IL DIVANO DEI GIUSTI/1 – SE AVETE MENO DI VENT’ANNI AVRETE GIÀ VISTO, SU PRIME VIDEO, LA PRIMA PUNTATA DI “GEN V”, CON JAZ SINCLAIR NEI PANNI DELL’EROINA MARIE MOREAU CHE SCOPRE IL GIORNO DELLE SUE PRIME MESTRUAZIONI CHE IL SUO SUPERPOTERE È LEGATO AL SUO SANGUE, PIÙ PERICOLOSO DI UNA BOMBA - VI CONSIGLIO DI VEDERE SU NETFLIX LE ALTRE PUNTATE DEI RACCONTI ROALD DAHL IDEATE E DIRETTE DA WES ANDERSON E INTERPRETATE DA ATTORI MAGNIFICI COME RALPH FIENNES, BENEDICT CUMBERBACHT, DEV PATEL E RUPERT FRIEND… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Sicuramente avrete già visto, se avete meno di vent’anni, su Amazon Prime la prima puntata di “Gen V” con Jaz Sinclair, nei panni dell’eroina Marie Moreau che scopre il giorno delle sue prime mestruazioni che il suo superpotere è legato al suo sangue, più pericoloso di una bomba. Al punto che appena può si taglia le mani e adopera il sangue come un’arma.
Finisce nella scuola per giovani supereroi, dove brilla anche l’uomo-torcia Luke di Patrick Schwarzenegger (il figlio di Arnold…) e l’amica bianca simpatica Lizzie Broadway che si rimpicciolisce e ha un canale Youtube dove recita con un topo. Sulla scia di “The Boys”, è una serie ottima per autolesionisti e ragazzi depressi, ma avrà sicuramente il suo grande pubblico.
le mille vite di bernard tapie
Per un pubblico totalmente diverso vi segnalo la settima e ultima puntata di “Le mille vite di Bernard Tapie” ideata e diretta da Tristan Séguéla, non è spoiler è storia, dove si assiste a una delle migliori pagine di cinema, per scrittura e interpretazione, regia dell’intera stagione, dove per 27 minuti assistiamo a come un giudice francese dal nome altisonante, Eric De Montgolfier, interpretato da David Talbot, mette al tappeto il potente Tapie, “Le Berlu de France”, interpretato da Laurent Lafitte, che ha comprato una partita del suo Olympique Marsiglia, che batterà poi il Milan di Berlusconi per 1 a 0 in Coppa dei Campioni, contro il modesto Valenciennes. Lui finirà dritto in carcere e l’Olympique Marsiglia in serie B.
benedict cumberbatch la meravigliosa storia di henry sugar
Vi consiglio anche di vedere su Netflix le altre tre puntate, più corte, 17’ l’una, dei racconti Roald Dahl ideate e dirette da Wes Anderson e interpretate da attori magnifici come Ralph Fiennes, Benedict Cumberbacht, Dev Patel e Rupert Friend.
Dopo il più ricco e più lungo episodio, “The Wonderful World of Henry Sugar”, presentato a Venezia fuori concorso, arrivano questi nuovi tre corti, legati a altrettanti racconti di Roald Dahl, “The Swan – Il cigno”, “The Rat Catcher-Il derattizzatore” e “Poison-Veleno”, molto più semplici, ma strutturati nello stesso modo.
rupert friend il cigno corto di wes anderson
Cioè come fossero delle puntate della vecchia tv dei ragazzi della Rai, con un Dahl attore, Ralph Fiennes, che racconta le storie che vengono messe in scena da un piccolo gruppo di attori, entrando l’uno nel racconto dell’altro.
La meraviglia dell’operazione, che trovavo un filo troppo macchinosa e, perdonatemi, zuccherosa in “Henry Sugar”, acquista qui un valore diverso. Perché senti questi grandi attori inglesi, pronti a scambiarsi di ruolo continuamente come fossero una piccola compagnia teatrale o televisiva, alle prese con la scrittura di Dahl, che diventa finalmente protagonista.
L’horror di “The Swan”, un terribile racconto di bullismo tratto da una storia realmente accaduta riscritta nel 1976, e il fantasy orrorifico di “The Ratcatcher”, con Ralph Fiennes che diventa l’uomo-topo a caccia di ratti, tratta da una raccolta di storie del paese dove era vissuto da ragazzo, ci ricordano che incredibile maestro del racconto fosse Dahl.
Anderson non perde così né la prosa di Dahl né i meccanismi delle sue storie. Si permette anche un piccolo topo animato a passo uno che vorrei portarmi a casa. Magari sono poco cinema, è vero, magari il pubblico oggi vuole qualcosa di più simile a “Black Mirror” o a “Gen V”, ma l’orrore descritto da Dahl è decisamente più realistico e vicino.
ben kingsley la meravigliosa storia di henry sugar
Vi consiglio solo in parte, invece, il thrillerone appena uscito su Netflix “Reptile”, diretto da un giovane maestro del videoclip, Grant Singer, che lo ha scritto assieme a Benjamin Brewer e al suo protagonista, Benicio del Toro, che parte con l’omicidio della bella fidanzata, Matilda Lutz, di un potente agente immobiliare, Justin Timberlake, per poi presentarci una intera squadra di poliziotti che operano in quel di Scarborough.
Il più anziano e malato Allen, Eric Bogosian, il grosso e ambiguo Wally, Domenick Lombardozzi, e il più serio e attento Tom Nichols, un Benicio Del Toro parecchio in forma, sposato con Alicia Silverstone. Da una parte le indagini vanno verso l’ex-marito della defunta, da un’altra, una sorta di pazzo del quartiere, il sempre ottimo Michael Pitt, apre altri fronti svelando gli interessi dell’immobiliarista e della potente mamma, Frances Fisher, nella città e i suoi rapporti con la polizia. Si vede, ma è un lento, e lo spettatore arriva prima di Del Toro alle giuste conclusioni. Però me lo sono visto fino alla fine. Certo.
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