MESSO IN TESTA DI FORMARE UN… - VIDEO, TUTTE LE GAFFES!

giorgia meloni marina berlusconi paolo barelli sigfrido ranucci antonio tajani

DAGOREPORT - DOPO LE VIOLENTE POLEMICHE PER LA PUNTATA SU BERLUSCONI-DELL’UTRI-MAFIA, DOMENICA PROSSIMA LA CAVALIERA MARINA POTREBBE PERSINO INVIARE UNA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO A RANUCCI - '’REPORT’’ SCODELLERÀ UN SERVIZIO AL VETRIOLO SU PAOLO BARELLI, FEDELISSIMO SCUDIERO DI ANTONIO TAJANI, DEL QUALE DIVENTERÀ PRESTO CONSUOCERO - CON TAJANI RIDOTTO A CAVALIER SERVENTE DELLA DUCETTA, L'IMPERO BERLUSCONIANO HA BISOGNO DI UN PARTITO CON UNA NUOVA E CARISMATICA LEADERSHIP. MA MARINA E PIER SILVIO HANNO TEMPI LENTISSIMI PRIMA DI TRASFORMARE LE PAROLE IN FATTI. NON SONO RIUSCITI NEMMENO A OTTENERE DA TAJANI LA MESSA IN FUORIGIOCO DI BARELLI E GASPARRI - ORA VEDIAMO SE “REPORT” RIUSCIRÀ A DARE UNA SPINTARELLA AL CAMBIO DI GUARDIA DENTRO FORZA ITALIA…

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO