roberta smargiassi fabio di lello italo delisa omicidio vasto

A VASTO VA IN SCENA UNA TRAGEDIA DI DOLORE COME NEL FILM “IL MOMENTO DI UCCIDERE” - IL 33ENNE FABIO DI LELLO UCCIDE CON QUATTRO COLPI DI PISTOLA IL 22ENNE ITALO D’ELISA, CHE A LUGLIO 2016 AVEVA INVESTITO SUA MOGLIE SENZA FERMARSI A PRESTARE SOCCORSO - GLI HA SPARATO ALL'USCITA DI UN BAR POI...

1 - UCCIDE L' UOMO CHE INVESTÌ SUA MOGLIE

Federica Fusco per “la Stampa”

ROBERTA SMARGIASSI E FABIO DI LELLOROBERTA SMARGIASSI E FABIO DI LELLO

 

«Maledetti, me l' avete ucciso». Il grido di dolore è quello del papà di Italo D' Elisa, il ragazzo, già indagato per omicidio stradale, ammazzato ieri pomeriggio in Abruzzo, a Vasto, dal fornaio Fabio Di Lello, di anni 33. L'omicidio - una sparatoria consumatasi in via Perth - passa come vendetta premeditata per la morte di Roberta Smargiassi, moglie di Fabio e vittima, lo scorso primo luglio, di un incidente stradale causato proprio dal giovane D' Elisa: lei era in scooter, lui sfrecciò con il rosso.

 

Intanto si apprende che lo stesso Italo sarebbe dovuto comparire, nei prossimi giorni, davanti al Gup: «Ci era stata notificata - dichiara il legale della famiglia D' Elisa, Pompeo Del Re - la fissazione di un'udienza preliminare, nel corso della quale si sarebbe deciso se disporre o meno il rinvio a giudizio».

FIACCOLATA IN RICORDO DI ROBERTA SMARGIASSIFIACCOLATA IN RICORDO DI ROBERTA SMARGIASSI

 

«GIUSTIZIA PER ROBERTA»

L' accadimento aveva scosso da subito l' opinione pubblica: si era formato un comitato cittadino - Giustizia per Roberta - che chiedeva alla magistratura di agire nei confronti del colpevole. In seguito, nel periodo natalizio, era stato promosso un incontro sportivo di calcetto per onorare la memoria della donna, via via si erano accese le proteste sui social, le stesse che contribuiranno ad alimentare una caccia alle streghe con relativa «campagna d' odio».

 

Anche Di Lello, su uno spazio online dedicato ai lettori di ZonaLocale, aveva scritto che il suo dolore era stato trasformato in un videogioco, aggiungendo: «Mi chiedo, dov' è la giustizia? Mi rispondo, forse non esiste! Non dimentichiamo, lottiamo, perché non ci sia più un'altra Roberta».

 

LA BACHECA FACEBOOK DI FABIO DI LELLOLA BACHECA FACEBOOK DI FABIO DI LELLO

Ieri, prima di costituirsi ai Carabinieri, Di Lello avrebbe confidato tutto a un amico, poi sarebbe andato al cimitero sulla tomba della moglie per lasciare l'arma, una pistola semiautomatica chiusa in una busta di plastica e successivamente ritrovata dalle forze dell' ordine. A sporgere denuncia sembra essere stato il suocero con il quale, da mesi, si ritrovava per piangere la signora scomparsa.

 

Dopo un primo fermo nella caserma dei carabinieri Di Lello è stato trasferito in carcere: «Ho già incontrato Giampiero Di Florio, il procuratore capo della Repubblica presso il tribunale di Vasto - commenta il legale dell'assassino, Giovanni Cerella - ma non c'è stato l'interrogatorio. Oggi il pm ha fatto solo degli accertamenti autonomi, non ha sentito l' imputato che però di sua spontanea volontà ha raccontato una parte dell' accaduto. La sua situazione psicologica è molto difficile, ha dovuto fronteggiare la perdita inaspettata della moglie, tutto il resto lo appureremo».

ITALO DELISAITALO DELISA

 

Di poche parole lo stesso pm, che commenta la vicenda bollandola come «tragedia nella tragedia» e manifestando una certa avversione per il web: «Non mi parlate della rete, sono assolutamente contrario a tutte queste forme di comunicazione. Vedo una gioventù malsana che non parla più affidandosi a commenti spregiudicati. Sono forme di violenza anche queste».

 

Infine sulla scena del crimine è arrivato anche il direttore del reparto di Medicina legale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti Pietro Falco per la ricognizione cadaverica: «Da un primo esame esterno risultano sicuramente più di due colpi, in regione addominale e craniale. Un quadro completo sarà possibile con l'esame autoptico, forse già in giornata, che stabilirà anche la direzione dei colpi. L'autopsia verrà eseguita all' obitorio presso l' ospedale di Vasto dove è stata trasferita la salma. Le indagini saranno coordinate dal sostituto procuratore Gabriella De Lucia». E così, in Abruzzo, non bastavano il terremoto, la tragedia dell' Hotel Rigopiano e lo schianto di un elisoccorso. Il teatro dell' orrore continua.

 

ROBERTA SMARGIASSI E FABIO DI LELLOROBERTA SMARGIASSI E FABIO DI LELLO

2 - PER FABIO C'ERA SOLO QUELLA TOMBA E L'EX BOMBER DIVENTÒ GIUSTIZIERE

Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”

 

A rileggere le sue ultime interviste c'è Roberta ovunque. «Quest' estate non tocco il pallone. Mi piace andare in bici con la mia fidanzata, poi andremo insieme a Istanbul, un viaggio che sogniamo da tempo. E poi ci sposeremo». Erano i primi giorni di giugno del 2014. Fabio Di Lello aveva deciso di smettere per davvero. Aveva trent'anni. Negli ultimi sette si era diviso tra il pallone e il forno di famiglia. Si occupava di pizze, pane e cornetti, impastava e curava le teglie. Lavoro dalle 22 alle 8 del mattino, poi a dormire. Sveglia alle 15, allenamento alle 19. Senza soluzione di continuità.

 

Erano due stipendi, ma era anche una gran fatica. «Smetto, perché voglio avere una famiglia tutta mia». Il momento di dire basta non è mai facile, per un calciatore e in generale per un atleta. Di Lello era una gloria locale. Aveva cominciato che aveva cinque anni, raccattapalle nella San Paolo calcio, a sua volta una istituzione del calcio abruzzese. Prima in difesa, poi l' allenatore dei portieri ebbe una intuizione e lo spostò in avanti.

 

ROBERTA SMARGIASSI E FABIO DI LELLOROBERTA SMARGIASSI E FABIO DI LELLO

Divenne bomber, etichetta alla quale teneva molto, anche se non ha mai segnato tanto, e fece il giro dell'oca delle categorie minori, Pro Vasto, Casoli, Virtus Cupello, Vasto Marina. A 18 anni debuttò in serie D, aveva ricevuto offerte per salire più in alto. Rifiutò, per aiutare il padre con il forno, accettando lo status di calciatore dilettante, per quanto ben retribuito. Nel 2012 aveva già provato una volta a ritirarsi, ma era stata la sua nuova fidanzata, Roberta, a rispedirlo in campo, con l' aiuto della bilancia. Era arrivato a pesare quasi cento chili. La scelta dell' estate 2014 era definitiva. Era una promessa.

 

E le stava mantenendo tutte, dal matrimonio ai viaggi, sempre in coppia, prima la Turchia, poi gli Stati Uniti, ma anche la Sardegna. «Ogni partenza da soli era un regalo che uno faceva all' altro», dice al telefono un suo amico ed ex compagno di squadra. Il resto sono frasi di circostanza, erano così tranquilli e belli, non si separavano neanche la sera, lei aveva cominciato a lavorare nel panificio del suocero per stare vicino a lui, pensi che andavano anche a far la spesa insieme, al centro commerciale.

 

ROBERTA SMARGIASSI E FABIO DI LELLOROBERTA SMARGIASSI E FABIO DI LELLO

«Negli ultimi tempi erano diventati molto riservati, perché si bastavano». I nostri cuori, dice una vecchia poesia, rispondono a stelle che non vogliono saperne di noi. Così la notte del primo luglio 2016 lo aveva chiamato al forno Nicolino, il papà di Roberta. Vieni in ospedale, c'è stato un incidente. Era già tutto finito. Ma non aveva avuto il coraggio di dirglielo.

 

All'incrocio tra corso Mazzini e via Giulio Cesare era finita la vita di sua moglie, e qualcosa si era spento dentro Fabio Di Lello. Da quel giorno non aveva più dato segni di reazione. Andava tutti i giorni al cimitero. Aveva chiesto e ottenuto che ci mettessero davanti una panchina, per tutte le persone che volevano rendere visita a Roberta. Il 16 luglio, due settimane dopo, aveva partecipato alla fiaccolata per lei, organizzata dai suoi amici per evitare che sulla vicenda scendesse il silenzio. Avevano parlato soltanto loro. Fabio era rimasto in silenzio. «Ci sembrava sempre più vuoto». Con quella manifestazione era cominciato anche qualcos' altro.

 

La legittima richiesta di giustizia si era trasformata in manifesta sfiducia nella legge, disillusione, rassegnazione al peggio, infine in odio. Di Lello era finito dentro questo contenitore, forse colmo di buone intenzioni, ma dai miasmi mefitici. Il suo vuoto si era riempito, di pensieri sempre più cupi.

Il clima intorno a questa tragedia si era fatto orrendo.

 

Alla fine di dicembre, mentre la Procura stava chiudendo le indagini, anche tra il legale della famiglia di Roberta e quello del presunto responsabile della sua morte erano saliti i toni a mezzo stampa, in un crescendo di accuse e insulti reciproci. Il 5 gennaio era dovuto intervenire il Consiglio dell' ordine degli avvocati di Vasto, richiamando i suoi due associati «a criteri di equilibrio e misura e al rispetto di discrezione e riservatezza», criticando «la spettacolarizzazione del processo, ancora più inopportuna nella fase successiva alla chiusura delle indagini, che non aiuta i cittadini a comprendere le dinamiche del fatto».

 

Fabio Di Lello credeva di aver capito tutto, invece. Non si aspettava più nulla dagli altri. Ha lasciato la pistola sulla tomba di sua moglie. È andato in caserma. «Calmissimo, persino gentile» dicono i carabinieri. Ha provato a spiegare, anche se le parole non sempre possono spiegare. Poi si è lasciato ammanettare, non più spettatore, ma incorporato al disastro. E convinto che nessun altro viaggio abbia più importanza.

Ultimi Dagoreport

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – OGGI L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CAPITA L’ARIA NUOVA CHE TIRA, SULLE AGENZIE È SBUCATA UNA NOTA FIRMATA DAL “GENIO” DI FAZZOLARI, CHE AVRÀ FATTO RIZZARE I PELI DI TRUMP E PUTIN MESSI INSIEME: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - CERTO, SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO, E QUINDI DAVVERO PERICOLOSO, DI MATTEO SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA, C’È MARETTA. OGGI IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI E COORDINATORE NAZIONALE DELLA DIREZIONE DI FDI, EDMONDO CIRIELLI, HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…