LO ZIO SAM APPARECCHIA IL DOPO HAMAS – IL SEGRETARIO DI STATO USA USCENTE, ANTONY BLINKEN, ANNUNCIA UN PIANO PER RIPORTARE GAZA SOTTO IL CONTROLLO POLITICO DELL’AUTORITÀ PALESTINESE CON IL SUPPORTO DELLE NAZIONI UNITE E NORMALIZZARE LE RELAZIONI TRA ISRAELE E ARABIA SAUDITA, ATTRAVERSO L’ALLARGAMENTO DEGLI ACCORDI DI ABRAMO – IL MESSAGGIO A NETANYAHU: “ISRAELE DEVE ACCETTARE UN PERCORSO CONDIVISO VERSO LO STATO PALESTINESE LEGATO A UN CALENDARIO E BASATO SU CONDIZIONI DA RISPETTARE” – UNA NUOVA ALLEANZA DI ISRAELE CON I PAESI SUNNITI, BENEDETTA DAGLI USA, COMPLETEREBBE L’ISOLAMENTO DELL’IRAN SCIITA…
1. IL PIANO DEGLI USA PER LA STRISCIA “SIA GOVERNATA DA ANP E ONU”
Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolili per “la Repubblica”
antony blinken atlantic council
«Riteniamo che Hamas abbia reclutato tanti nuovi militanti quanti ne ha persi. Questa è la ricetta per un’insurrezione duratura e una guerra perpetua». Bisogna partire da questa dichiarazione del segretario di Stato Blinken, fatta ieri nel discorso tenuto all’Atlantic Council allo scopo di presentare il piano per il dopoguerra a Gaza, per capire la posizione di Washington.
[…]
Non è chiaro quanto di questo piano sia condiviso dalla prossima amministrazione Trump, ma il governo uscente e quello entrante sono in costante comunicazione, e quindi è lecito presumere che siano sulla stessa lunghezza d’onda, almeno su alcune componenti, a partire dalla volontà di allargare gli Accordi di Abramo a Riad.
[…] Blinken ha notato che «la leadership di Hamas è stata decimata, gli attacchi di Teheran sono stati sventati, la risposta di Israele ha demolito la difesa aerea iraniana dando un messaggio molto chiaro di deterrenza ». Quindi ha aggiunto: «Hezbollah è ormai l’ombra di se stesso, con i vertici eliminati e le infrastrutture distrutte». Tutto questo crea possibilità per soluzioni politiche di lungo termine, a patto di non ritenere la forza militare come la risposta definitiva.
Come prima cosa, secondo Blinken, è necessario che l’Autorità Palestinese riprenda il controllo della Striscia, con l’assistenza dell’Onu: «Crediamo che dovrebbe invitare i partner internazionali ad aiutare a stabilire e gestire un’amministrazione provvisoria, con la responsabilità dei settori civili chiave a Gaza».
Questo passo dovrebbe anche riaprire il dialogo sulla soluzione dei due Stati, essenziale tanto per dare stabilità all’intera regione, quanto per escludere Hamas dal futuro politico. Perciò Israele dovrebbe accettare un percorso condiviso verso lo Stato palestinese «legato a un calendario e basato su condizioni» da rispettare.
soldati inneggiano a yahya sinwar
Una volta compiuto questo passo, o meglio ancora in contemporanea, la normalizzazione dei rapporti con i sauditi sarebbe il «miglior incentivo» per Israele a riconoscere lo Stato palestinese. Quindi l’allargamento degli Accordi di Abramo a Riad servirebbe al doppio scopo di spingere lo Stato ebraico ad accettare la nascita della nuova entità dirimpettaia, e disegnare un nuovo paradigma per l’intero Medio Oriente.
Se infatti l’Arabia riconoscesse Israele, si potrebbe creare una nuova alleanza con i Paesi sunniti, benedetta e garantita dagli Usa, che completerebbe l’isolamento dell’Iran sciita: facendolo passare dal sogno di costituire la sua mezzaluna di influenza alla realtà di essere stato messo in un angolo.
2. COME SI CAMBIA IL MEDIO ORIENTE
Estratto dell’articolo di Micol Flammini per “Il Foglio”
antony blinken atlantic council
I sussurri di Hamas sull’accordo fanno sperare che il negoziato verrà concluso davvero, tanto che il segretario di stato Antony Blinken ieri ha preso la parola all’Atlantic Council per pronunciare un lungo discorso sul futuro del medio oriente.
[...] per Blinken la Striscia di Gaza dovrà essere affidata all’Autorità nazionale palestinese (Anp), per unire in futuro il territorio che governa già in Cisgiordania e la Striscia di Gaza sotto uno stato palestinese.
Il primo passo sarà riformare l’Anp, che è gestita dal partito Fatah, un tempo anche amministratore della Striscia prima di essere cacciato da llamas. Non sarà semplice riformare un lento carrozzone corrotto come l’Anp, ma per quanto riguarda Gaza, secondo il segretario di stato che sta per lasciare il suo posto a Marco Rubio, è importante che la nascita di uno stato palestinese non sia legata a Hamas, che non deve ricevere nessuna ricompensa politica dopo il massacro del 7 ottobre contro i kibbutz di Israele e dopo aver scatenato una guerra che ha portato a un numero ancora incalcolabile di vittime: è stato Blinken a riportare le parole di Yahya Sinwar, capo di Hamas ucciso a ottobre, che chiamò le vittime civili un “sacrificio necessario”.
L’Anp con Mahmoud Abbas ancora a capo non è in grado di gestire un territorio complicato come la Striscia, dovrà farlo con le Nazioni Unite. Hamas ha continuato a fare proseliti anche durante la guerra, ha raccolto i frutti della sua propaganda e i palestinesi della Striscia hanno continuato a credere nel suo piano nonostante le vittime e la distruzione.
[…] Lungo una linea temporale ben scandita, Blinken ha sciorinato le tappe: l’Anp dovrà invitare la comunità internazionale a stabilire un’amministrazione provvisoria a Gaza, responsabile di ogni questione civile dalla sanità all’istruzione e dovrà coordinarsi con Israele.
ANTONY BLINKEN - BENJAMIN NETANYAHU
La comunità internazionale finanzierà la costituzione di questa amministrazione provvisoria, supervisionerà le sue attività. L’Anp dovrà lavorare con un alto funzionario dell’Onu responsabile della ricostruzione di Gaza. La sicurezza dovrà essere affidata a una forza temporanea costituita da palestinesi e paesi arabi, che subirà molti controlli per evitare che non abbia tra i suoi ranghi affiliati di Hamas.
Sarà questa forza di sicurezza la responsabile dei confini per evitare la diffusione del contrabbando in grado di resuscitare la potenza militare di Hamas, come avvenuto finora. Il ruolo degli Stati Uniti sarà di addestrare le forze di sicurezza dell’Anp, in modo che possano assumere il controllo e la responsabilità della Striscia in futuro.
ANTONY BLINKEN - BENJAMIN NETANYAHU
I paesi arabi sono già al corrente del piano, hanno accettato di partecipare, ma solo a condizione che Gaza e la Cisgiordania siano unite in futuro sotto un’Autorità nazionale palestinese riformata. Per Blinken l’unica alternativa al ritorno di Hamas è l’Anp e l’Amministrazione Trump non la pensa in modo diverso. Ogni cambiamento è possibile grazie ai successi di Tsahal e attorno a questo nuovo assetto a Gaza, si infittisce il vero cambiamento in grado di rivoluzionare il medio oriente: la normalizzazione dei rapporti tra Israele e Arabia Saudita. […]