prete crisi vocazioni

VOCAZIONE A PERDERE -- DITE A BERGOGLIO CHE LA CHIESA NON PERDE SOLO LE PECORELLE: SCAPPANO ANCHE I PASTORI! - NEGLI ULTIMI 40 ANNI 70 MILA SACERDOTI HANNO LASCIATO LA TONACA - LA METÀ DI LORO CHIEDE LA DISPENSA DAGLI OBBLIGHI SACERDOTALI, OVVERO IL CELIBATO E LA RECITA DEL BREVIARIO 

Da http://www.adnkronos.com

 

CRISI DELLE VOCAZIONI

Il rapporto con una donna, due figli, l'abbandono della tonaca: il caso di padre Oscar Turrion, spagnolo, fino allo scorso agosto rettore del collegio internazionale 'Mater Ecclesiae' dei Legionari di Cristo, è solo l'ultimo in ordine di tempo, fra quelli che sono assurti all'onore delle cronache.

 

Ma in quarant'anni - anche se i dati complessivi, ricavati dalle informative delle singole diocesi pervenute al Vaticano, presso la Congregazione per il Clero e riferiti dall'associazione 'Amici di Lazzaro', sono relativi ai decenni che vanno dal 1964 al 2004 - sono stati circa 70.000 i sacerdoti che hanno abbandonato la tonaca, anche se poi in oltre 10.000 hanno ripreso il ministero religioso.

 

Anche se spesso i media hanno quantificato in circa centomila il numero dei preti che attualmente sono sposati, probabilmente il loro numero va ridotto di parecchie unità, a circa la metà, tenendo conto anche di chi nel frattempo è passato a miglior vita. In ogni caso, la proporzione delle defezioni è in leggero aumento, anche se non è paragonabile al 'boom' registrato negli anni Settanta. Si calcola che ogni anno lascino il sacerdozio in circa un migliaio, pari allo 0,26% del totale, praticamente uno ogni 400 preti.

 

CRISI DELLE VOCAZIONI

La metà di loro chiede la dispensa dagli obblighi derivanti dallo stato sacerdotale, ovvero il celibato e la recita del breviario. Nel 2000, ad esempio - ovvero l'anno del Grande Giubileo di Papa Giovanni Paolo II - si sono registrati 930 abbandoni di sacerdoti, mentre 89 sono stati reintegrati; sono state concesse 571 dispense, delle quali 68 prima dei 40 anni e 39 in punto di morte; mentre quelle concesse ai diaconi sono state 112.

 

Nei cinque anni seguenti le cifre sono aumentate, ma non di molto e comunque con una tendenza al calo. Nel 2002, gli abbandoni sono stati 1.219 e i reingressi 71; nel 2004, ci sono stati 1.081 abbandoni e 56 reingressi; nel 2006, la Congregazione per il Clero ha ricevuto 804 richieste di dispensa. Il numero più elevato proviene dagli Usa, seguiti nell'ordine da Italia, Spagna, Brasile, Polonia, Messico, Germania, Filippine, Argentina, India, Francia, Irlanda, Canada.

CRISI DELLE VOCAZIONI

 

Ovviamente, le cause degli abbandoni, almeno quelle dichiarate, sono molto varie e non si limitano ai preti 'innamorati' che poi si sposano. La maggior parte delle richieste di dispensa è dovuta comunque a situazioni di instabilità affettiva, insieme ad altri fattori che finiscono per rendere la situazione di molti sacerdoti quasi irreversibile, ma non mancano casi di crisi di fede, di conflittualità con i superiori o di difficoltà con il magistero, depressioni e gravi limiti caratteriali.

 

In media, l’abbandono avviene dopo 13 anni di ministero. Si tratta di persone ordinate a 28 anni e che hanno 50 anni al momento della richiesta della dispensa, perché in genere attendono una decina di anni prima di chiederla. Il 50% di coloro che chiedono la dispensa sono perciò già sposati civilmente, il 15% sono in situazione di convivenza, mentre il 35% vivono da soli.

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…