biagio conte 11

VITA, CONVERSIONI E MIRACOLO DI BIAGIO CONTE IL FRATE LAICO CHE HA FONDATO SETTE CASE DI ACCOGLIENZA IN SICILIA: “A 26 ANNI TENTAI DI DIGIUNARE FINO ALLA MORTE. LA MIA VITA ERA INCOLORE. A 16 ANNI INTERRUPPI GLI STUDI PER ENTRARE NELL'IMPRESA EDILE DI PAPÀ. MI STORDIVO CON AUTO DI LUSSO, GRIFFE, BELLE RAGAZZE - SONO FINITO IN SEDIA A ROTELLE. UN DISABILE MI HA CONVINTO A RECARMI IN PELLEGRINAGGIO A LOURDES E…”

Stefano Lorenzetto per il “Corriere della sera”

 

BIAGIO CONTE

La prima volta che sparì, nel 1990, voleva rendersi invisibile al mondo, tanto che dopo un anno dovette intervenire Chi l'ha visto? a consolare i genitori e la fidanzata disperati: dalla Sicilia aveva raggiunto a piedi Assisi per pregare sulla tomba di san Francesco. Ora fratel Biagio Conte ha deciso di lasciare di nuovo Palermo, salpando per Genova su un traghetto, epitome di tutti i barconi che solcano il Mediterraneo. L' itinerario della camminata non sarà meno impegnativo: Svizzera, Germania, Francia, Lussemburgo, Belgio, Olanda, Danimarca, passando per le tre sedi del Parlamento europeo, 4.000 chilometri fra andata e ritorno.

 

«Sento di vivere l'esperienza di emigrante italiano che diventa immigrato clandestino», spiega alla vigilia della traversata questo mistico dagli occhi azzurri venerato come un santo laico, che ha pronunciato i voti di povertà, castità e obbedienza pur non entrando in alcun ordine religioso. Lo accompagnano il saio, i calzari e un bastone nodoso. Non ha il cellulare, non usa l'e-mail, non guarda la tv.

 

BIAGIO CONTE

Per capire chi è fratel Biagio, fondatore della Missione di speranza e carità, bisogna venire qui, in via Archirafi 31, nel primo dei quattro rifugi per derelitti che ha aperto a Palermo, ai quali se ne sono aggiunti altri tre in Sicilia e uno in Ghana. Era il Disinfettatoio comunale per la quarantena dei militari malati.

 

Ora ospita 120 emarginati, dall'anziano che schiaffeggia le inferriate con il Mocio Vileda ai due artisti tunisini che affrescano le pareti con scene bibliche. La provvisorietà è inscritta sull' architrave all' ingresso: «Il Signore fino ad oggi ci ha soccorso».

 

Da quanto tempo la soccorre?

«Dal 5 maggio 1990. Me ne andai da casa di notte, lasciando una lettera di addio ai miei che diceva: "Scusatemi, ma purtroppo non mi avete capito". Non portai neppure i documenti».

biagio conte e papa bergoglio

 

Per non essere riconosciuto?

«Per sottrarmi a una vita di ingiustizie. Tentai più volte di digiunare fino alla morte. E guardi come sono le vie del Signore: ora mi conduce in Svizzera e in Olanda, nazioni che spingono al suicidio i depressi com'ero io, e in Danimarca, dove i Down vengono uccisi nel ventre delle loro madri».

 

Quanto durerà il nuovo cammino?

«Un anno. L'ultima volta ho peregrinato per otto mesi, fino in Marocco».

 

Perché lo fa?

«Per portare speranza. Ovunque vado, chiedo di aprire una mensa, un dormitorio e un oratorio giovanile».

biagio conte 7

 

Come si definirebbe?

«Piccolo servo inutile».

 

Che cosa non andava nella sua vita?

«Non capivo quale significato avesse. A 16 anni interruppi gli studi per entrare nell'impresa edile di papà. Mi stordivo con auto di lusso, griffe, belle ragazze. Vestivo solo di grigio o di nero, la mia vita non aveva colori».

 

E poi?

«Me ne andai a Firenze. Sognavo di diventare pittore o scultore».

 

Non lo è diventato.

biagio conte 6

«Mia madre mi ha confessato: "Da quando stavi nella mia pancia, sapevo che tu non eri per me, ma per Dio"».

 

Fu poco cristiano abbandonarla.

«Mi vedevo missionario in Africa. L'ho incontrata a Palermo».

 

Fu dura la marcia verso Assisi?

«Non avendo né carta geografica né bussola, rischiavo di cadere nei dirupi. Dopo giorni di cammino, spesso mi ritrovavo al punto di partenza».

 

Che cosa mangiava?

«Pinoli, cardi selvatici, erbe o fave e piselli rimasti nei campi dopo il raccolto. Alle persone per strada domandavo pane e acqua. Ci aggiungevano il companatico e un letto per la notte».

 

Perché non s’è fatto frate?

biagio conte 4

«Non è dipeso da me. È il buon Dio che sceglie al posto mio. Avevo letto la vita di san Francesco, mi sentivo portato per la perfetta letizia. Ad Assisi bussai alle porte dei francescani, ma non mi fecero entrare. Dissero che non c' era posto. I miei voti laici li ho pronunciati nell' Oasi della speranza costruita da Franco Mazzola qui a Palermo, sulle pendici del monte Grifone».

 

Da chi ha avuto questa sede?

«Dal Comune, dopo 13 giorni di sciopero della fame. Era abbandonata da 30 anni. Non dimenticherò mai la mattina del 1993 in cui mi fu affidata. Era il 15 settembre, data della nascita e della morte del beato don Pino Puglisi. Lo conobbi in municipio, dove si era recato a supplicare aiuto per la sua missione di Brancaccio. Quella sera stessa fu assassinato dai mafiosi».

biagio conte 3

 

A quante persone dà un tetto?

«Circa 1.100».

 

Sono tante. Ma come fa?

«Ci pensa la Provvidenza».

 

E come fa la Provvidenza?

«Nelle fattorie fuori Palermo, gli ospiti mangiano quello che producono. Riceviamo qualche donazione».

 

Ha ottenuto anche un miracolo.

«Con fratel Giovanni lavoravo come muratore e facchino fino alle 3 di notte per sistemare le nostre case. A un certo punto non sono più riuscito a camminare: schiacciamento delle vertebre. Sono finito in sedia a rotelle. Un disabile mi ha convinto a recarmi in pellegrinaggio a Lourdes: "Se non vieni anche tu, non ci vado neppure io". Era il 2014. Appena uscito dall' acqua delle piscine, ho avvertito una forza straordinaria. Tornato a Palermo, all' improvviso mi sono alzato dalla carrozzella. Da allora, più avuto problemi alla schiena».

papa bergoglio e biagio conte

 

Ha convinto Riccardo Rossi, ex addetto stampa del ministro Alfonso Pecoraro Scanio, a vivere come lei.

«Da 16 anni non metteva piede in chiesa. Era in crisi profonda. Aveva anche perso l' impiego, perché non se la sentiva più di attaccare la parte politica avversa. Qui da noi, durante le ronde notturne per rifocillare i barboni, ha conosciuto Barbara Occhipinti, un' altra volontaria. Insieme hanno dato vita al nostro giornale, La Speranza . Si sono sposati nel 2016 e il beato Puglisi dal cielo ha messo a loro disposizione un alloggio nella Casa del Vangelo».

 

Pare che lei abbia avuto almeno tre fidanzate. Non le mancano le donne?

«Fanno parte della vita precedente».

 

Dicono che paragoni la sua avventura a quella di sant' Agostino.

biagio conte 10

«Non mi permetterei mai. Il mio faro è Francesco. Però ho coltivato tutti i vizi possibili e immaginabili, questo sì. Ero un buongustaio, ora sono parco e vegetariano. Mangio solo la sera. Ormai credo di aver totalizzato una ventina di digiuni senza cibo né liquidi».

 

L'ultimo di 16 giorni, sdraiandosi in strada, a favore di Paul Yaw Aning.

«È un idraulico ghanese, arrivato in Italia 13 anni fa per lavorare a Bologna. Lo hanno licenziato. Ora esegue riparazioni gratis nelle case dei poveri. Ci sono volute tre sentenze per revocare il decreto di espulsione».

 

A quale dei sette vizi capitali cede?

«La superbia».

 

O l' ira? Ha inveito contro il Comune che le aveva mandato una bolletta da 84.700 euro per arretrati sui rifiuti.

biagio conte 8

«Non ho inveito. Mi sono caricato sulle spalle una croce di legno e ho girato in silenzio per le vie cittadine».

 

Da quanto non incontra il prossimo più prossimo, cioè i suoi genitori?

«Da pochi giorni. Sono molto legato a mia madre. Lei sostiene di avere le visioni e che sono nelle mani della Madonna. Ho ottimi rapporti anche con mio padre e le mie due sorelle più piccole. Forse ho spianato la strada alle loro conversioni».

 

Chi ha cucito il suo saio?

biagio conte 5

«Francis Ayim, un sarto del Camerun. Ne ho un altro di ricambio».

 

Serve, se devi andare dal Papa.

«Benedetto XVI volle incontrarmi. Francesco lo scorso settembre ha pranzato nella nostra mensa di via Decollati. Gli ho consegnato una lettera».

 

Posso conoscerne il contenuto?

«No, non può».

 

Che cosa si prova a portare il cognome del presidente del Consiglio?

(Sorride senza rispondere).

 

Se fosse premier, che farebbe per gli sbarchi di migranti in Sicilia?

biagio conte 11

«"Ero forestiero e mi avete ospitato", Vangelo secondo Matteo. L' ho ricordato all' altro Matteo».

biagio conte 9

Ultimi Dagoreport

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…