alessandro zan andrea ostellari matteo salvini

ZAN PER FOCACCIA! - LA LEGA RILANCIA E PRESENTA UN SUO DISEGNO DI LEGGE ANTI-OMOFOBIA. SECONDO PD E M5S SI TRATTA DI UNA TRAPPOLA PER PRENDERE TEMPO E IMPEDIRE L’APPROVAZIONE DEFINITIVA DEL DDL ZAN – MA SIAMO SICURI CHE QUESTI TEMI PER GLI ITALIANI SIANO UNA PRIORITÀ? IL SONDAGGIO SULLA LIBERA AUTOCERTIFICAZIONE DI GENERE: A FAVORE SOLO IL 20% (A DIMOSTRAZIONE CHE LA MAGGIORANZA SILENZIOSA, CHE POI VOTA, E' ALTROVE)

 

1 - OMOFOBIA: SALVINI, IL TESTO DELLA LEGA È PRONTO

alessandro zan

 (ANSA) - ROMA, 04 MAG - "Ho il testo della Lega qui pronto in mano". Così il leader della Lega, Matteo Salvini, in una conferenza stampa sull'agricoltura, parlando del ddl anti-omofobia che sarà presentato dalla Lega in commissione Giustizia.

 

2 - DDL ZAN, LA LEGA VA AL CONTRATTACCO "UN NOSTRO TESTO PER TUTELARE I DEBOLI"

Amedeo La Mattina per "la Stampa"

 

ostellari

Il disegno di legge Zan contro l' omotransfobia rischia di finire nel pantano del Senato. La Lega vuole fermarlo a ogni costo e va all' attacco presentando un testo che va ad aggiungersi a quello su cui il Pd punta tutte le sue carte per una battaglia di identità che ha visto anche Fedez protagonista sul palco del concertone del Primo Maggio. Il Carroccio sta usando tutti i mezzi parlamentari per fermare una legge che, secondo Matteo Salvini, manderebbe a processo chi crede nella famiglia e introduce nelle scuole «l' ideologia gender».

 

La mossa in commissione Giustizia la fa il presidente Andrea Ostellari, che è pure relatore del ddl Zan, affermando che la sua proposta vuole dare «un contributo per ampliare la sfera di tutela delle persone offese e vulnerabili». Infatti, aggiunge Ostellari, viene prevista l' aggravante che aumenta le pene per tutti i reati commessi nei confronti delle persone più deboli, prendendo in considerazione dalla disabilità fino all' orientamento sessuale». Ma per il Pd e M5S è un bluff, una trappola, un tentativo per prendere tempo e impedire l' approvazione definitiva dopo il passaggio della Camera.

ALESSANDRO ZAN

 

La discussione, infatti, andrebbe per le lunghe tra audizioni e discussioni in commissioni su diversi testi, con la conseguenza che l' iter per l' approvazione ricomincerebbe da Montecitorio se a Palazzo Madama venisse approvato un nuovo testo. «Quante parti in commedia - attacca il vice capogruppo Pd Franco Mirabelli - pensa di poter fare Ostellari? Presidente di commissione, relatore di un ddl che non condivide e ora presentatore di un ddl della Lega. La Lega ha preso in ostaggio la commissione». Ostellari nega che questa sia la sua intenzione e considera una regola di democrazia aprire il dibattito sul tema. «Siamo d' accordo nel tutelare i soggetti più deboli? La lega c' è. Se qualcuno non gradisce un contributo allora è un altro tema».

 

La polemica è tutta interna alla maggioranza. Salvini aveva chiesto che i temi divisivi venissero accantonati per occuparsi di economia e aperture.

 

andrea ostellari senatore lega 1

Ieri ha infatti riunito i suoi ministri e sottosegretari per sostenere nuovi sostegni, rateizzazioni delle cartelle esattoriali e di saldo e stralcio. E ha pure ironizzato con i giornalisti che gli chiedevano se avesse letto in anticipo il discorso di Fedez: «Ho visto il video del figlio di Beppe Grillo, ho letto il discorso di Fedez e conosco l' ultimo segreto di Fatima...».

 

Ma adesso il dl Zan rischia di finire nel cul-de-sac. Per uscire dal pantano la sentarice dem Monica Cirinnà propone di portare il confronto in aula e senza relatore, come si è stato fatto con le unioni civili. «Questa maggioranza è temporanea e si deve occupare di pandemia - dice Cirinnà - noi abbiamo una maggioranza che ha approvato lo Zan alla Camera, una maggioranza politica che sosteneva il Conte 2». Poi la pasionaria dei diritti civilo chiede al suo partito di affrontare anche con il rischio di andare sotto in Aula, ma «è meglio morire in battaglia».

ALESSANDRA MUSSOLINI A FAVORE DEL DDL ZAN

 

3 - SCEGLIERE IL PROPRIO GENERE? L'ITALIA SI SPACCA IN DUE MA PREVALE IL FRONTE DEL NO

Marina Terragni per "la Stampa"

 

Il sondaggio che vedete (realizzato in crowfunding da associazioni femministe tra cui Se Non Ora Quando, RadFem Italia, Libreria delle Donne, Udi e altre) non misura il generico consenso al ddl Zan ma punta l' obiettivo sul vero core del ddl: l' identità di genere, la libera percezione di sé a prescindere dal sesso di nascita - anzi, come si dice oggi: attribuito alla nascita -, totalmente dematerializzato.

 

La battaglia sull' identità di genere ha corso in mezzo mondo: Spagna, Germania, per arrivare al Perù. In Gran Bretagna si è chiusa con la sconfitta dei sostenitori del genere percepito. Le ingiustizie subite da Malika o dai due ragazzi che si baciano in metrò: si pensa a questo quando si ragiona sul ddl, non all' identità di genere.

 

SONDAGGIO SULLA SCELTA DEL PROPRIO GENERE - NOTO/LA STAMPA

Il sondaggio mette invece a fuoco tre aspetti della questione, a cominciare dal "self-id" o libera autocertificazione di genere con un semplice atto all' anagrafe, senza perizie o sentenze: netta la maggioranza dei contrari, 66%, con lieve prevalenza degli uomini, dei più giovani e dei più scolarizzati.

 

A favore solo il 20%; il 14% non si pronuncia. Con notevole impatto sociale, il "self-id" è già legge in Canada, a Malta e in altri Paesi. Farmaci bloccanti della pubertà per i minori in attesa che decidano il proprio genere: anche qui nettissima prevalenza dei contrari (66%), scendono al 13% i favorevoli, 21% gli incerti.

 

Il blocco ormonale della pubertà - pochi lo sanno - è autorizzato in Italia con semplice perizia medica. In Gran Bretagna invece serve l' ok di un tribunale: la svolta dopo l' aumento esponenziale, +4000% in pochi anni, di transizioni tra bambine (soprattutto) e bambini, e dopo la causa vinta dalla giovanissima detransitioner Keira Bell contro il Servizio Sanitario Nazionale.

 

Intervistato pochi giorni fa dal Guardian, lo psichiatra David Bell, già in servizio presso il servizio di Sviluppo dell' Identità di Genere (GIDS) alla Tavistock Clinic di Londra, ha affermato che i bambini, spesso avviati frettolosamente alla terapia, in molti casi «sono gay... alcuni sono depressi» o soffrono di «anoressia, autismo o hanno alle spalle una storia di traumi». Infine, la partecipazione delle atlete trans agli sport femminili: caso noto in Italia, la velocista paraolimpica Valentina Petrillo. Anche qui una maggioranza di contrari: 56% (69% fra gli uomini, normalmente più attenti allo sport), 30% i favorevoli, 14% i non so.

 

ostellari salvini

Negli Usa è una questione politica di primissimo piano. Nelle prime 24 ore del suo mandato Joe Biden ha emesso un executive order che ammetteva le atlete trans negli sport femminili: la battaglia negli Stati infuria, la rete globale Save Women' s Sport combatte, molte atlete T si preparano alle Olimpiadi. Proprio in queste ore è al centro di un furioso shitstorm l' icona trans Caitlyn Jenner, già campione olimpico di Decathlon, patrigno di Kim Kardashian e in lizza per il governo della California. E solo per avere detto, da atleta, che le pare sleale che le trans gareggino con le donne.

 

L' identità di genere è questo, e sta al centro del ddl Zan. Quanti lo sanno? Approvato frettolosamente alla Camera in novembre, quando si riempivano le terapie intensive, il ddl si prepara per il rush finale al Senato. «Quel testo non si modifica!», Monica Cirinnà chiude un dibattito mai aperto.

 

andrea ostellari senatore lega

Temi sensibili come divorzio, aborto e fecondazione assistita hanno impegnato la società italiana a discutere per anni. L' identità di genere è tema ancora più sensibile, ha a che fare con la sessuazione umana e con la materialità dei corpi ridotta all' insignificanza: una vera rivoluzione antropologica.

 

Nel 1984 Ivan Illich, padre dell' ecologismo europeo, profetizzava l' annullamento della differenza sessuale, «cambiamento della condizione umana che non ha precedenti». Il mercato richiederà il neutrum oeconomicum, soggetto fluido, flessibile, fungibile. Una «scomparsa del genere che degrada le donne più ancora degli uomini», il linguaggio sarà «contemporaneamente neutro e sessista». Con buona pace della senatrice Cirinnà, qui c' è davvero molto da discutere.

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