busto guglielmo marconi imbrattato al pincio karlo mangiafesta

FREGATI DAL “BANKSY DE’ NOANTRI”  – IL VIDEO DELLO "SFREGIO" DI UN BUSTO DI GUGLIELMO MARCONI AL PINCIO RIVENDICATO DAL GRUPPO “CREARE È DISTRUGGERE” AVEVA FATTO IL GIRO DEL PAESE, SCATENANDO DIBATTITI POLITICI SULLA LIBERTÀ D’ESPRESSIONE E CANCEL CULTURE, MA NESSUNO SI ERA ACCORTO CHE NON SOLO QUEL BUSTO PRIMA NON C'ERA, MA IL VOLTO SCOLPITO NON ERA NEMMENO QUELLO DI MARCONI! - QUELLA STATUA ERA STATA CREATA DA UN ARTISTA CHE HA VOLUTO PROVOCARE SU FAKE NEWS E VERITÀ "ALTERNATIVE" (E CI E' RIUSCITO) - VIDEO

LA BUFALA DEL BUSTO DI MARCONI IMBRATTATO AL PINCIO

 

Renato Franco per il “Corriere della Sera”

BUSTO GUGLIELMO MARCONI IMBRATTATO AL PINCIO

 

Passeggiando per villa Borghese, per i viali del Pincio, fino a un mese fa c'erano 228 busti ad osservarci, muti, silenti, gli occhi fissi. A un certo punto se ne è aggiunto uno; così, voilà, di colpo, senza nemmeno un'onda radio ad annunciarlo, ecco spuntare Guglielmo Marconi. Comunque, un busto in più o in meno sai la differenza. 

 

Improvvisamente però se ne sono accorti tutti. Giornali, siti, televisioni, tutti spinti a documentare lo sfregio: il busto di Marconi imbrattato di vernice. Un'azione rivendicata dal gruppo «Creare è distruggere» (attenzione all'ossimoro...) per la presunta adesione al partito fascista dell'inventore della telegrafia senza fili. C'era pure il video con tutte le fasi del blitz messo in atto da un uomo in bicicletta, che ha concluso l'opera lasciando un biglietto: «Tutte le lotte sono la stessa lotta», altra frase a effetto che vuol dire tutto, ma soprattutto niente. 

BUSTO GUGLIELMO MARCONI IMBRATTATO AL PINCIO

 

A seguire dichiarazioni politiche, da destra e da sinistra, si parla di libertà e di cancel culture. Dibattito social, quello che dura un giorno per poi passare ad altro. Tutto vero, ma anche tutto finto. Perché nessuno aveva fatto caso a due piccoli grandi dettagli: non solo quel busto prima non c'era, ma il volto scolpito non era nemmeno quello di Marconi. 

 

Quella statua infatti era stata creata apposta per un'azione dimostrativa, in puro stile situazionista, alla Banksy (ma vengono anche in mente le false teste di Modigliani scolpite con il trapano da tre ragazzi di Livorno nel 1984) con lo scopo di far riflettere su due pilastri della nuova società dell'informazione: le fake news e le verità alternative. 

KARLO MANGIAFESTA

 

L'era dei social è così: si piglia per buono il primo link e poi tutti dietro come un gregge che non si pone domande. L'azione - lo rivela lui stesso ora - infatti è stata ideata dall'artista che si firma con lo pseudonimo di Karlo Mangiafesta: 

 

«Mi interessava vedere cosa sarebbe successo se avessi inscenato una notizia totalmente falsa. Qualcuno si sarebbe accorto della bugia o l'efferatezza della vicenda sarebbe stata sufficiente, per chi è a caccia di interazioni e visualizzazioni, a renderla reale? C'è da chiedersi: se dei giornali ne scrivono, e la gente inizia a parlarne, cosa rende quella notizia meno vera di una successa veramente?». 

 

KARLO MANGIAFESTA

La sua è una riflessione sul potere della comunicazione: «Possiamo proiettare un'immagine (di noi) e renderla reale, effettiva; è il meccanismo con cui evolviamo e sul web quello con cui guadagniamo follower. Generare interazioni è un diktat per tutti e un'occasione come questa per ergersi sul pulpito è troppo ghiotta per guadagnare impressions : politici hanno condiviso il video aggiungendo una colonna sonora con più pathos, giornalisti hanno colto l'occasione per celebrare e difendere l'inventore». 

KARLO MANGIAFESTA

 

Ad aggiungere verità alla menzogna adesso c'è pure Wikipedia - la Bibbia del sapere contemporaneo - che è stata «corretta» e ora riporta tra i busti anche quello di Marconi. Che artista si sente Karlo Mangiafesta? «Declinare il fake come specifico artistico è un'ipotesi che mi diverte tracciare, è un'opportunità stimolante e inquietante al tempo stesso, perché il confine tra voler emozionare e voler manipolare può essere sottilissimo (un narciso come me lo sa bene). 

 

Ora è un mese che la statua con il mio volto è al Pincio: questo fa di me un illustre personaggio della storia italiana?». Più o meno lo diceva anche Cartesio: «Appaio dunque sono».

BUSTO GUGLIELMO MARCONI IMBRATTATO AL PINCIO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...