wunderkammer 7

LE WUNDERKAMMER: I MUSEI DELL'INSOLITO CON L'OBIETTIVO DI SALVARE E CONSERVARE I NOSTRI OGGETTI QUOTIDIANI. TRA MUSEO E BAZAR, QUESTE "CAMERE DELLE MERAVIGLIE" RICOSTRUISCONO IL NOSTRO MONDO PER FRAMMENTI, TENTANDO DI DARE UNA RISPOSTA ALLA DOMANDA: "COSA RESTERÀ DI NOI QUANDO SCOMPARIRÀ LA NOSTRA CIVILTÀ?''

Vincenzo Trione per "La Lettura – Corriere della Sera"

 

wundrekammer

Leonia è una città che abbandona i resti della giornata precedente mescolando il piacere per l' acquisizione di «cose nuove e diverse» con la voglia di espellerle. Mentre, intorno, in una «fortezza di rimasugli», si accumulano cataste di immondizia. Le nostre città tendono sempre più a somigliare alla Leonia inventata da Calvino ne Le città invisibili.

 

Sociologi attenti a interpretare queste dinamiche hanno ricordato come, nel tempo della transitorietà globale, nulla sia destinato a durare. Niente è indistruttibile. Si crea per distruggere. Tutto ha una scadenza.

 

Eppure, da più parti si avverte la necessità di reagire a questa damnatio memoriae ponendosi nella linea di un modello lontano. Le Wunderkammer allestite nel Cinquecento e nel Seicento. Prodigiose sintesi tra conoscenza scientifica e piacere estetico. Prefigurazione delle installazioni contemporanee. Esito di un' affascinante utopia: provare a riunire naturalia et mirabilia, scarabattole e manufatti modellati con sapienza artigianale, per assemblare universi in miniatura capaci di destare stupore, meraviglia. Cabinets de curiosités, che rivelano la volontà di alcuni nobili di catalogare e di mostrare raccolte di oggetti eccentrici e di quadri.

wunderkammer 2

 

In maniera imprevista, le «camere delle meraviglie» stanno tornando d'attualità. È un fenomeno internazionale. Un po' ovunque proliferano micromusei bizzarri che si propongono di archiviare di tutto: profilattici, sapone, fogne, carte da parati, pane, cetrioli, trappole per topi, cavatappi, tarocchi, feci, ombrelli, attrezzi per il sesso, lattine di birra, mummie, carri funebri...

 

Questi anomali mini-musei sembrano muovere da ragioni quasi filosofiche. Cosa resterà del nostro mondo e delle nostre invenzioni? Si pensi a quel che è accaduto per le civiltà arcaiche. Molti documenti sono svaniti nel nulla. Sono rimasti soprattutto attrezzi e suppellettili.

 

wundderkammer 3

Relitti che ci parlano di culture e di civiltà scomparse. È possibile che, una volta distrutte le nostre città e le nostre opere d' arte, resteranno solo poche e arrugginite tracce: elettrodomestici, resti di mobili, di materiali plastici. Frammenti di un' archeologia del futuro.

 

Ecco: i musei dell' insolito hanno la segreta ambizione di salvare e di conservare quel che saremmo portati a usare e a gettare via, rendendo «interessanti» alcune cose di uso quotidiano. Spesso sorgono in aree distanti dai circuiti turistici più battuti. Poco documentati dal sistema dei media, per niente sostenuti dalle istituzioni nazionali e locali, impegnati a sottrarsi a una logica di tipo assistenzialistico, indifferenti alle regole del marketing, incapaci (per ragioni economiche) di avviare campagne comunicative, non adeguatamente attrezzati dal punto di vista museografico, queste Wunderkammer autarchiche sono legate alla storia dei contesti in cui si trovano e, insieme, aspirano a determinare il rilancio di quegli stessi contesti.

 

wunderkammer 4

Pur senza mezzi finanziari e con una certa ingenuità, provano a mettere in scena originali forme di storytelling in cui mescolano arte, artigianato, antiquariato. E filosofia da «mercato delle pulci».

 

Questi cabinet nascono dal basso, per iniziativa di volontari o associazioni culturali, di registi eruditi e appassionati che tendono ad assecondare un ossessivo (forse folle) slancio enciclopedico per dare voce a un originario bisogno di possesso. Inconsapevoli eredi di un sapere sregolato, pulsionale e desiderante come quello del collezionismo, si dedicano a raccogliere cose uniche e rare.

 

wunderkammer 5

Guidati da irrefrenabili curiosità, da passioni e da nevrosi, cercano altri materiali. Vanno a caccia, potremmo dire con le parole di Breton nel romanzo Nadja , «di quegli oggetti che non si trovavano altrove, fuori moda, frammentari, inutilizzabili, quasi incomprensibili, perversi».

 

Si tratta di oggetti che hanno un valore non commerciale ma simbolico, combinati in un ordine apparente o in un disordine relativo. Si compongono così esperienze che non possono mai dirsi risolte. Costruzioni condannate a rimanere incompiute. Piccole imprese che sembrano porsi tra territori non contigui: il bazar e il museo.

 

wunderkammer 6

Da un lato, l' esigenza di radunare oggetti eterogenei in una tassonomia fluttuante e in un bric-à-brac di scarti, senza attenersi a giudizi critici condivisi o a tradizionali divisioni tra arti maggiori e arti minori. Dall' altro lato, la volontà di ricondurre episodi vari all' interno di racconti visivi i cui autori si comportano come rigattieri intenti a raccogliere prodotti scelti in base alla loro singolarità, alla loro genuinità, alla loro carica affettiva.

wunderkammer 8

 

Baudrillard: «La prosa quotidiana diventa poesia, discorso incosciente».

 

 

wunderkammer 7

Ultimi Dagoreport

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO