alessandra matteuzzi giovanni padovani bologna

ALESSANDRA MATTEUZZI E IL CALCIATORE GIOVANNI PADOVANI, CHE IERI L'HA UCCISA CON UNA MAZZA SOTTO CASA, SI ERANO CONOSCIUTI SUI SOCIAL UN ANNO FA – SI ERANO FREQUENTATI PER POCHI MESI E SU INSTAGRAM SEMBRAVANO VIVERE DUE VITE PARALLELE – LEI SCRIVEVA: “LA CATTIVERIA MI STUPISCE SEMPRE. QUANDO LA SUBISCO, RIMANGO LÌ A FISSARLA COME FOSSE UNA BESTIA DALLA QUALE NON MI SO DIFENDERE”– LUI AVEVA PUBBLICATO ANCHE UN MESSAGGIO COME TESTIMONIAL DI UNA CAMPAGNA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE E SI ATTEGGIAVA COME CHI SOGNA DI DIVENTARE UN INFLUENCER...

1 - LE VITE PARALLELE SUI SOCIAL (E I POCHI INCONTRI) DI SANDRA E GIOVANNI

Estratto dall'articolo di Alfio Sciacca per il “Corriere della Sera"

 

il sangue davanti alla casa di alessandra matteuzzi

«Vivo di gesti, non di chiacchiere... solo quelli apprezzo veramente», per lui era questo il vangelo da duro, tutto muscoli e tatuaggi. Mentre lei preferiva citare Coco Chanel: «Si può essere splendidi a trent’anni, affascinanti a quarant’anni e irresistibili per il resto della tua vita».

 

Due vite, quelle di Alessandra, detta Sandra, e del suo assassino Giovanni Padovani, ampiamente declinate sui social con centinaia di foto, anche se nessuna di loro due insieme. E proprio sui social si erano conosciuti nell’estate di un anno fa. Una relazione «molto aperta», raccontano gli amici e anche la sorella. Di quelle in cui non ci dovrebbe essere spazio per manie di possesso.

 

Lui di mestiere faceva il calciatore. Attualmente militava con la Sancataldese, nel campionato di serie D. Sempre in Sicilia aveva giocato con il Giarre e il Troina. E dal semiprofessionismo pare fosse già pronto per il salto in serie C. Sul suo talento da difensore aveva già messo gli occhi anche il Carpi. Ma oltre al calcio ha sempre avuto la fissa per il mondo dello spettacolo e della moda.

alessandra matteuzzi

 

Alessandra invece nella moda ci lavorava da anni, come rappresentante di vendita di uno showroom con sede anche a Milano. Lo confermano le tante foto di lei in posa davanti allo specchio, mentre prova scarpe e vestiti.

 

Si vedevano nei momenti liberi, tra un impegno calcistico e l’altro. Lui faceva la spola tra la Sicilia, Senigallia (la sua città d’origine) e Bologna. Solo per un breve periodo avevano vissuto insieme. Del resto Alessandra era stata duramente segnata dalla malattia della madre, affetta da Alzheimer, che ha accudito in casa fino all’ultimo. Un anno fa aveva perso anche il padre.

 

La differenza di età pare non fosse un problema nella loro relazione. «Anche perché lei era una donna solare e piena di vita» afferma la sorella. «La cattiveria mi stupisce sempre. Quando la subisco, rimango lì a fissarla come fosse una bestia dalla quale non mi so difendere». Uno dei suoi tanti post che oggi sembra una premonizione.

 

giovanni padovani 1

Padovani invece sembrava inquieto e alla ricerca di qualcosa oltre al calcio. Si muoveva come chi sogna una vita da influencer, nonostante i pochi follower a seguire i suoi profili, gravidi di foto in mille pose da macho. In mezzo anche i link di società di casting e persino le sequenze di quello che sembra uno spot pubblicitario, con lui in costume da bagno. Un culto del fisico maniacale, ma nessun segnale che lasciasse prevedere la tragedia. Tutt’altro. Nel novembre 2021 aveva anche postato: «Stop alla violenza sulle donne» e, sempre lui, che sferra un calcio al pallone. […]

 

2- L'OSSESSIONE DEL MODELLO CALCIATORE: “MI DÀ FASTIDIO NION POTERLA VEDERE”

Estratto dall'articolo di Antonio Borrelli per “il Giornale”

 

giovanni padovani.

L'ultimo post scattato dall'auto, poco prima di andare ad ammazzare Alessandra. Predicava bene Giovanni Padovani, ma razzolava male. Qualche tempo fa aveva persino pubblicato anche un post come testimonial di una campagna contro la violenza sulle donne, scrivendo: «No alla violenza, Respect». Sotto alle sue foto da modello e da atleta numerosi i commenti delle fan: donne e ragazze che gli riservano complimenti per il suo aspetto e per le doti sportive.

 

 Evidentemente in pochi tra i suoi follower sapevano che era stato denunciato per stalking da Alessandra Matteuzzi e che era soggetto a un divieto di avvicinamento disposto dal giudice. Ancora un post, con una massima che a rileggerla fa orrore a cui si ispirava: «Vivo di azioni non di chiacchiere». […]

 

giovanni padovani

Il successo sportivo da giocatore professionista in serie D l'aveva raggiunto militando in varie squadre tra cui il Foligno, il Troina, Giarre e ora la Sancataldese, squadra siciliana. E proprio dalla Sicilia martedì è partito per arrivare a Bologna a tendere un agguato alla ex compagna. Molto attivo sui social, sul suo profilo Instagram pubblicava decine di scatti al mare o durante gli allenamenti, sempre con frasi motivazionali: «L'eleganza non è essere notati, ma essere ricordati», «Vivi la vita che ami, ama la vita che vivi».

 

ALESSANDRA MATTEUZZI

E poi quel post per la campagna del Troina Calcio contro la violenza sulle donne che sa di beffa. La società della Sancataldese, che milita in serie D, ha intanto fatto sapere che Padovani «già il 20 agosto era stato messo fuori rosa a causa del suo ingiustificato allontanamento. La dirigenza si stringe al dolore della famiglia della vittima. Condanniamo senza se e senza ma ogni violenza e femminicidio».

 

ALESSANDRA MATTEUZZI

Anche l'avvocato del club, Salvatore Pirrello, rivela le tensioni nei giorni scorsi a testimoniare che qualcosa il calciatore stava già covando dentro sé: «Dopo che sabato aveva abbandonato il ritiro senza dire niente e domenica non si era fatto sentire, lunedì abbiamo provato a contattarlo. Poi ci ha chiamato lui, al pomeriggio: gli abbiamo detto che non c'era bisogno che ritornasse e che doveva cercarsi un'altra squadra».

 

Della relazione tra il 27enne e la 56enne, invece, non c'è traccia sui social. Quel che è certo è che Giovanni e Alessandra avevano avuto una relazione e da qualche mese si erano lasciati. Da quel momento era cominciato l'incubo della donna, alle prese con agguati, aggressioni verbali, litigi violenti. Comportamenti sempre più allarmanti che l'avevano spinta a ricorrere ad un provvedimento restrittivo.

 

ALESSANDRA MATTEUZZI

Soltanto lo scorso dicembre, in un'intervista rilasciata a «Mondocalcionews», il difensore diceva del suo trasferimento in Sicilia: «Mi trovo bene, l'unica cosa un po' brutta è la distanza dalle mie zone. Non vedo mai la mia fidanzata e questo un po' mi dà fastidio». Una frase normale, che però oggi assume tutt'altro valore.

 

Dalla cronologia delle sue pubblicazioni social, unico suo libro aperto, non sembrano emergere gli strascichi velenosi di una relazione ormai finita né la frustrazione della sua effettiva condizione di stalker. A dominare sono tatuaggi, calcio e bella vita. Quella vera era invece nascosta sotto i filtri di Instagram.

la sorella di alessandra matteuzzi 2

la sorella di alessandra matteuzzi 1

ALESSANDRA MATTEUZZI

la sorella di alessandra matteuzzi 3

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATE CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…